ANNUARIO 2002
CATANIA

"Catania, non solo turismo mordi e fuggi"

La scommessa dell'assessore comunale Gaetano Sardo
L'assessore Gaetano Sardo

Un bilancio sul turismo in città? "Moderatamente ottimista". Parole di Gaetano Sardo, assessore al Turismo del Comune di Catania. Ma il capoluogo etneo ha una propria, spiccata, vocazione, con una presenza costante e consolidata di ospiti equamente distribuiti negli alberghi a più stelle? A voler meglio analizzare qualche dato, a dire il vero Catania conferma un'altra tendenza: quella di essere soprattutto una meta di passaggio, per un soggiorno di uno, forse due giorni, non di più, per poi spostarsi verso località limitrofe. Ciò emerge da un'indagine frutto dell'elaborazione di dati raccolti quest'anno all'aeroporto Fontanarossa: registrato un incremento del traffico aereo e del numero dei passeggeri addirittura del + 33%, percentuale superiore alle altre maggiori aerostazioni italiane, che non trova però riscontro - come detto - in un maggior flusso turistico in città (-10%).

Il Duomo

"Per quest'ultimo caso potrebbe esserci una spiegazione diversa" - afferma l'assessore Sardo - "se si tiene conto del fatto che in città ci sono nuove strutture ricettive, molte delle quali non ancora censite, che quindi sfuggono alle statistiche, nonostante distribuiscano presenze turistiche in modo più ampio".

Perciò l'assessore si mostra sereno e determinato a portare avanti una politica del turismo con obiettivi ambiziosi e concreti. La strategia è la programmazione di un'offerta destagionalizzata, che trasformi il turismo "di transito" in una forma vincolata a particolari interessi cittadini. Una Catania, insomma, da vivere dodici mesi l'anno, creando eventi di richiamo da proporre in periodi differenziati (non soltanto estate, dunque) puntando oltremodo sulla qualità dell'offerta:

"Perché - sottolinea Gaetano Sardo - un reale sviluppo in termini di promozione turistica, non si ha soltanto con la dotazione di nuove strutture ricettive, ma in funzione di ciò che una città è in grado di offrire". Come dire, occorre potenziare servizi e opportunità per il turista e poi quantificare i posti letto necessari, perché "è meglio avere una minore disponibilità di strutture ed una più elevata qualità, piuttosto che il contrario, in quanto significherebbe avere solo degli alberghi vuoti".

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