Invertire la tendenza all'emigrazione, inseguendo un nuovo modello di sviluppo
locale: Mirabella Imbaccari presenta la "carta" delle attività
turistiche e produttive, lanciando un appello alle forze economiche e sociali
del Calatino-Sud Simeto. Il sindaco Giuseppe Turino (nella foto), che assieme
agli assessori della Giunta municipale (Filippo Barbera, Michele Barbuscia, Maria
Granato, Salvatore Ferro, Raffaele Savarese e Vincenzo Sinopoli) ha già
indicato la "mappa" degli investimenti, scommette su un ambizioso progetto
intercomunale, che potrebbe radicalmente cambiare, entro i prossimi anni, le prospettive
sociali ed economiche della comunità.
LA CHANCE DEL TURISMO TERMALE
L'ultima "scommessa" si lega alla realizzazione di un centro termale:
il territorio di Mirabella Imbaccari, che vanta una superficie di oltre 15 kmq
e molte risorse nei sottosuoli, potrebbe ospitare nuovi insediamenti e strutture
terapeutiche. Apposite indagini, che sono state suffragate dalle ricerche dell'Università
di Catania, hanno confermato la presenza di giacimenti sulfurei in contrada Minnelli.
L'eccezionale qualità delle acque, negli anni scorsi, ha pure impegnato
l'Area di Sviluppo Industriale di Caltagirone, assieme al Comune mirabellese,
in uno studio sulle ipotesi del turismo termale. L'idea non sarebbe affatto "peregrina"
nella zona calatina, che potrebbe offrire idonee infrastrutture e servizi di supporto
agli utenti.
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Il Municipio
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L'Amministrazione di Mirabella Imbaccari, che si è ufficialmente insediata
lo scorso 30 maggio, ha già rivendicato il "copyright" dell'iniziativa,
invitando gli imprenditori della provincia etnea, nell'ambito di uno specifico
rapporto tra Enti pubblici locali e operatori privati, a redigere un adeguato
piano d'investimenti nel medio e lungo periodo. L'idea potrebbe uscire, pertanto,
dal cassetto dei sogni
e diventare realtà.
L'ASSOLUTA DIGNITÀ DEL TOMBOLO
Le legittime maestre d'arte, a Mirabella Imbaccari, sono le lavoratrici del tombolo:
il finissimo tessuto, che esalta l'intreccio dei fili di lino e cotone, con l'ausilio
di fuselli di legno, non teme la concorrenza. L'originale produzione dell'artigianato
femminile, infatti, non prescinde dai "segreti" di un'antichissima tradizione,
che affonda le sue radici nei primi anni del Novecento e nella dedizione di alcune
suore. L'esecutivo comunale, che intende dare supporti promozionali, non ha alcun
dubbio: il pregiatissimo pizzo, che ha esteso la notorietà di Mirabella
Imbaccari oltre ogni confine, potrebbe incrementare gli scambi commerciali.
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