 |
Riccardo Gaucci ed Ivo Iaconi |
E i tifosi sognano, il sindaco salta… di gioia, la giunta già si immagina
tutta presente sugli spalti di San Siro. Affermare che fra il dire e il fare c’è
tanto da costruire potrebbe sembrare oggi di cattivo gusto e allora limitiamoci
a dire che il programma di Gaucci probabilmente verrà rispettato e se anziché
due stagioni ne serviranno tre per arrivare nella massima serie bene lo stesso.
Unico particolare è capire per quale motivo un personaggio come Luciano Gaucci
decida di lasciare improvvisamente altri interessi per sbarcare a Catania. E qui
la storia assume sembianze di fantacalcio, tutto da dimostrare, se non fosse per
alcuni precisi passaggi che non bisogna sottovalutare. Primo punto: quanto ha
guadagnato Gaucci dalla scalata del Perugia? Ovvero, quanto costò acquisire il
pacchetto di maggioranza e cosa ha ricavato negli anni il patron romano? Insomma
un bell’investimento se si pensa a costi e ricavi, se si pensa ai contributi di
Lega e pubblicità ed ai diritti televisivi. Un’esperienza positiva sicuramente,
tanto positiva che meritava di essere ripetuta. E allora quale migliore piazza
se non Catania che possiede una storia illustre nel mondo del calcio e, quel che
più conta, ha un potenziale di tifosi che poche altre città in Italia hanno. Ed
ancora quanto Catania può offrire in termini di abbonamenti alle emittenti satellitari
che trasmettono in diretta le gare di calcio. In altre parole un vero affare e,
per di più, facile da gestire. Puntando soprattutto sull’entusiasmo dei tifosi
e sulla fame ormai decennale di grandi spettacoli calcistici che ha Catania, ma
anche tutta la Sicilia. Poi c’è un altro progetto che potrebbe essere inserito
quale nuovo capitolo di questa fantastica storia imperniata sul futuro del Catania.
Improvvisamente a Palermo giunge, proprio a tre giornate dalla conclusione del
campionato, una nuova cordata di imprenditori che fa capo al segretario nazionale
della Cisl, il nisseno Sergio D’Antoni, ma che si tiene alle spalle il presidente
della Roma Sensi, grande organizzatore di manovre calcistiche, al punto che la
stessa Lega si trova in difficoltà sotto i colpi del presidente giallorosso. Che
ci sia in atto un tentativo di secessione calcistica è un dato di fatto. I grandi
clubs del Nord puntano ad un campionato europeo, non più alla Coppa Campioni,
ma ad un torneo nel quale a rappresentare l’Italia vengano chiamate le due milanesi,
la Juventus, la Fiorentina, il Parma e forse Verona e Udinese, per contendersi
un euro-scudetto con alcune formazioni tedesche, altre francesi e così via. Da
qui la reazione di Sensi che prima acquista il Foggia, poi partecipa alle azioni
del Perugia, quindi rileva per interposta persona il Palermo con una società nella
quale un venti per cento di azioni appartengono a Gaucci. Lo stesso Gaucci che
attraverso il figlio Riccardo, poche settimane dopo, rileva il Catania. Sta per
nascere una Lega del Sud? Prematuro dirlo, certo qualcuno parla già di calcio
del bacino Mediterraneo e già immagina amichevoli con formazioni di Tunisia e
Libia. Soldi, intrighi internazionali, sport e spettacolo. Ingredienti che il
miglior Camilleri non avrebbe immaginato di poter scrivere con la sua fervida
fantasia e che invece oggi sembrano quasi logiche e, perché no, vere. Questo potrebbe
essere il piano Gaucci e per attuarlo il patron ha mollato la Viterbese (quante
gioie gli ha dato nella passata stagione!) ed ha cominciato a trasferire buona
parte di quell’organico al Catania. Poi ha iniziato a cercare un buon tecnico.
E qui qualche sbavatura si è avuta. Dapprima un tecnico con grandi ambizioni e
di chiara fama (e qualcuno già pensava a Mazzone), poi un tecnico emergente e
venne fuori il nome di Dossena ed infine la scelta di Iaconi, che di nome fa lvo
e nulla ha a che vedere con quell’Osvaldo che invece guidò il Catania di Angelo
Massimino. A proposito di Beppe Dossena si impone una parentesi per sottolineare
l’ingordigia umana. L’ex azzurro, contattato da Gaucci, mise sul tavolo delle
trattative un contratto milionario (24 milioni netti al mese) con la nazionale
del Ghana e la concreta possibilità di disputare i gironi finali dei mondiali
di calcio in Corea e Giappone nel 2002. L’offerta di Gaucci non fu da meno se
è vero che gli pose sul piatto della bilancia duecento milioni netti per una stagione
(come dire 17 milioni al mese per allenare una squadra di serie C) e la possibilità
di rientrare in Italia con un preciso progetto che vorrebbe il Catania in poche
stagioni in serie A. Poco pensò Dossena e, ripreso l’aereo, tornò in Ghana. Gaucci
ingaggiò Iaconi mentre Dossena, giunto nel paese africano, trovò la lettera di
licenziamento perché il Ghana non poteva più affrontare una simile spesa. Ora
Dossena è un illustre disoccupato, forse tornerà a fare il commentatore in Tv
dove vedrà certamente i prossimi mondiali di calcio, mentre per Iaconi si apre
una stagione che potrebbe essere foriera di successi. In fondo lui il campionato
di C1 lo ha vinto appena due stagioni addietro con la Fermana. Ed anche questo
ricordo avalla i sogni dei tifosi rossazzurri che per il momento leggono con curiosità
le fantasie estive, divertendosi magari alle ipotesi che sulla carta sembrano
reali, ma che nella realtà potrebbero essere paradossali, in attesa che si cominci
a parlare con i fatti, con le partite di campionato e soprattutto con i risultati.
In fondo al tirar delle somme sono soltanto loro che hanno un reale valore, tutto
il resto è vita. |