 | Il
Castagno dei 100 Cavalli ieri e oggi. |  |
Ma Sant'Alfio non è rappresentata "solo" dal suo castagno e dalle sue leggende.
C'è la chiesetta Magazzeni, eretta nel 1958 come sacro memoriale dello scampato
pericolo del paese e delle campagne, dall'eruzione che il 3 novembre 1928 minacciava
il centro abitato del paese. Quel giorno furono portate in processione le reliquie
dei "Santi" Alfio, Cirino e Filadelfo. Quando la folla dei santalfiesi si avvicinò
alla colata accadde il miracolo. "I fedeli udirono uno strano rumore provenire
dalle viscere della terra - raccontano le cronache del tempo -. La lava rallentò
il suo corso e il paese fu salvo". Lì, dove la lava si fermò, oggi sorge la chiesetta.
E fra i percorsi per intenditori c'è il bosco della Cerrita. Siamo a quota 1.360
sul livello del mare. Vi si accede da uno slargo della Mareneve, l'unico esistente
nel tratto compreso fra Fornazzo ed il bivio per il rifugio Citelli. La pista
s'inoltra tra le ginestre e segue una mulattiera, un tempo percorsa anche da greggi
e pastori, fino ad un bellissimo bosco di cerri. E poi ancora una passeggiata
tra i monti Sartorius e le betulle etnee fino al rifugio Citelli da dove è possibile
raggiungere la Rocca della Valle. E, perché no, potrebbe far piacere anche
la visita alla "grotta dei ladri" che si trova in località piano delle Donne.
Lì, sicuramente, trovavano rifugio i briganti dell'Etna che, racconta la leggenda,
facevano cadere il bottino delle loro scorrerie in uno dei tre pozzi verticali
che dall'alto precipitano nella grotta per poi recuperarlo con tutta calma. In
paese, invece, ci sono le antiche chiese. Quella dedicata ai santi patroni costruita
su un terreno donato dalla chiesa di Viagrande grazie alla collaborazione, apportata
con grande entusiasmo e gratuitamente, dell'intera popolazione. La chiesa sorse
solida e imponente, i pilastri della cupola hanno le fondamenta tanto profonde
quanto è alto il cornicione. Lì, sul campanile di nome Maria, si trova una delle
campane più grandi della Sicilia: pesa 45 quintali e porta in basso rilievo l'effigie
dei Santi Patroni. La Chiesa del Calvario, invece, risale al 1885 e fu donata
alla Curia per le celebrazioni del Venerdì Santo. Fu ampliata poi dal sacerdote
Peppino Caltabiano che introdusse il culto della Madonna di Lourdes. Ultimo nato
è il "Museo della Vite e del Vino". Inaugurato nel 1999 in alcuni locali che si
trovano nei pressi di piazza Duomo, si propone di valorizzare la cultura dei luoghi
e soprattutto di raccogliere testimonianza di vita quotidiana in attesa della
realizzazione del museo, quello con la "M" maiuscola. |