ANNUARIO 2002
AMBIENTE

Le eruzioni

ERUZIONE DEL 1669
I segnali iniziarono la sera dell'8 marzo 1669; una serie di terremoti, lievi dapprima, più accentuati in seguito, fino a diventare fortissimi. Contempora-neamente una profonda spaccatura del suolo si apriva da Nicolosi fino alla estrema vetta del vulcano (ben 14 km. di lunghezza). Essa molto presto divenne teatro, in più punti, di esplosioni furiose, di detonazioni assordanti e di proiezioni di colonne di cenere e di sassi infuocati. Nella parte bassa di questa fenditura cominciò a fluire la lava.

ERUZIONE DEL 1886
Minacciò Nicolosi, da cui si fermò a qualche centinaio di metri nel luogo dove il Cardinale Dusmet aveva portato in devota e commovente processione il Velo di Sant'Agata. Sul luogo del miracolo sorge una cappella votiva.

ERUZIONE DEL 1892
Si verificò sul fianco meridionale della Montagnola (quota 1.900) dando origine ai Monti Silvestri.

ERUZIONE DEL 1910
Scaturita vicino ai Monti Silvestri (quota 1.900) per poco non seppellì il villaggio di Borrello presso Belpasso (quota 700).

ERUZIONE DEL 1928
L'eruzione del 2 novembre 1928 per quanto di breve durata (rallentò il 12 e cessò il 20 novembre) è da annoverare fra le più disastrose dell'Etna. Devastò infatti 770 ettari di terreno coltivato a boschi e agrumeti, e 550 fabbricati (quasi per intero il Comune di Mascali sito sul mare).

ERUZIONE DEL 1971
L'eruzione del 1971, la cui durata è stata di 69 giorni si è manifestata in due fasi: nella prima (4 aprile -12 maggio) sul versante Sud dell'Etna da quota 3.000 a quota 2.200 distruggendo il secondo tronco della vecchia funivia e l'Osservatorio Vulcanologico mentre nella seconda fase, con la colata apertasi a quota 1.840 minacciò alcuni centri abitati come Fornazzo e S. Alfio arrestandosi a circa 7 km. dal mare.

ERUZIONE DEL 1983
L'eruzione ha inizio il 28 marzo e la lava comincia subito a distruggere strade e attrezzature turistiche, oltre ad alcune case isolate nella parte alta del vulcano. Verso la fine di aprile i fronti lavici investono zone sempre più densamente abitate e riccamente coltivate.

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