Un pacco di biscotti. Due confezioni da sei di acqua minerale, il tonno (tre
scatolette), le merendine, il caffè. E poi ancora mozzarella, prosciutto
e formaggio. Uova, dentifricio e sapone. Ecco, per oggi la spesa è fatta.
Che c'è di strano, direte? Niente solo che la novità è che
per fare gli acquisti stavolta non abbiamo dovuto prendere la macchina, andare
al supermercato, posteggiare, fare gli acquisti, portare il tutto in auto con
il carrello, risalire e rientrare a casa. No, questa volta abbiamo fatto tutto
comodamente seduti davanti al computer, in ufficio, durante la pausa pranzo. È
una delle comodità innegabili del commercio elettronico, ma non certo la
sola. E così, piano piano, anche questa abitudine sta cominciando a diventarci
familiare. Ma facciamo un passo indietro e poi ancora uno avanti, per cercare
di capire cosa sta accadendo. Una cosa è certa. La nostra vita è
destinata a cambiare. Sta cambiando, cambierà. Siamo dentro una rivoluzione
che procede a ritmi vertiginosi e che, ancora, ci sta sfiorando solo in parte.
Ma che è destinata a trasformare abitudini, passioni, modo di lavorare
e di godere il tempo libero. Vi sembra eccessivo? La solita retorica da carta
stampata? Una certa enfasi, è vero, non manca. Da qualche anno ormai l'informazione
parla della rivoluzione digitale. Internet è un argomento quasi più
gettonato del calcio. Ne abbiamo seguito il boom e poi quella che è sembrata
una crisi profonda, ma che in realtà è stata solo la crisi di un
modello sbagliato (le dot com) e non di un sistema. Di pericoli e miracoli si
dibatte quotidianamente in tv, alla radio, sui giornali, nelle chat e, perché
no, da un po' anche alle fermate dell'autobus, al bar, in ascensore.
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È un nuovo mondo che si afferma. Come tra la fine del secolo scorso
e l'inizio di quello attuale una serie di invenzioni hanno reso possibile cose
che parevano soltanto sogni (andare e tornare da Catania a Londra in un solo giorno
avendo il tempo di prendere un caffè a Piccadilly Circus, incontrare la
Regina, fare la fila per un autobus, mangiare una bistecca con la marmellata ed
essere di nuovo in pigiama, a casa, per vedere l'ultimo telegiornale locale) allo
stesso modo oggi si apre comunque un universo di possibilità insospettabili
fino a 10 anni fa. Continuate ad essere scettici? Proviamo a convincerci con qualche
esempio. Mandare una lettera a Pechino e ricevere la risposta in meno di un minuto:
possibile? Possibile. Dialogare con cinque persone ognuna delle quali si trova
in un continente diverso, guardandole in faccia e capendo dalle loro smorfie se
stanno cercando di fregarci o meno in una delicata transazione d'affari: possibile?
Possibile. Leggere gli annunci economici su un giornale locale francese, trovare
una casa a buon mercato, prenotarsi per un mese in Normandia, rimanendo seduti
al proprio tavolo e tutto nel giro di pochissimo tempo: possibile? Possibile.
Fare conoscenza con l'anima gemella, scoprire di avere mille interessi in comune,
immaginare che sia bellissimo/a e stupirsi che lo è davvero, tutto senza
averla mai incontrata di persona, accorgendosi che il colpo di fulmine può
diventare più splendido del più splendido sole d'estate: possibile?
Possibile
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