I COLLEGAMENTI
 | La
Chiesa Matrice, sotto il titolo della Madonna delle Grazie, è un insigne
monumento di architettura "barocco locale" che s'innalza, fronteggiando
il palazzo Biscari, lungo la via Trigona, nella piazza principale del paese. Vi
si accede attraverso un'ampia scalinata. | |
Mirabella
Imbaccari è vittima, però, di un grave isolamento viario. Il paese arroccato offre
poche soluzioni al sistema dei trasporti. Non esiste il servizio ferroviario,
mentre gli autobus di linea effettuano continui "giri di vite" al numero delle
corse. Neppure le condizioni delle strade, che si snodano in direzione di Piazza
Armerina e Caltagirone, incoraggiano gli investimenti nella zona. Pure le attività
artigianali sono impegnate in una difficile lotta per la sopravvivenza. Non sono
notevoli, peraltro, gli impulsi sul fronte delle attività imprenditoriali. Al
Municipio sono attualmente censite 95 aziende dedite al commercio, 68 imprese
agricole, 100 artigiani, 30 venditori ambulanti e 14 titolari di esercizi pubblici.
Il colpo di grazia alle attese continua a darlo il progetto di completamento della
superstrada Licodia Eubea-Libertinia: l'asse viario, che collegherà la rete stradale
della Sicilia orientale a quella occidentale, non prevede alcuno svincolo d'uscita
per Mirabella Imbaccari. Le proteste della Giunta comunale e del sindaco Marco
Falcone nei confronti dell'Anas, tuttavia, potrebbero registrare una netta inversione
di tendenza: la direzione regionale dell'Ufficio Grande Viabilità, a Palermo,
ha condiviso la "tesi" della costruzione di un raccordo.  | Il
castello sorge annesso all'antico Palazzo Biscari nella parte di tramontana. È
una tipica costruzione a merli sovrapposti sul tipo dei castelli medievali. | |
La
soluzione darebbe ulteriore linfa anche ad un'altra opera pubblica: la pista ciclabile
tra Caltagirone, San Michele di Ganzaria e Mirabella Imbaccari. Il tracciato per
le due ruote potrebbe sostenere i traffici escursionistici e le passeggiate ciclistiche
nel Calatino, in un contesto paesaggistico di assoluto rilievo.  | Il
Municipio fu costruito intorno agli anni '40. | |
LA
"VETRINA" La cittadina ospita una "vetrina" permanente del tombolo, il
pizzo in cotone (ottenuto con l'abile intreccio di fuselli di legno) che pone
in luce la produzione artigianale di tante donne. Il pregiatissimo manufatto,
la cui tecnica di lavorazione è stata approfondita dalle Suore Dorotee, ha spinto
oltre i confini siciliani la notorietà delle mirabellesi. Alcune apprezzate esposizioni,
nella sala di Palazzo Budini Gattai a Firenze, a Palermo e alle Ciminiere di Catania,
hanno amplificato il messaggio storico e culturale. La produzione del tombolo
risale al 1910: la prima "firma" si deve al cav. Ignazio Paternò Castello dei
principi Biscari e alla moglie Angelina Auteri, che istituirono, con l'ausilio
di quattro suore, specifici corsi di ricamo. Proprio la laboriosità delle lavoratrici
ha coniato l'appellativo di "Città del tombolo" per Mirabella Imbaccari. Il manufatto
potrebbe fornire nuovi input al tessuto economico del paese, assegnandogli una
posizione di primo piano nella produzione nazionale.La cooperazione e la cura
del marketing dei ricami, però, sono ancora da conquistare nella comunità, che
assiste al prevalere di singole (e non coordinate) iniziative private o a forme
di lavoro sommerso. Saranno certamente decisivi i prossimi anni: le future sorti
di Mirabella Imbaccari, che presenta diverse potenzialità, dipenderanno dalla
"sfida" delle nuove generazioni. Disegnare una nuova "mappa" di riscatto, non
legata soltanto all'agricoltura o ai tradizionali settori economici, è possibile.
Crederci (evitando la fuga all'estero) è quasi un dovere civico. |