Alfio,
Cirino e Filadelfo I tre santi
venerati | Una
devozione antica quella per i tre fratelli Alfio, Cirino e Filadelfo che, come
tradizione vuole, passarono proprio dal paese di Sant'Alfio mentre s'avvicinavano
al martirio. A loro il paese dedica per i festeggiamenti la prima settimana di
maggio. L'evento, un misto di religione e tradizione, ruota intorno alla figura
del "governatore", nominato al termine di ogni festa e responsabile dei festeggiamenti
dell'anno successivo: il suo primo compito è il reperimento dei fondi per arricchirla.  |
I
festeggiamenti si aprono l'ultima domenica di aprile alle 12,00 con il tradizionale
sparo dei fuochi. Poi è il turno dei preparativi fra cui l'addobbo della Chiesa
con sontuosi paramenti in stoffa (questa tradizione rimane ancora viva grazie
alla collaborazione di vecchi maestri d'arte che con molta fatica, ancora oggi,
si adoperano nel montaggio di questi paramenti per un'intera settimana) e quello
delle principali vie cittadine con luci colorate. Il giovedì e venerdì sera precedenti
la festa sono dedicati alla "Dera". Davanti ad ogni casa viene accesa la legna
resinosa che rievoca la sera del passaggio dei Tre Santi diretti a Lentini dove
furono martirizzati. Il sabato è il giorno
della processione circolare delle reliquie e, finalmente, la prima domenica di
maggio è il giorno della festa. Messa solenne e cantata alle 10, investitura del
nuovo governatore e, infine, via per le strade in processione con i simulacri
dei tre Santi ai quali sarà dedicata la "Cantata" di rito. |
Una
gustosa minestra di legumi ed un bel pezzo di pane cotto nel forno a pietra: ecco
un primo piatto da non perdere a Sant'Alfio. Ma non trascuriamo l'ottima alternativa
costituita da un bel piatto di maccheroni fatti in casa. Roba da leccarsi i baffi...
A tavola, con i piatti caratteristici, da queste parti c'è da sbizzarirsi. Per
secondo molte pietanze a base di carne da assaporare accompagnate da un bel bicchiere
di ottimo vinello locale. Per dolce, le specialità con pasta di nocciole, di mandorle
oppure di pistacchi, per non parlare dei "mustaccioli", preparati nel periodo
natalizio e con un ripieno di vino cotto e nocciole. Tutta roba da mangiare comodamente
seduti, magari godendosi una bella giornata domenicale, oppure da mettere in borsa
per spizzicarla durante il pic-nic. Tra i folti boschi del luogo, con la raccomandazione
di non sporcare. La natura tutto intorno è spettacolare: basta percorrere la Mareneve,
tra querce e cerri. Da qui, più in alto, si giunge al rifugio Citelli, a quota
1.740 metri. E il panorama, a questo punto, lascia senza fiato: da un lato il
mare all'orizzonte, dall'altro i crateri sommitali del Vulcano, Pizzi Deneri,
l'imponente Monte Frumento delle Concazze. Il rifugio Citelli, punto base n.15
del Parco dell'Etna, è del resto in una posizione ideale per avviare un gran numero
di escursioni. Una delle più interessanti (ma accompagnati sempre da un'esperta
guida) è senz'altro quella che conduce al bordo della famosa Valle del Bove. Più
facile invece la passeggiata nel "Sentiero natura Monti Sartorius", un tracciato
ad anello di circa 4 km, tra betulle e bocche spente.  | Il
campanile della Chiesa Madre |
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