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Il campo di baseball dei "Warriors"
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Paternò città della cultura, della storia e del folklore. E da
qualche anno anche di sport, portato alla ribalta dai successi messi in fila,
l'uno dopo l'altro, dalla sua favola "pallonara". Una realtà
cresciuta stagione dopo stagione sotto la guida di un gruppo di dirigenti "d'importazione",
capitanata dalla famiglia Lo Bue, che ha scalato rapidamente ogni vetta, ha riconquistato
palcoscenici da cui era assente da troppo tempo e ha disintegrato tutti i record
che annoverava nel suo palmares.
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Il Paternò Calcio
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Nel giro di quattro anni il "fenomeno" Paternò ha scavalcato
una categoria dopo l'altra, cominciando dal basso, dall'Eccellenza, dove vegetava
senza grandi ambizioni ormai da troppo tempo, rischiando anche di sprofondare
e di mandare in frantumi una storia calcistica di prestigio. Inizia allora, nel
1998, l'avventura colorata di rossazzurro, che ha finito per coinvolgere e trascinare
in un'onda di emozioni un'intera popolazione. Appassio-nati di calcio e non. Un'ascesa
da sogno che è proseguita per tre stagioni di fila, passando dalla serie
D alla C2 al culmine di un campionato strepitoso e catapultando l'eterna matricola,
affidata da quest'anno all'allenatore Ezio Dastellucci, sul palcoscenico, mai
calcato fino ad ora, della C1. Ma i successi collezionati sul manto erboso dello
stadio "Falcone e Borsellino" sono solo un tassello di un puzzle che
può contare su autentiche "perle" dello sport. Dal baseball dei
"Warriors", sempre sulla cresta dell'onda, all'atletica del velocista
Alessandro Cavallaro e del marciatore Alfio Corsaro, per citare solo alcuni esempi.
E ad un vivaio che promette e mantiene sul 'campo' corrisponde un'esplosione di
strutture sportive, che affollano il crescente polo paternese voluto dall'amministrazione
comunale.
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