ANNUARIO 2002
ATTUALITA'

Senza lavoro in un FIAT

"La prassi è d'obbligo per rispettare i tempi tecnici previsti dalle legge e poter attivare la Cassa integrazione a partire da dicembre". È laconico il comunicato della Fiat, nel giorno in cui ha avviato le procedure per richiedere lo stato di crisi, propedeutico per la cassa integrazione straordinaria a zero ore, che dovrebbe partire - appunto - dal 2 dicembre prossimo per 5.551 lavoratori e da luglio del 2003 per altri 2.057. Oltre che ad Arese (dove protestano i lavoratori dell'Alfa Romeo), la dirompente notizia smorza le speranze degli operai dello stabilimento siciliano Termini Imerese (in cui si produce la Punto), dove è stato dichiarato uno sciopero a tempo indeterminato. "Un piano triste ma necessario", così Umberto Agnelli definisce il progetto del management Fiat. La cassa integrazione riguarderà 4.941 lavoratori di Fiat Auto, 290 del Comau e 320 di Magneti Marelli, mentre a luglio riguarderà altri 1.717 della Fiat Auto e 240 di Comau.

Paolo Fresco

È stato avviato anche il processo di collocazione in mobilità di 396 lavoratori di alcuni aziende della componentistica e dei servizi del Gruppo e di altri 62 dipendenti di società di servizio e della Capogruppo. In Sicilia è un tracollo per l'occupazione. Un intero paese, quello di Termini Imerese, e l'intero comprensorio, sono in ginocchio, anche per i danni conseguenti la crisi dell'indotto. La Fiat, fino a ieri, era il motore dell'economia locale. Numerose le famiglie che rischiano di rimanere sul lastrico. Scioperano i padri operai, le mogli (nonché madri), i figli che reclamano un futuro. Per loro, a Termini Imerese, prega il parroco, don Francesco Anfuso, che ha persino scritto al senatore Gianni Agnelli: "È mio dovere di sacerdote e di pastore assumere ogni iniziativa atta a mantenere la necessaria calma fra la gente, già così provata dalla prospettiva di un'irreparabile crisi occupazionale: le scrivo pregandola di intervenire affinché, per il futuro, non abbiano più a verificarsi fatti del genere". Nella sua lettera a Gianni Agnelli, padre Anfuso mette in guardia dal pericolo che la tensione sociale accumulata nelle passate settimane possa esplodere con conseguenze devastanti. La stessa missiva è stata inviata, per conoscenza, anche al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e a sua Eminenza il cardinale Salvatore De Giorgi, arcivescovo di Palermo.

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La ricetta di Antonio Fazio, governatore della Banca d'Italia, per far uscire la Fiat dalla crisi è una ed ovvia: nuovi finanziatori e nuovi capitali. "Un grande gruppo industriale - ha detto il governatore - è patrimonio comune. È interesse di tutti che sia salvaguardato". Per tornare a investire davvero, secondo alcune stime, la Fiat ha bisogno di almeno 5 miliardi di euro di nuovo capitale di rischio. E mentre le banche lanciano messaggi a distanza, la General Motors -al momento in cui scriviamo- comunica che non parteciperà all'aumento di capitale (da 2,5 miliardi di euro, però) deciso dal gruppo di Torino.

2001 28 maggio
Fiat sigla, con Banca di Roma, IntesaBCI e Sanpaolo IMI, un accordo complessivo a sostegno finanziario del piano strategico e industriale del Lingotto.
10 giugno
Dopo un quarto di secolo di servizio alla Fiat, l'amministratore delegato Paolo Cantarella presenta le dimissioni.
25 giugno
La Fiat cede il 34 per cento della Ferrari, uno dei gioielli di famiglia.
29 luglio
II secondo trimestre è meno buio del primo, ma i conti della prima metà dell'anno segnalano comunque un netto peggioramento rispetto al 2001. Il risultato netto semestrale è negativo per 563 milioni di euro. Nello stesso periodo del precedente anno si era registrato un utile di 383 milioni di euro.
3 ottobre
In un mercato nazionale che, a settembre, da segni di miglioramento, la Fiat continua a scivolare: la sua quota scende al 28,72 dal 30,2 di agosto. Si comincia a parlare di nuovi tagli.
13 ottobre
Mega vertice ad Arcore tra i top manager della Fiat, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il superministro dell'Economia Giulio Tremonti. Entro la fine del mese, in un tavolo convocato a via XX Settembre, dovrà prendere corpo il piano di salvataggio del Lingotto.
27 settembre
Il rallentamento della domanda europea dopo I'11 settembre si fa sentire. La Fiat Auto annuncia il ricorso alla cassa integrazione per il mese di ottobre. L'obiettivo è quello di ridurre la produzione di 30 mila vetture.
10 dicembre
Il consiglio di amministrazione approva un aumento di capitale da 2 mila miliardi e un piano di ristrutturazione per 18 stabilimenti, con il taglio di 6 mila posti di lavoro all'estero. Roberto Testore lascia la guida della Fiat Auto all'interno Giancarlo Boschetti.
2002
28 febbraio
La Fiat archivia un 2001 difficile. I ricavi sono sostanzialmente in linea con quelli dell'anno precedente (salgono da 57,5 a 58 miliardi di euro)j Ma il bilancio evidenzia una perdita di 791 milioni di euro, contro un utile di 578 nel 2000.
15 maggio
In un incontro a Roma con i sindacati, i vertici del Lingotto annunciano un piano che prevede il ricorso alla mobilità per 2.442 impiegati e operai dell'azienda, cui vanno sommati 445 dipendenti di società di servizi.
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