ANNUARIO 2001
ENTI LOCALI

Catania, una storia da raccontare

L'assessorato comunale alla Cultura di Antonio Fiumefreddo
di
Lucia Grazia Nicotra
Antonio Fiumefreddo

Una lunga e calda estate è oramai alle spalle, tre mesi ricchi di novità, eventi, presenze e spettacoli. Il cartellone "Sogni d'estati" ha fatto davvero sognare con i suoi momenti d'arte, spettacolo e cultura, giorni e serate uniche per i catanesi rimasti a casa. Nel tracciare il bilancio consuntivo, Antonio Fiumefreddo (nella foto), sembra più che soddisfatto. "Il bilancio dell'estate è molto positivo - afferma l'assessore - anche perché il cartellone proposto in un periodo di grande tradizione e grande connotazione culturale per la città, è tra i più importanti a livello nazionale. Ci è stato riconosciuto da operatori in campo nazionale, sia per la sezione musicale che per la sezione teatrale e letteraria con due prime mondiali; ma anche per la ritrovata sezione cinematografica, di altissimo livello con la presenza di artisti di fama internazionale e nazionale. Quindi il giudizio è positivissimo". "Si è fatta una scelta, rispetto all'anno scorso. Sono arrivate proteste da parte della gente, per la partecipazione troppo massiccia di pubblico, nel senso che quelli più appassionati sostenevano che il prezzo basso del biglietto favoriva l'afflusso di un pubblico poco interessato. Io onestamente non credo a questo, anzi, un flusso di pubblico, tanto più è popolare, tanto più è educativo. Tuttavia quest'anno si è scelta una procedura diversa, cioè quella delle compartecipazioni; si è scelto di contribuire, insieme con i privati, a presentare un cartellone certamente elevato da un punto di vista artistico. Significa, insomma, avere artisti a Catania in gran numero e soprattutto di qualità elevatissima.

Ciò comporta delle spese: se il cartellone si affidasse esclusivamente alle possibilità di bilancio comunale, non sarebbe certo possibile. Pensate soltanto che con una somma di un miliardo e mezzo si è fatto un cartellone di circa cinque miliardi". "Positivo l'esperimento, anche quello delle compartecipazioni, anche se personalmente sono più orientato ad una vocazione "popolare" degli spettacoli, quindi sono più orientato ad un cartellone meno ricco, ma più popolare. Io sono convinto che un prezzo giusto sia di 10/15 mila lire per le cose più importanti. Però non dimentichiamo che se vogliamo artisti importanti dobbiamo affrontare qualche spesa in più e quelle che sono le regole del mercato. Bella l'iniziativa, poi, di affiancare ad artisti nazionali ed internazionali, gruppi ed artisti locali. Questo per offrire un palcoscenico ai nostri talenti. La grande vivacità catanese ha avuto così un grandissimo palcoscenico. E non dobbiamo dimenticarlo, perché un'amministrazione deve offrire ai propri giovani non un palcoscenico ridotto, ma un'opportunità di livello".

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