ANon è uno slogan ma il risultato di un gemellaggio tra le province
di Enna e di Padova. Un ponte, una osmosi tra due realtà profondamente
differenti. La prima relegata, spesso, in fondo alle classifiche per l'altissimo
tasso di disoccupazione e per il basso reddito pro capite; la seconda, non a caso
del Nord del Paese, in testa per ricchezza e lavoro, soffre paradossalmente di
un male cronico: la carenza di aree attrezzate, oramai saturate, e di manodopera.
Secondo una recente stima sono oltre 4.500 i posti da occupare in pianta stabile
presso le imprese padovane. L'unico inconveniente è che nessuno, o quasi,
cerca lavoro.
E allora come far crescere le proprie aziende se le risorse umane mancano?
È questo un paradosso all'italiana che costringe gli imprenditori a cercare
manodopera nei paesi dell'Est, spesso senza considerare che al Sud del Paese,
di braccia, e soprattutto di professionalità, considerata l'alta scolarizzazione
dei giovani, è facile reperirne. Cercare forza lavoro estera crea, inoltre,
alle imprese molte difficoltà. Spesso infatti si "brancola in un incerto
panorama legislativo". E allora meglio cercare qualcosa qui, nel territorio
nazionale che sia "certa e stabile". Se lo sono detti in tanti, ma a
nessuno fino al marzo del 2001 era venuto in mente che lo sviluppo fosse dietro
l'angolo, avvistato e immediatamente verificato grazie all'impegno dell'Amministrazione
provinciale. Parlare di lavoro dove non c'è è un'arma a doppio taglio.
Spesso è solo la retorica della politica che spinge a gridare al miracolo,
ma senza consistenza. Invece, dopo missioni, riunioni, visite ed appuntamenti
ufficiali è nato un gemellaggio simbolico tra le due realtà.
Qui si concentra il peso dell'impegno da parte dell'assessore Nicola Gagliardi
(nella foto) e del presidente Michele Galvagno, i quali caparbiamente sono riusciti
ad abbattere il muro dello scetticismo rassicurando gli industriali padovani sulla
vivibilità del territorio e mostrando loro, con orgoglio, le aree industriali
ennesi che nulla hanno da invidiare a quelle del Nord. La sicurezza, sotto il
profilo della legalità, gli sgravi contributivi alle imprese, così
come prevede la legislazione nazionale e regionale sono tre requisiti "allettanti"
che fanno la differenza con i paesi dell'Est Europa. Ne è convinto anche
il presidente della zona industriale di Padova, Onagro, che crede fermamente nella
possibilità di progettare un piano di delocalizzazione nelle aree dell'Asi
di Dittaino e di Centuripe giudicate ottime e assolutamente all'avanguardia. Il
protocollo d'intesa siglato tra le due Province è nato sotto i migliori
auspici. "La volontà di questa Amministrazione - spiega Galvagno -
e il lavoro degli organismi ennesi e padovani impegnati a creare occupazione e
sviluppo mettono in evidenza lo spirito che accomuna il pubblico e il privato,
spinti dall'esigenza di far crescere l'economia del Meridione, e di sostenere,
in particolare, questa provincia ricca di risorse".
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