ANNUARIO 2002
CATANIA

"Coerentemente al lavoro"

"L'attenzione e le risorse che abbiamo dedicato alla cultura, in ogni articolazione e forma espressiva, sono riscontrabili nell'intensa attività svolta, che, pur avendo avuto il fulcro a Catania, non ha tuttavia trascurato le aree più decentrate e periferiche. Una politica culturale che ha seguito diverse coordinate: l'organizzazione di grandi eventi, la creazione di nuove strutture, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-architettonico, l'erogazione di servizi e la realizzazione di condizioni ottimali per una adeguata fruizione. In questo quadro si inseriscono Le Ciminiere, divenute il tempio delle arti e della cultura in grado di lanciare Catania nei più importanti circuiti di manifestazioni nazionali ed internazionali; la rete museale provinciale; il primo Salone del Restauro, e numerose altre iniziative su tutto il territorio".

Le Ciminiere
È l'esempio tangibile di come le strutture originalmente industriali possano trasformarsi in sede di cultura e di comunicazione. Con i suoi 25 mila metri quadrati di estensione, il Centro "Le Ciminiere", un'ideale vetrina sul Mediterraneo e sul mondo per attività espositive, fieristiche, congressuali, culturali e didattiche, gestito dalla Provincia regionale di Catania, è diventato il perno sui cui ruotano alcune delle più importanti manifestazioni della città: la rassegna estiva "Le Ciminiere e le stelle", la mostra "Artigianato alle Ciminiere", la mostra "Etna, mito d'Europa", il salone sulle opportunità del mondo del lavoro e della formazione "Job Sud" e, più di recente, la "prima volta" a Catania dello "Smau", il salone milanese dedicato alle tecnologie. All'interno del Centro di viale Africa, riscoperto anche come studio televisivo dalla trasmissione "Insieme", trovano spazio una fornita galleria d'arte e il Teatro dell'Opera dei pupi, inaugurato con uno spettacolo portato sulla scena dai fratelli Napoli. Molte le iniziative pronte a decollare. Tra queste anche il "Museo dello sbarco 1943", che, attraverso foto, documenti, armi e uniformi, proporrà uno spaccato dei giorni compresi tra lo sbarco, il 10 luglio, e l'armistizio di Cassibile, l'8 settembre.

L'Amministrazione Musumeci si è caratterizzata in questi anni per aver riportato un clima di fiducia generale, presupposto indispensabile per la ripresa dell'economia e per ridare impulso e vigore agli investimenti sul territorio. "Istituti di ricerca demoscopica che hanno compiuto indagini in questo senso hanno rilevato più volte questo aspetto molto importante e significativo. C'è un tasso attivo costante nel rapporto tra imprese che nascono e altre che cessano l'attività. È un dato che deve costituire un punto di partenza: bisogna continuare a lavorare per una ripresa economica che noi comunque riteniamo possibile, valorizzando le ingenti risorse umane ed ambientali di cui la nostra Terra dispone. Catania deve pensare al suo sviluppo insieme a quello di tutta la Sicilia, secondo precisi obiettivi, in una logica di programmazione avviata solo da qualche anno. Nel contesto di tale logica il nostro Ente sta svolgendo un ruolo di grande protagonista: basti pensare al tavolo di concertazione creato a Palazzo Minoriti, che ha è riuscito a definire le coordinate per Agenda 2000."

Una Provincia moderna, insomma, attenta alle esigenze ed alle vocazioni del territorio… "Si, che si pone anche questioni e problematiche di sviluppo a medio e lungo termine, come quelle riguardanti le grandi infrastrutture da realizzare, per arrivare puntuali alle sfide di un mercato sempre più esigente e selettivo. Ad esempio avvertiamo la necessità di dotare il nostro territorio di un aeroporto più ampio e funzionale, in grado di soddisfare un traffico che nel prossimo decennio è destinato a raddoppiare. Fontanarossa non potrà più svolgere questo ruolo e sin d'ora bisogna lavorare nella direzione di una nuova ubicazione, che - secondo uno studio di prefattibilità che abbiamo già presentato - potrebbe sorgere nella Piana di Catania."

Tra pochi mesi il suo mandato si concluderà. Cosa sente di poter dire? "Che è stata un'avventura affascinante ed esaltante che non potrò mai dimenticare. Sino all'ultimo giorno lavoreremo per non lasciare incompiute e per consegnare a chi verrà dopo di me un Ente tra i più moderni d'Italia: informatizzato, con un alto grado di sviluppo tecnologico ed un'immagine nuova e vincente. Si può e si deve fare ancora tanto e sono certo che farà meglio di me chi verrà dopo".

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