UNA CITTA', UN SANTO
La storia della città di San Cono è indissolubilmente
legata alla devozione al Santo. Tutto inizia da un’antica
leggenda secondo la quale l’abate Cono Navacita, dell’ordine
dei Basiliani, intorno al 1780, si sarebbe presentato ad Ottavio
Trigona che qui vi possedeva un feudo e una residenza estiva. Al
feudatario il monaco, a cavallo di una bianca giumenta, chiese di
vendergli una partita di grano per sfamare i suoi concittadini di
Naso (ME) che vivevano un triste periodo di carestia. Ottavio Trigona
acconsentì e fece riempire le sue bisacce e quelle degli
amici che lo accompagnavano. Ma al momento del pagamento l’Abate,
con modi umili e dimessi, confessò di non avere i soldi.
Promise però che sarebbe ritornato per pagare il debito e
consegnò come pegno il suo prezioso anello d’oro. Ma
il feudatario attese invano il suo ritorno. Preso dalla collera
e forse più dalla curiosità, volle recarsi personalmente
a Naso per rivedere quel frate che lo avrebbe ingannato. Ma quale
non fu la sua sorpresa, quando scoprì che il monaco, che
si era presentato a lui, era morto da diversi secoli e precisamente
nel 1236. Gridò al miracolo e decise di costruire, proprio
nel suo feudo, un paese che volle denominare San Cono.
Fu così che nel 1785, lo stesso marchese Ottavio Trigona,
discendente di una nobile famiglia di Piazza Armerina (EN), ottenne
la licentia populandi e fondò questo piccolo paese della
terra di Sicilia. Da quella data inizia la storia di una popolazione
che, attraverso mille difficoltà, ha saputo costruirsi un
futuro di benessere e di civiltà.
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