ANNUARIO 2003
SIRACUSA

Siracusa come Cinecittà

Il successo delle iniziative della Film Commission della Provincia

 

(a cura dell'ufficio P.R. editoriale)

L 'home page del sito per il cinema della
Provincia regionale di Saracusa

Poker di successi per la Film Commission della Provincia regionale di Siracusa: “Sui giardini di Noto” di Thomas Crecelius, “Il segreto dell’attore” di Edoardo Iannini, “L’Iguana” di Catherine Mc Gilvray, “Lucia di Siracusa” di Giovanni Virgadaula.
Nata nel febbraio del 2001 da un’intuizione dell’allora assessore allo spettacolo Marika Cirone Di Marco e del presidente Bruno Marziano, la struttura aretusea ha contribuito a realizzare una parte del programma amministrativo per lo sviluppo economico del territorio aretuseo. Grazie ai protocolli d’intesa firmati tra l’Ente di via Malta e le case di produzione cinematografiche infatti sono state gettate le basi per una serie di attività, gestite dalla Provincia regionale di Siracusa, a sostegno delle produzioni cine-televisive, aventi l’intento di promuovere il territorio come set cinematografico. Si tratta di una sorta di magna carta dei diritti e dei doveri, pensata per promuovere il panorama artistico e storico dell’hinterland aretuseo. Attraverso la formula dell’accordo siglato, la Provincia regionale si impegna a garantire assistenza logistica ed organizzativa alla troupe cinematografica ospitata; a sua volta lo staff ospite assicura la migliore utilizzazione del territorio come location, attivando in un secondo tempo tutte le operazioni necessarie di promozione in coordinamento con l’Ente provinciale stesso.
Alla Film Commission sono bastati due anni per tracciare le coordinate d’azione di un prodotto di successo che inorgoglisce i vertici della nostra regione. Adesso però è necessario effettuare un salto di qualità.

Sopra: il set del cortometraggio di Edoardo Iannini
"Il segreto dell'attore". Il presidente della Provincia
regionale di Siracusa Bruno Marziano si
improvvisa regista con l'attore Gilberto Idonea

“Forte di rappresentare la fetta più grossa del patrimonio storico e archeologico della Sicilia, la Provincia regionale di Siracusa si offre come sede della film commision regionale - dichiara Marika Cirone Di Marco - . Se poi consideriamo che questo lembo dell’isola è stato più volte scelto come set cinematografico di pellicole importanti come L’Avventura di Antonioni o Malena di Tornatore e considerato inoltre che la nostra struttura è stata la prima del genere in Sicilia dotata di una ben definita filosofia e cultura organizzativa, dotata di mature competenze e professionalità, chiediamo alla Regione Sicilia di aiutarci a spiccare il volo. La Film Commission aretusea infatti ha avuto un attegiamento strutturato fin dagli albori. Mentre nel resto dell’isola nascevano succursali o appendici di uffici pubblici, la nostra struttura si imponeva con una identità ben definita, pronta fin da subito alla promozione delle proprie attività su riviste specializzate, al contatto immediato con produttori cinematografici, all’organizzazione di un sito efficiente, al raccordo con il coordinamento nazionale con le film commission delle altre regioni d’Italia. Inoltre in vista di iniziative di risonanza internazionale come i festival di Venezia, di Parigi, di Berlino e di Los Angeles, si è posta da subito in prima linea. L’attività della nostra struttura è stata fertile e in costante crescita in questi due anni. Credo che ci siano i presupposti per salire di livello e in prima analisi posso affermare che anche la Regione sembra favorevole a questa nostra ulteriore maturazione ”.
Una delle prime mosse brillanti della Film Commission è stato il protocollo d’intesa firmato con il Museo del Cinema di Siracusa.

Una scena del film "L'iguana", della regista
Catherine Mc Gilvray, in buona parte girato nella
provincia di Siracusa

“L’accordo di collaborazione siglato con il Museo del Cinema di Siracusa è stato il primo passo verso il successo al nostro esordio - afferma il presidente Bruno Marziano -. In questo modo ci siamo garantiti una collaborazione tecnico-scientifica, che non ha rivali, con un archivio che in quanto a pellicole e documenti sul cinema, è il fiore all’occhiello del meridione. Avanzando di competenza, nell’ estate del 2001 la Film Commission ha organizzato la prima edizione del Festival del Cinema di Frontiera a Pachino, Marzamemi e Portopalo realizzando contemporaneamente una brochure che proponeva il territorio come naturale set cinematografico collegandolo ad alcuni fra i principali film realizzati nell’area negli ultimi decenni. Coraggiosi e lungimiranti, ci siamo poi spinti oltre il confine italiano e abbiamo partecipato a Parigi alla edizione 2002 della Rassegna del Cinema Pubblicitario, in collaborazione con il Coordinamento Nazionale Film Commission Italiane e con l’ICE, Istituto Commercio Estero. Inoltre lo scorso giugno, abbiamo approfittato dell’occasione di ospitare a Siracusa un gruppo di importanti produttori e cineasti statunitensi fra cui Red Shane vice presidente della Paramount, con l’intento di far conoscere le meraviglie del nostro territorio anche alla madre patria degli “Oscar”. Progettualità, professionalità e un pizzico di audacia ci spingono a voler puntare a qualcosa di più ambizioso, ad una fondazione nello specifico…”.

La regista Catherine Mc Gilvray

Il sito dell’Ufficio Cinema della Provincia regionale www.filmcommission.siracusa è stato, realizzato nella primavera di quest’anno dalla fantasia ingegneristica di Luigi Grasso e letteraria di Francesco Ortisi. È stato concepito come strumento di informazione e di servizio agli operatori del cinema e della televisione. Promuovere la provincia di Siracusa come set cinematografico naturale incentivando contemporaneamente il settore turistico locale è l’obiettivo primario che la struttura si propone di raggiungere. Il portale quindi, ispirato da questi principi, offre a produttori, registi e sceneggiatori, tutte le informazioni utili relative alle location, la storia dei luoghi aretusei ed i film realizzati nel territorio. Tradotto anche in lingua inglese e dotato di link, news e scheda informativa circa i compiti, gli impegni, i diritti e i doveri della struttura, il sito della Film Commision si avvale altresì di una banca dati di tecnici, di professionalità singole e di imprese fornitrici di prestazioni e attrezzature necessarie ai produttori.
Alla banca dati, in via di implementazione in collaborazione con le associazioni delle imprese industriali, commerciali ed artigiane, possono registrarsi anche musicisti, attori e operatori del cinema non iscritti ad alcuna organizzazione ma che intendono sfruttare una vetrina web internazionale.
“È una passione travolgente di lunga durata quella che lega il cinema a Siracusa e al suo poliedrico territorio -afferma Carmelo Miduri, responsabile dell’Ufficio Stampa e Coordinatore dei servizi della Film Commission - . Un sodalizio consolidatosi nel tempo grazie all’apporto di nomi prestigiosi del Ciak internazionale del calibro di Rossellini, De Sica, Zampa, Antonioni, Comencini, Salvatores, Tornatore e Von Trotta, per citarne alcuni. Registi di fama mondiale che hanno scelto questo scorcio di paradiso della Sicilia orientale, per ambientarvi le loro storie in celluloide, affascinati dalla varietà degli scenari del territorio di Noto, Marzamemi, Portopalo, Vendicari, Palazzolo Acreide e Siracusa. Il nostro sito, in continua evoluzione, offre una marcia in più alla Film Commission, quel coup de foudre che serve ad una struttura che merita e che è destinata a grandi successi ed ad internazionali produzioni cinematografiche”.
Girato in Ortigia il cortometraggio di Edoardo Iannini con Gilberto Idonea “Il segreto dell’attore” ispirato a un’opera di Pirandello “Il berretto a sonagli”.

Il presidente Bruno Marziano
con Roberta Bovari, protagonista
del mediometraggio su S. Lucia

“Il segreto dell’attore” è l’ inno all’ossessione di Edoardo Iannini. Giovane regista romano di grande talento, diplomato in regia, fotografia, sceneggiatura e montaggio, presso la New York Film Academy, Iannini ha all’attivo tre cortometraggi di successo: I’ll be back, Hanging e The Soup. Scelta lungimirante quella della Film Commision di puntare su di una pellicola di quattro minuti, considerato che il cortometraggio non sempre incontra il coraggio di esercenti e distributori cinematografici, restii ad investire energie in progetti di questo calibro. Considerato fino a dieci anni fa opera dall’inadeguato aspetto di reportages o documentario artistico destinato ai circuiti alternativi, oggi il cortometraggio si riscatta. Grazie infatti alla presenza sul video di clip musicali e spot pubblicitari sempre più sceneggiati e filmici, e grazie altresì al moltiplicarsi di festival con premi a settore e di scuole di regia specializzate, questo tipo di produzione cinematografica, rappresenta la tendenza registica di un’elite intellettuale ogni anno sempre più numerosa. In Italia fra i precursori del genere ricordiamo Luciano Emmer, Antonioni e Monicelli, maestri e ispiratori del giovanissimo regista Edoardo Iannini. Caratteristica degli ultimi decenni è un’ approfondita riflessione socio-psicologica nell’uso del corto. Molti registi sono oggi presenti con la loro carica umanistica su tutti i fronti di lotta. Si tratta quasi di un cinema militante deciso ad intervenire nella vita dell’uomo analizzando e documentando la sua psiche non solo con intenti di informazione ma assumendo, in un certo senso, il ruolo di psico-terapeuta. Iannini opera su questa scia e la pellicola promossa dalla Film Commission e realizzata fra lo scenario di Piazza Duomo a Siracusa e il Teatro Vittorio Emanuele di Noto, ne è un brillante esempio.

LA STORIA DEL FILM
“Il segreto dell’attore”, tratto da “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello, nasce e si sviluppa sul filo della metafora onirica, nel quale la capacità analitica del protagonista fa da moderatrice virtuale tra quello che l’uomo opera e ciò che ha il coraggio di realizzare solo con l’immaginazione. Frutto di un montaggio attento e dinamico, intensamente legato alla sfera emotiva umana, “Il segreto dell’attore” si rivela una sorta di seduta psicoanalitica carica di tensione che si avvale di un liberatorio ed espiativo epilogo. Un uomo ossessionato dall’idea di essere tradito dalla moglie si ritrova spettatore e artefice dell’omicidio della consorte in una dimensione surreale e ipnotica.

Nel film di Catherine Mc Gilvray la riserva siracusana è un’isola dell’Atlantico. Ciack! C’è un’iguana sulle dune di Vendicari

Un milione di euro investiti dal Ministero dei Beni Culturali per finanziare “L’Iguana”, una pellicolla dalle grandi potenzialità destinata al successo di critica e di pubblico. Il film, che per metà è stato girato nella provincia di Siracusa, è l’ennesima intuizione della Film Commission. Un protocollo di intesa stipulato fra la regista Catherine McGilvray ed il presidente Bruno Marziano ha infatti stabilito i termini e le coordinate finalizzate ad una fertile collaborazione. L’accordo siglato prevede che l’Ente di via Malta si impegni a garantire l’assistenza logistica ed organizzativa dello staff cinematografico e viceversa che la casa di produzione Medialand operi per evidenziare l’utilizzazione del territorio della provincia aretusea come location, attraverso una serie di azioni di promozione pubblicitaria in coordinamento con la Provincia stessa. Al film partecipano comparse e attori locali di spessore come Marco Basile, Lucia Sardo, Costanza Messina e Domenico Libra. Il ruolo dei protagonisti è invece riservato al giovane Andrea Renzi e alla bellissima Claudia Teixeira, rispettivamente Daddo ed Estrelita. “L’Iguana”, tratto dal romanzo omonimo di Annamaria Ortese, è una storia fantastica ed inquietante. Aleardo, giovane benestante milanese, annoiato da una routine esistenziale priva di stimoli ed entusiasmi, decide di salpare con il suo yacht alla ricerca dell’isola di Ocafia, un’ oasi sperduta al largo del Portogallo. Ad attenderlo sull’isola disavventure al limite del reale e una creatura dall’apparente aspetto di una lucertola gigante ma dal corpo di donna, chiamata l’Iguana. Una serva dallo sguardo innocente che strega gli uomini che lo incrociano, anima di una favola sentimentale noir dai numerosi colpi di scena.
Catherine Mc Gilvray regista italo australiana, traccia una complessa fenomenologia del diabolico all’interno del film. C’è il male interiorizzato in ogni respiro di Estrelita, c’è infestazione e possessione, tutto come in un racconto metafisico. La bellissima fanciulla, protagonista della storia, è vista come il male che aggredisce corrompendo il corpo e l’anima degli uomini. “Tuttavia l’epilogo della vicenda comunica un chiaro messaggio: il peccato risiede nello sguardo del soggetto critico e non dell’oggetto criticato. Nel film la creatura dell’Iguana emerge come proposito di scardinare l’equilibrio delle leggi della realtà, una sorta di violazione delle convenzioni sociali nella quale il soggetto provocato si interroga sulle tematiche del dolore e della follia intesa come unico strumento di allontanare l’asfissia della normalità. Durante tutto il film, l’interesse dello spettatore é sempre puntato sul fenomeno della straordinaria proliferazione e diversificazione del Negativo. La trama è infatti concepita come un intreccio di superstizione ed irrazionalità, dai risvolti avvincenti e talora ironici. Si tratta di un gioco fatto di paradossi nel quale è difficile scindere ciò che è reale da quello che non lo è, compresa la natura della fanciulla-lucertola vista come fonte inesauribile di timore e tremore, un’identità a metà fra la creatura angelica e la bestia. Come nel cristianesimo il serpente simboleggia l’essenza della malvagità, probabilmente riprendendo simbolismi rabbinici, Estrelita rappresenta la tentazione. Custode dell’immortalità in quanto creatura feconda, per gli uomini dell’isola l’Iguana è una creatura perfida che vuole derubare il seme della conoscenza e il segreto della vita. Non innamorarsene è impossibile e da qui i conflitti e le disavventure dei personaggi chiave della storia.
Catherine Mc Gilvray regista italo australiana, che ha studiato cinema al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e alla Australian Film and Television School di Sidney, è autrice del cortometraggio “Parigi cambia” vincitore del festival Capalbiocinema e di due documentari televisivi per Arte dal titolo “Renata Scotto, l’isola dell’Opera” e “ il treno per l’Opera”.

Il presidente Bruno Marziano
Il regista Virgadaula gira un film-documentario “Santa Lucia, quando la fiction è storia e religione”

Il coraggio della santità tra fiction e realtà, anima la trama del film “Lucia di Siracusa”, diretto dal regista Giovanni Virgadaula. Competente di studi medievali e di storia delle tradizioni cristiane, storico del cinema e giornalista, Virgadaula vanta importanti collaborazioni con maestri del silver screen dello spessore di Federico Fellini e Nanni Loy, oltre a recenti successi cinematografici come “Il cuore Altrove”, al fianco dell’amico Pupi Avati.
“Lucia di Siracusa”, promosso dalla Film Commission con un contributo di cinquantamila euro, è un progetto nato sotto gli auspici della Curia locale. In particolare la presenza all’interno del comitato scientifico del film, del vescovo di Siracusa Monsignor Costanzo, di Don Sebastiano Amenta, di Monsignor Pennisi e del preside dell’Istituto Teologico di Catania Gaetano Zito, ha impreziosito la pellicola di dettagli inediti mai rappresentati, rigorosamente documentati, sulla vita della santa patrona siracusana.
Il mediometraggio di Giovanni Virgadaula della durata di 45 minuti, si colloca all’interno della celebrazione dell’Anno Luciano, in occasione del millesettecentesimo anniversario del martirio di Lucia. Le riprese del film infatti, che cominceranno il prossimo dicembre, termineranno nell’inverno del 2004, dopo un anno esatto, in occasione della festa della protettrice dei devoti aretusei. L’attrice che interpreterà Santa Lucia nel film realizzato dal regista Virgadaula e promosso dalla Film Commission è siracusana. La selezione per gli attori che interpreteranno i personaggi del film-documentario si sono svolte lo scorso settembre nella Sala Vittorini del Museo del Cinema aretuseo, nel cuore della misteriosa Ortigia. La protagonista è Roberta Bovari, 15 anni, studentessa al terzo liceo scientifico dell’Istituto Quintiliano. Per quanto riguarda invece il personaggio di Eutikia, madre di Lucia e dell’arconte Pascasio, mandante dell’assassinio della martire, ancora nessun verdetto.
Lucia fu una delle tante vittime della persecuzione cristiana di Diocleziano. Nobile di stirpe e rimasta orfana in tenerà età, la martire cresce in simbiosi con la madre Eutikia, nutrendo in segreto il desiderio di consacrarsi a Dio rinunciando ad uno sposo terreno, impostogli alla nascita dalla famiglia. Ma una grazia ricevuta per intercessione di Sant’Agata volta a guarire Eutika ammalata ed in fin di vita, permette a Lucia di rivelare al mondo la vocazione mariana che arde dentro di lei fin da bambina e di liberarsi dall’impegno di matrimonio assunto con un giovane pagano. Il promesso sposo, trovandosi irrimediabilmente respinto, denunzia la ragazza all’arconte Pascasio, accusandola di prestare culto a Cristo e di disobbedire alle norme dell’editto di Diocleziano. Lucia viene così arrestata, condotta dinanzi alla massima autorità e uccisa. Era il 13 dicembre 304 quando il corpo senza vita di una giovane coraggiosa ebra dell’amore cristiano, abbandonava la luce di questa terra per rinascere nella gloria.

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