ANNUARIO 2001
AMBIENTE

Le precedenti eruzioni

da
www.ciaoweb.net/gorlan/etna

1669
I segnali della grande eruzione del 1669 iniziarono con una serie di terremoti, lievi dapprima, più accentuati in seguito, fino a diventare fortissimi il giorno in cui, una profonda spaccatura si apriva da Nicolosi formando quelli che oggi sono chiamati Monti Rossi. Ben presto la fenditura fu teatro di esplosioni furiose, di detonazioni assordanti e di proiezioni di colonne di cenere e di sassi infuocati. Nella parte bassa di questa fenditura, che si allungò per circa 15 km. incominciò a fluire la lava che investì in seguito anche la città di Catania.

1886
Questa eruzione mise in pericolo il paesino etneo di Nicolosi, dal quale si arrestò a poche centinaia di metri dopo che il Cardinale Dusmet portò in processione il velo di S. Agata (patrona di Catania). Sul luogo del miracolo oggi sorge una cappella.

1892
Diede origine ai monti Silvestri partendo dal fianco meridionale della Montagnola.

1910
Questa eruzione originatasi nei pressi dei Monti Silvestri, arrivò fino a Borrello, frazione del paesino di Belpasso.

1928
Le colate di questa eruzione distrussero 770 ettari di terreno coltivati a boschi e agrumeti, e molti fabbricati del Comune di Mascali. Per quanto breve, durò solo dal 2 al 20 novembre 1928, è da ricordare tra le più rovinose.

1971
L'eruzione del 1971, ha interessato in due momenti differenti, prima il versante Sud dell'Etna partendo da quota 3.000 e poi il versante orientale, con la colata partita da quota 1.840, sfiorando i paesi di Fornazzo e S. Alfio fermandosi dopo 69 giorni a 7 km. dal mare. Questa eruzione distrusse la vecchia funivia (di cui si possono ancora vedere le rovine) e poi l'Osservatorio Vulcanologico.

1983
Una delle manifestazioni più spettacolari, avvenuta nella primavera del 1983, anticipò la battaglia contro il tempo che si corse nel '91 per salvare Zafferana. La lava distrusse parzialmente il rifugio Sapienza e totalmente la stazione della funivia della quale restano ancora oggi le tracce. Sul lato Est della costruzione del rifugio Sapienza troverete le indicazioni riguardo l'altezza che raggiunse la lava in quell'occasione.

1986
Nel gennaio 1986 ricominciò dal cratere di Nord Est una fase esplosiva dopo che alla fine del 1985 andò scemando una precedente fase eruttiva. In particolare ci fu una notevole attività esplosiva sul cratere di Nord Est, accompagnata da emissioni di gas sul cratere di Sud Est e di ceneri sul cratere centrale. Fino ad aprile l'attività dell'Etna subì un crescendo di intensità; poi si registrò la quasi totale cessazione, nel giugno 1986, a causa delle occlusioni provocate dai crolli delle pareti interne del cratere di Nord Est. Verso la fine di luglio 1986 il cratere di Nord Est ricominciò a farsi sentire, dapprima con una consistente attività stromboliana e in seguito, il 14 Settembre 1986, ci fu un trabocco lavico. La colata non si protrasse per molti chilometri, ma invase ugualmente la pista che conduceva al cratere di Nord Est. Altri trabocchi lavici si sovrapposero al primo, l'attività del cratere Nord Est non fu continua ma sufficente a creare un campo lavico di modeste dimensioni. Il 22 settembre 1986, tre scosse di magnitudo 2.9, fecero presagire quanto sarebbe accaduto di lì a poco. Giorno 24 dello stesso mese, le pareti interne del cratere di Nord Est collassarono, inducendo un'attività esplosiva in crescendo che culminò alle 16.45 con una gigantesca esplosione, che diede luogo ad una nube di ceneri alta più di un chilometro. La fase successiva fu spettacolare, con fontane di lava alte fino a 600 metri che si protrassero fino in serata. Ad una distanza di 500 metri dalle bocche eruttive, arrivarono scorie laviche fino ad un metro di diametro. L'aereoporto di Catania, distante 35 km., venne chiuso a causa del riversarsi di cenere in pista.

1991
Questa eruzione va ricordata soprattutto perché, grazie all'intervento dell'uomo, si riuscì ad evitare la distruzione di Zafferana Etnea. Una squadra di esperti predispose un campo base ai bordi della colata, nei pressi del quale si fecero brillare cariche di dinamite fino a riuscire a deviare il corso naturale della lava che puntava dritta sul centro abitato. La colata deviò il suo corso, ma non tanto da mettere completamente fuori pericolo gli abitanti. Per fortuna però la lava si arrestò a poche centinaia di metri dal paese. Andando a Zafferana Etnea troverete le indicazioni per vedere i resti della colata del '91, vi renderete conto di quanto vicino sia stato il pericolo per il centro abitato.

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