Pantalica
Si mostra nel suo incantevole aspetto di località rupestre, circondata
da due fiumi: Anapo e Calcinara. Non lontano da Siracusa, si erge tuttora al di
sopra di un aspro altopiano. Pantalica scopre, nella solitudine in cui è
immersa, il suo patrimonio archeologico che comprende, tra l'altro, anche il mitico
regno di Hyblone, le cui origini risalgono al periodo miceneo. Questo regno è
testimoniato dai resti di un edificio monumentale, l'anaktoron (il palazzo regio),
posizionato sulla cima della collina. Dall'anaktoron si può ammirare una
delle più spettacolari necropoli siciliane: 5.000 tombe ricavate nella
roccia naturale. Per la forma delle tombe della necropoli noti archeologi hanno
più volte descritto Pantalica come un gigantesco alveare.
Megara Hyblaea
Situata sul golfo omonimo, a dieci chilometri da Augusta, in provincia di Siracusa.
Vicina ad altri interessanti insediamenti, quali Thapsos e Stentinello e ad alcuni
villaggi preistorici, Megara Hyblaea è la testimonianza più significativa
(nella Sicilia orientale) della migrazione dal mondo greco verso il Mediterraneo,
datata VIII sec. a.C.Il nome della città deriva dal re siculo Hyblone,
che abitava nella vicina Pantalica.
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Noto
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Noto
È conosciuta nel mondo per il suo straordinario barocco. L'impianto urbanistico
della città è impostato su uno schema ortogonale regolare, scandito
da assi paralleli tra i quali primeggia il Corso Vittorio Emanuele.La Chiesa di
San Francesco, opera di Vincenzo Sinatra, il Monastero delle Benedettine e l'annessa
Chiesa di Santa Chiara, a pianta ellittica, opera di Rosario Gagliardi, introducono
alla piazza centrale della città, un autentico gioiello barocco sul quale
si allarga la scalinata che porta alla scenografica facciata del Duomo. L'interno
della Cattedrale è rimasto semidistrutto dopo il terribile crollo della
cupola e di parte del tetto della navata centrale, e sta per essere ricostruito.
Di fronte al Duomo si trova il Palazzo Ducezio (sede del Municipio), accanto il
Palazzo Landolina ed il Palazzo vescovile, mentre la piazza è chiusa alla
fine dall'imponente facciata di San Domenico, ancora del Gagliardi. Da ammirare
per ricchezza e preziosismi decorativi alcuni palazzi nobiliari dalle imponenti
facciate: i più belli sono in prossimità del Duomo e ne fanno quasi
cornice, tra questi Palazzo Sant'Alfano, Palazzo Nicolaci di Villadorata, Palazzo
Trigona e Palazzo Astuto. Nella parte alta della città si trova la Chiesa
del Crocifisso, altra opera del Gagliardi, al cui interno si ammira la splendida
"Madonna della Neve", opera di Francesco Laurana. Per bellezza ed unicità
Noto è stata dichiarata "Patrimonio dell'Umanità" dal-l'UNESCO.
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Portopalo
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Portopalo
È uno dei tre vertici che diedero alla Sicilia l'antico nome di Trinacria.
Portopalo offre un incantevole palcoscenico sul Mediterraneo, lo stesso che solcò
Ulisse, sbarcando sulle sue coste per costruire un sepolcro alla moglie di Priamo,
re di Troia e un tempio alla dea Ecate. Portopalo deve il suo fascino al mare,
al porto e alle attività legate alla pesca e alla tonnara, che costituisce
uno splendido monumento di archeologia industriale: la loggia e lo stabilimento
per la lavorazione del tonno, la grande fornace, i magazzini delle botti e del
sale, la Chiesa del XVII secolo. Su queste terre cresce spontaneo il giglio di
mare, la rughetta marina, il finocchio marino, l'asfodelio giallo, il cardo mariano,
la borragine; immergendosi si incontrano cernie, spigole, dentici, orate ed altre
varietà pregiate; capita ancora di avvistare la tartaruga marina che, su
questi lidi, viene a deporre le uova. Tra gli uccelli si segnalano beccamoschini,
cardellini, saltimpali, gabbiani, verdoni, fanelli. A poche centinaia di metri
dall'abitato si apre il porto peschereccio più importante della Sicilia
orientale, con annesso il mercato ittico nel quale tutti i giorni si concentra
una gran quantità di pescato.
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