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Itinerari Aretusei |
Siracusa ha segnato la storia della civiltà mediterranea. La si scopre, oggi, sin dalla visita del parco archeologico, testimonianza viva della cultura greca e romana: qui si possono ammirare l'Anfiteatro romano (II sec. d.C.), secondo per dimensioni soltanto a quello di Verona; il Teatro Greco (III sec. a. C.) che, per la sua posizione naturale, riesce a sfruttare scenograficamente luci, colori e ambiente; le Latomie (antiche e profonde cave di pietra), usate dai tiranni siracusani come prigioni. Delle numerose Latomie è possibile visitare quella del Paradiso dove c'è il famoso "orecchio di Dioniso", dalla forma simile ad un padiglione auricolare: il nome fu attribuito dal pittore Caravaggio, impressionato dalla sensibilità dell'eco. Dalle Latomie l'itinerario continua verso l'isola di Ortigia, cui si giunge attraverso un ponte. Qui è d'obbligo la visita al tempio di Apollo: il più antico, in stile dorico, della Sicilia. Dopo i ruderi del tempio si arriva in piazza Archimede, dove si trova la fontana della dea Diana. Passeggiando per la via Matteotti si arriva a piazza Duomo, una delle più belle d'Italia: vi si affacciano la Cattedrale, che sorge sull' athenaion (antico tempio dorico), la Galleria numismatica (sede del più ricco patrimonio di monete antiche, divise per città e per colonie, che racconta la storia della Sicilia dal VI sec. in poi), il palazzo Beneventano. Scendendo verso la zona costiera di Porto Grande si incontra la Fonte Aretusa, che forma i due porti di Siracusa, il Piccolo e il Grande. Raggiunta la punta estrema dell'isola si può visitare anche il castello di Maniace. A circa otto chilometri da Ortigia, controllava le incursioni nemiche da terra, il castello Eurialo: la più imponente fortezza che l'antichità ricordi; voluto da Dioniso il Vecchio nel 401 a.C., il castello Eurialo era capace di accogliere fino a 3.000 fanti e 600 cavalieri. La visita a questo gioiello dell'architettura militare offre anche la possibilità di godere di un bellissimo panorama sulla città. La rinascita di Ortigia
La Fonte Aretusa La ninfa Aretusa, ancella della dea della caccia Artemide, fu vista dal dio fluviale Alfeo (figlio di Oceano) che se ne innamorò e tentò di sedurla contro la sua volontà. Per salvarsi Aretusa fuggì in Sicilia, dove Artemide la tramutò in una fonte nei pressi del porto di Siracusa, ad Ortigia (sacra ad Artemide). Zeus, commosso, mutò Alfeo in un fiume della Grecia, vicino ad Olimpia, permettendogli così di raggiungere Aretusa scorrendo sottoterra. Ancora oggi sul lungomare Alfeo ad Ortigia, nei pressi della celebre fonte, sgorga una sorgente detta l'Occhio della Zillica, che la tradizione popolare ha identificato nell'innamorato Alfeo. Da allora, narrano i poeti greci, quando ad Olimpia si sacrificavano degli animali lungo il fiume Alfeo, la Fonte Aretusa si tingeva di rosso. Il fiume Ciane
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SIRACUSA | ![]() |