ANNUARIO 2000
SPORT

E l'Atletico quatto quatto...

La nuova scommessa giallogrigia
Franco Proto

La domanda sorge spontanea: come può una società che non ha sponsor, non ha incassi, non riceve contributi e non dispone di un vivaio che sforna campioni ad ogni stagione, militare per tanti anni in serie C1, cioè in un campionato oltremodo costoso? La domanda sorge a proposito dell’Atletico Catania che magari non è proprio vero che non abbia sponsor o non abbia incassi durante la stagione o, ancora non percepisca alcun contributo, ma è altrettanto vero che mettendo insieme tutte queste voci non si riesce a raccogliere neppure un quarto delle voci passive di bilancio. Eppure la società che fa capo al presidente onorario Franco Proto (nella foto) da cinque anni ormai milita in terza serie ed ogni anno lotta con le unghie e con i denti per difendere questo posto di prestigio nel panorama nazionale. Inutile sperare di capire attraverso le parole dei dirigenti che tengono ben stretto il loro segreto, piuttosto è da analizzare una inattesa inversione di tendenza registrata in questa estate 2000. Prima un tentativo di spiegazione all’arcano arrivava dagli strani campionati della squadra etnea. Si diceva: in estate vende i pezzi migliori, incamera quei soldi necessari ad ottenere le liberatorie dei giocatori e quindi si iscrive al campionato con una formazione di giovani; poi se i giovani vanno bene si prosegue, diversamente si cercano quei giocatori che costano poco, ma che hanno ancora un valore sul campo. E così si spiegavano anche le rincorse annuali che erano state in alcuni casi esalanti (quando l’Atletico per due stagioni consecutive, partendo dagli ultimi posti, riusciva a raggiungere i play off) ed in alcuni casi da brivido come nella stagione appena conclusa. Come detto però in questa estate 2000 c’è qualcosa di nuovo in casa Atletico Catania. Intanto la tempestività con la quale si è chiuso l’accordo con il nuovo allenatore, Adriano Cadregari, tecnico ben quotato in serie C e dunque certamente ben pagato. Poi ecco i primi ingaggi, giunti ancor prima delle cessioni. Non che si tratti di elementi di spicco in C1, ma comunque si tratta di giocatori che possono far costruire una squadra dignitosa in un campionato che promette essere il più equilibrato in alto degli ultimi dieci anni. E allora ecco sorgere spontanea la domanda originale: ma come si fa? Franco Proto sorride sotto i baffi, sbuffa una nuvola del suo puzzolente sigaro e non risponde, il segreto se lo tiene stretto e la squadra pure.

Già perché si era detto che il massimo dirigente stesse per passare la mano e poi che alle porte c’era Turi Massimino deluso dalla vicenda Catania, e ancora che l’Atletico stava per fondersi con l’Acireale del presidente Pulvirenti per ridare subito la C1 ad Acireale e una boccata di ossigeno al dottor Proto. Nulla di più falso. Nessun rapporto economico con Massimino se non un reciproco scambio di complimenti e apprezzamenti e nessuna trattativa con l’Acireale se non quella prettamente tecnica della cessione alla società granata del portiere Marco Onorati a titolo definitivo. Insomma Proto è in sella ed in sella vuole restare, a ridersela ancora di questo suo segreto, anche se un velo di amarezza gli solca il viso appena il discorso scivola sul campionato e sul rapporto con la città. Certo non deve aver gradito molto, Proto, l’atteggiamento del sindaco Scapagnini che ha espressamente dichiarato il suo amore per il Catania lasciandosi perfino andare a salti di gioia e cori di scherno nei confronti dei rivali atletisti. Il timore è che siano usati due pesi e due misure nel gestire la cosa pubblica in una città che dispone di due società di calcio con storie e tradizioni diverse, ma militanti nel medesimo campionato. Non accade in altre grandi città dove esistono due squadre, ripetono i dirigenti atletisti, magari un sindaco dichiara la sua fede, ma si limita a questo e ad apparizioni in tribuna quando gioca una squadra piuttosto che l’altra. Ma è un’altra sfida che l’Atletico accetta di buon grado e prepara una risposta che i dirigenti assicurano giungerà sportivamente sul campo. Ovvio che oggi resta difficile da immaginare una stracittadina con risultato scontato a favore degli atletisti, ma a parte la bellezza del calcio per la sua imprevedibilità, è piuttosto più facile pensare ad un campionato dignitoso dei giallogrigi che soddisfi l’orgoglio dei propri tifosi e le ambizioni di una piccola, ma onorevole società.

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