
Ecco
un esempio di differenze di prezzo di alcuni dei prodotti analizzati nella simulazione
della Federconsumatori: | Prodotti | Lire | €uro | Spesa
effettiva | Differenza | LATTE
PASTA PATATINE FORMAGGINI GRISSINI UOVA PREZZEMOLO PASSATA
POMODORO CRACKERS ZUCCHERO DETERSIVO PIATTI | 2.300
1.240 980 2.570 1.790 2.290 1.510 1.380 2.780
1.700 2.190 | 1,19 0,64 0,51
1,33 0,92 1,18 0,78 0,71 1,44 0,88 1,13 | 1,20
0,65 0,50 1,35 0,95 1,20 0,80 0,70 1,45 0,90
1,15 | +1,0 % +1,5 % -1,2 % +1,7
% +2,8 % +1,5 % +2,6 % -1,8 % +1,0 % +2,5 % +1,7
% |
|
CONSUMATORI E COMMERCIANTI Tutti
allarmati, dunque, consumatori e commercianti. Le principali organizzazioni di
tutela del consumo (da Adusbef ad Adiconsum, dal Comitato Consumatori Altroconsu-mo
al Movimento di Difesa del Cittadino) hanno elencato una serie di punti critici:
• ARROTONDAMENTI. È il primo campanello d'allarme suonato dai consumatori.
Adiconsum lo pone sia in chiave di rischio inflazione, sia in termini di aumento
dei prezzi di prodotti e servizi: necessario quindi sviluppare nel territorio
un controllo sociale contro i tentativi di speculazione. Ma non basta. Come mette
in luce l'Adusbef, quando si comprano più prodotti insieme (come nel caso della
spesa alimentare), è necessario imporre un arrotondamento unico sul totale finale
e rifiutare che siano effettuati arrotondamenti per ogni prodotto acquistato.
• RESTI. Massima attenzione, è il monito dei consumatori, ai resti. Soprattutto
nel periodo di doppia circolazione (gennaio-febbraio 2002), il consiglio è quello
di evitare di effettuare pagamenti o ricevere resti parte in lire e parte in euro:
si andrà incontro solo a complicazioni e si presterà il fianco ad errori, più
o meno voluti, ma quasi sempre a danno del consumatore. • DOPPIA PREZZATURA.
Insufficiente, secondo la maggioranza delle organizzazioni dei consumatori, la
campagna Eurologo. Secondo il Comitato Consumatori Altroconsumo solo il 30% dei
negozi che ha aderito alla campagna espone il marchio, solo nel 32% di questi
esercizi è possibile pagare in euro e solo nel 38% dei casi lo scontrino fiscale
è espresso anche in moneta unica. Su circa 700 punti vendita in 15 città - sottolinea
ancora Altroconsumo - emerge che nel 50% dei casi manca l'indicazione del prezzo
anche in lire. In termini di doppia prezzatura inoltre, la grande distribuzione
sembra aver avuto maggiore sensibilità rispetto ai piccoli dettaglianti tradizionali.
Per dare soluzione al problema Adiconsum propone di rendere vincolante la doppia
prezzatura per prodotti e servizi a partire dal mese di ottobre. Un problema,
quello della doppia prezzatura, che in periodo di saldi può generare ulteriore
confusione fra i consumatori e che può mischiarsi con la già poca trasparenza
delle vendite di fine stagione. • SERVIZI FINANZIARI. Il problema,
per le associazioni, è che non siano i consumatori a pagare i costi del passaggio
all'euro. Occorre evitare - afferma in proposito Adiconsum - che l'aumento delle
commissioni che coincidono con la fine dell'anno, ricadano sulla clientela e,
aggiunge Altroconsumo, è necessario vigilare affinché la conversione dei conti
correnti da lire in euro sia praticata senza costi e complicazioni accessorie
nel caso si voglia effettuarla prima del 1 gennaio 2002. Per questo Adiconsum
suggerisce di stilare una sorta di patto affinché banche, assicurazioni e aziende
produttrici di beni di consumo si astengano da ogni aumento di commissioni o prezzi
di listino dal 1 dicembre 2001 a marzo 2002. • CARTE DI CREDITO E BANCOMAT.
L'utilizzo dei pagamenti elettronici viene caldeggiato da più parti come uno strumento
per rendere più morbido il passaggio alla moneta europea. Ma, obbiettano i consumatori,
il loro uso implica una serie di costi per i commercianti. Per questo Adiconsum
propone una riduzione delle commissioni sui pagamenti elettronici. Occhio alla
data invece per ciò che riguarda i Bancomat. Come segnala Adusbef infatti, il
31 dicembre 2001 (lunedì) i distributori automatici resteranno chiusi per permettere
la sostituzione delle lire con le euro-banconote. Sarà quindi opportuno rifornirsi
delle lire necessarie entro il 30 dicembre (domenica). • LIRE FUORI CORSO.
Nessuna paura. Le lire fuori corso dal 28 febbraio 2002 potranno essere cambiate
in euro per altri 10 anni, fino al 28 febbraio 2012, presso le filiali di Bankitalia.
• INFORMAZIONE E ANZIANI. Lo sforzo di informazione sull'introduzione
dell'euro, secondo i consumatori, c'é stato, ma occorre fare di più, soprattutto
in questi ultimi mesi. A questo proposito un occhio di riguardo deve essere rivolto
agli anziani, che sono la fascia di popolazione con la necessità di un'informazione
più mirata e, come afferma il MdC, sono i più esposti ad eventuali raggiri. Per
aiutare i pensionati, per esempio, Adiconsum propone la distribuzione di un convertitore.
Una proposta che Adusbef allarga, come suggerimento, a tutti i cittadini: una
calcolatrice in tasca servirà un pò a tutti. Per quel che riguarda gli imprenditori
commerciali, il 31% si dice preoccupato per le possibili conseguenze. Questo emerge
da un'indagine condotta dall'Istituto di ricerca PeopleSWG per Confesercenti.
Il 49% degli intervistati si dichiara tranquillo e il 19% resta indifferente all'evento,
ma il restante terzo del campione preso in esame non nasconde la sua preoccupazione.
Il grado di nervosismo varia nelle diverse aree del paese: più elevato al Sud
(33%), inferiore alla media invece nel Nord Est (27%), dove però sale al 27% anche
la percentuale degli indifferenti. I più preparati sembrano albergatori e ristoratori
che stanno già allestendo le prove generali e che si dicono tranquilli nel 54%
dei casi. Maggiori apprensioni sul debutto dell'Euro si registrano invece tra
le piccole imprese, che stentano ancora ad adeguarsi alle normative connesse all'introduzione
della moneta unica: il 20% non ha ancora iniziato a conformarsi alla nuova moneta,
meno del 40% espone in listino il doppio prezzo in lire e in euro e solo il 5%
ha già predisposto il registratore di cassa. |