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di San Lorenzo |  | Il
Palasport |
Il principale artefice della realizzazione
di quest'iniziativa è sicuramente il sindaco Gregorio Arena (che aveva inserito
in seno al proprio programma elettorale il progetto in questione) il quale, con
il contributo della squadra in Giunta e con i consiglieri comunali, è riuscito
a far finanziare buona parte dell'opera direttamente dalla Regione Sicilia, una
spesa che Battiati non avrebbe mai potuto sostenere da sola. Non sono mancati
i disagi: il paese è stato un cantiere per buona parte del 2001, la realizzazione
del collettore infatti ha praticamente solcato in due la cittadina: i lavori sono
iniziati nella parte nord del paese (quella che confina con Tremestieri Etneo
e San Giovanni La Punta), per scendere - durante l'estate scorsa - verso la zona
di via del Bosco, quella in condominio con Catania, ma oggi l'intera comunità
guarda con orgoglio all'opera recentemente portata a termine. Politicamente gli
ultimi due anni sono stati particolarmente travagliati: il Valzer dei sindaci
alla guida del paese nel 2000 (memorabile la vicenda che mise di fronte Gregorio
Arena e il suo predecessore Augusto Motta, il quale riuscì a vincere un ricorso
ricoprendo per un paio di mesi la carica di sindaco, per poi tornare ad essere
un privato cittadino dopo la decisione del Cga) e le beghe interne fra i componenti
della maggioranza di Centrodestra dalla fine dello scorso anno ad oggi, non hanno
frenato la consegna della nuova ala del municipio. Il palazzo di città è finalmente
dotato di uffici moderni e funzionali e quasi tutte le strutture e le direzioni
sono presenti all'interno dell'edificio di via Vincenzo Bellini. Insomma la cenerentola
Battiati continua ad essere laboriosa, mantenendo quel fascino che la rende sempre
più bella agli occhi dei tanti inquilini che ogni anno la scelgono come meta definitiva. (Foto
di Davide Anastasi) |
Sfogliando
gli annali |
 | Via
Umberto | Anticamente Sant'Agata
li Battiati faceva parte della cosiddetta "Terra di S. Agata", era essenzialmente
un gruppo di case rurali, posto alla periferia della città di Catania, sul versante
sud-est dell'Etna e costituito da costruzioni sparse, quasi a fare da contorno
alle ville di alcuni nobili, qui trapiantati per la villeggiatura. Le notizie
storiche sono piuttosto vaghe e risalgono alla prima metà del secolo XV, in occasione
della colata lavica del 1444. Si dice, infatti, che la marcia di quella imponente
colata era inarrestabile e minacciava seriamente la città di Catania ed i dintorni.
Il Vescovo della città, Giovanni De Primis, esortato dal Viceré di Sicilia Ximene
De Urrea e da una moltitudine di devoti, pregò il Beato Geremia (un monaco domenicano)
di recarsi in processione col "Velo di Sant'Agata" nei pressi della colata. Miracolosamente
la colata si arrestò. Si gridò al miracolo ed i fedeli eressero in quel punto
un'icona e successivamente un tempietto con una Fonte Battesimale. Per devozione
di un giudice catanese, tale D'Arcangelo Lorenzo, nel 1693 la cappella venne dotata
di un busto della Santa. Pare che il nome del Santo Patrono del paese sia stato
scelto più tardi proprio in onore di questo devoto Lorenzo, come del resto la
chiesetta S. Michele Arcangelo e l'adiacente via. Alla fonte battesimale della
Cappella affluivano gli abitanti dei Casali vicini, che portavano i propri figli
all'unica fonte battesimale esistente nella zona, per cui l'antica Terra Sanctae
Agathae diventò terra dei battezzati e quindi... Battiati. |
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