ANNUARIO 2002
MALETTO

Verso la vetta del vulcano

di Gaetano Guidotto

(in collaborazione con l'Ufficio P.R. editoriale)

È la vera porta dell'Etna. Maletto, il paesino più alto rispetto al livello del mare dell'intera cintura dei Comuni etnei, apre ai turisti il versante più bello del vulcano, ricco di panorami e risorse naturalistiche fatte di una flora e di una fauna che qui, grazie al lavoro del privato prima e dell'Azienda foreste demaniali dopo, è rimasto intatto. Non a caso il sindaco Nunzio Parrinello (nella foto) chiede di trovare una soluzione per far conoscere ai turisti queste grandi risorse, di aprire i rifugi e dare a tutti l'opportunità di godere di queste bellezze, sicure foriere di un'economia auspicata ma mai arrivata. Noi ci abbiamo provato, abbiamo, con l'aiuto del funzionario del Comune, Giuseppe Bertino e con il permesso della Guardia forestale di Bronte che gentilmente ci hanno accompagnato, percorso quello che è un tragitto ad anello, partendo da quota mille in contrada Fontana murata, raggiungendo il rifugio di "Monte Scavo", la pista di sci da fondo e ritornando giù fino a contrada la "Nave", che, pur trovandosi nel versante est del territorio di Maletto, costeggia quello brontese. Lasciamo la statale 284 e prendiamo la strada sterrata denominata Fontana murata - Bosco Maletto per addentrarci nell'omonimo boschetto. Bastano pochi minuti di jeep (ma anche con una vettura non troppo lussuosa è possibile raggiungere il bosco) perché sembri che il paese e la civiltà moderna siano lontani chilometri. Il silenzio avvolge la strada, interrotto soltanto dal fruscio lento del vento che si infrange su antichi alberi di roverella, leccio e castagno che sono le essenze vegetali di questa parte dell'Etna.

Il bosco appare in ottima condizione frutto di un attento lavoro di manutenzione svolto dall'azienda "forestale". Il territorio, chiuso dalla Forestale con un robusto cancello che impedisce ai più di proseguire in auto, inizia con l'ingresso al "Bosco chiuso" del demanio "Saletti"; ma prima abbiamo incontrato bovini, ed anche un gruppetto di maialini guardati a vista dalla grossa genitrice che, con uno sguardo sospettoso, ci ha impedito di avvicinarci oltre. Insieme con loro qualche cinghiale che si trovava a due passi dalla contrada "Cucchiara" intorno ai 1.100 metri, dove il Comune sta facendo realizzare un'area attrezzata per gli appassionati del pic-nic all'aperto, che così potranno, un domani, villeggiare. Anche le scolaresche potranno scoprire che questa zona è un vero e proprio laboratorio ambientale, ricco com'è di piante. Qui non si trova un filo di cemento, i muretti sono realizzati in pietra lavica tagliata con un semplice piccone da chi questo lavoro lo fa da anni con grande maestria.

E cosi che si intuisce il rapporto positivo che in questo versante dell'Etna esiste tra l'uomo e la natura, fatto di grande rispetto e di reciproco scambio. Oltrepassiamo il cancello sicuri che più ci avviciniamo alla vetta del vulcano più abbiamo la possibilità di incontrare faggi, pini, abeti e forse pure qualche betulla dell'Etna. Ci interessano molto anche i rifugi e neanche a dirlo dopo appena qualche centinaio di metri incontriamo le case Pappalardo a disposizione di chiunque voglia utilizzarle, basta fare una semplice richiesta all'Azienda forestale di Catania. All'interno gli appassionati escursionisti troveranno una cucina, un bel caminetto, tavoli a volontà. Se ci si adatta ci si può anche fare la doccia con l'apposito scalda acqua a legna. Il sacco a pelo è indispensabile per dormire la notte e godere delle meraviglie dell'alba etnea, per poi avventurarsi alla conquista del vulcano.Le salite sono ripide, ma grazie forse all'aria pulita, chi ha percorso il tragitto a piedi sostiene che la fatica non si sente. Saliamo anche noi, incontrando a quota 1.400 metri il cartello posto dal Parco dell'Etna che ci informa che siamo entrati nella zona "A", l'area di tutela integrale del territorio e dopo un po' arriviamo sulla pista altomontana, la strada che percorre ad alta quota l'intero cono vulcanico. Finalmente almeno per adesso le salite sembrano essere finite.

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