ANNUARIO 2001
SANT'ALFIO

Immersi nella natura tra sapori e sensazioni

Alfio, Cirino e Filadelfo

I tre santi venerati

Una devozione antica quella per i tre fratelli Alfio, Cirino e Filadelfo che, come tradizione vuole, passarono proprio dal paese di Sant'Alfio mentre s'avvicinavano al martirio. A loro il paese dedica per i festeggiamenti la prima settimana di maggio. L'evento, un misto di religione e tradizione, ruota intorno alla figura del "governatore", nominato al termine di ogni festa e responsabile dei festeggiamenti dell'anno successivo: il suo primo compito è il reperimento dei fondi per arricchirla.

I festeggiamenti si aprono l'ultima domenica di aprile alle 12,00 con il tradizionale sparo dei fuochi. Poi è il turno dei preparativi fra cui l'addobbo della Chiesa con sontuosi paramenti in stoffa (questa tradizione rimane ancora viva grazie alla collaborazione di vecchi maestri d'arte che con molta fatica, ancora oggi, si adoperano nel montaggio di questi paramenti per un'intera settimana) e quello delle principali vie cittadine con luci colorate. Il giovedì e venerdì sera precedenti la festa sono dedicati alla "Dera". Davanti ad ogni casa viene accesa la legna resinosa che rievoca la sera del passaggio dei Tre Santi diretti a Lentini dove furono martirizzati.

Il sabato è il giorno della processione circolare delle reliquie e, finalmente, la prima domenica di maggio è il giorno della festa. Messa solenne e cantata alle 10, investitura del nuovo governatore e, infine, via per le strade in processione con i simulacri dei tre Santi ai quali sarà dedicata la "Cantata" di rito.

Una gustosa minestra di legumi ed un bel pezzo di pane cotto nel forno a pietra: ecco un primo piatto da non perdere a Sant'Alfio. Ma non trascuriamo l'ottima alternativa costituita da un bel piatto di maccheroni fatti in casa. Roba da leccarsi i baffi... A tavola, con i piatti caratteristici, da queste parti c'è da sbizzarirsi. Per secondo molte pietanze a base di carne da assaporare accompagnate da un bel bicchiere di ottimo vinello locale. Per dolce, le specialità con pasta di nocciole, di mandorle oppure di pistacchi, per non parlare dei "mustaccioli", preparati nel periodo natalizio e con un ripieno di vino cotto e nocciole. Tutta roba da mangiare comodamente seduti, magari godendosi una bella giornata domenicale, oppure da mettere in borsa per spizzicarla durante il pic-nic. Tra i folti boschi del luogo, con la raccomandazione di non sporcare. La natura tutto intorno è spettacolare: basta percorrere la Mareneve, tra querce e cerri. Da qui, più in alto, si giunge al rifugio Citelli, a quota 1.740 metri. E il panorama, a questo punto, lascia senza fiato: da un lato il mare all'orizzonte, dall'altro i crateri sommitali del Vulcano, Pizzi Deneri, l'imponente Monte Frumento delle Concazze. Il rifugio Citelli, punto base n.15 del Parco dell'Etna, è del resto in una posizione ideale per avviare un gran numero di escursioni. Una delle più interessanti (ma accompagnati sempre da un'esperta guida) è senz'altro quella che conduce al bordo della famosa Valle del Bove. Più facile invece la passeggiata nel "Sentiero natura Monti Sartorius", un tracciato ad anello di circa 4 km, tra betulle e bocche spente.

Il campanile della Chiesa Madre
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