ANNUARIO 2002
AMBIENTE

Le eruzioni

E sulla loro potenziale traiettoria si trovano, per fortuna ancora lontani, gli abitati di Nicolosi, Belpasso e Ragalna. Viene rapidamente messo a punto e approvato un progetto d'intervento estremamente semplice. L'obiettivo è quello di arrestare, o in via subordinata di rallentare, l'avanzamento verso valle del flusso lavico, interrompendone l'alimentazione in prossimità delle bocche. Il progetto prevede l'apertura, mediante esplosivo, di un varco nel fianco del canale lavico, in modo da ottenere il deflusso della lava in un canale artificiale, appositamente predisposto e parallelo a quello naturale ed anche la costruzione di argini mediante movimenti di terra, che guidino il percorso della lava deviata. L'eruzione termina il 6 agosto, 84 giorni dopo l'intervento (14 maggio), 130 giorni dall'inizio. Fu questa la prima volta in cui l'uomo ha dimostrato che è capace di controllare e dirigere il flusso lavico. Una strada è tracciata per una più facile convivenza dell'uomo con il più attivo vulcano d'Europa.

ERUZIONE DEL 1986
E' gennaio quando il cratere di Nord Est inizia una veemente (e costante) attività esplosiva, mentre il Sud Est emette gas e cenere viene spruzzata dal cratere centrale. L'attività continua fino a giugno. Una pausa, giacché un mese dopo il Nord Est torna a farsi sentire, avviando la solita attività stromboliana. Il 14 settembre il trabocco lavico. Giorno 24 dello stesso mese il collasso delle pareti interne, la gigantesca esplosione, il fumo alto in cielo e fontane di lava alte fino a 600 metri. Le scorie laviche arrivano fino a 500 metri dalle bocche eruttive.

ERUZIONE DEL 1991-1992
Questa eruzione, scoppiata il 14 dicembre del 1991 a 3.000 m. di quota alla base del cratere di Sud Est si avvia a diventare l'eruzione dei primati. Non solo per la durata, oltre 180 giorni, fino al giugno 1992, ma anche perchè ha richiesto, così come quella del 1983, un elevato numero d'interventi ad opera della Protezione Civile per evitare che la colata raggiungesse l'abitato di Zafferana Etnea. L'eruzione seguendo un suo disegno, ha ricoperto una delle più belle zone dell'Etna, la Val Calanna, una verde e rigogliosa vallata ricca di frutteti e castagneti coltivata con cura ed amore dai contadini di Zafferana Etnea. Ha ricoperto, sovrapponendosi ad antiche e recenti colate, le tracce di un sentiero che costeggiando le alte pareti della Serra del Salifizio conduceva nel cuore della Valle del Bove. Ha distrutto completamente ciò che rimaneva del vecchio rifugio G. Menza, uno dei primi rifugi dell'Etna costruito negli anni Trenta.

ERUZIONE DEL 2001
Comincia nella metà di luglio dello scorso anno, dura meno di un mese, invade il piazzale del Rifugio Sapienza, minaccia Nicolosi, stravolge il panorama di Pian del Lago.

Le foto di queste pagine sono tratte da: www.larepubblica.it; www.lasicilia.it; F. Villa
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