ANNUARIO 2002
LICODIA EUBEA

Generosa natura

Ma i giovani di Licodia non possono pensare di restare in paese solo per fare gli imprenditori agricoli. "C'è un'altra risorsa per cui ci stiamo impegnando ancor di più: il turismo e l'economia ad esso legata", ammette Li Rosi. I tasselli dello sviluppo in questo settore sono diversi. "Abbiamo ricevuto in eredità dalla precedente amministrazione - ammette il sindaco - due gioielli turistici come il museo e il parco archeologico. Il nostro compito è valorizzarli ancora meglio, creando nel contempo tutte le condizioni necessarie per un salto di qualità complessivo dell'offerta turistica di Licodia.

Veduta notturna di Licodia Eubea

Mi riferisco per esempio a due ambiziosissimi progetti in itinere grazie alla sensibilità del presidente della Provincia, Nello Musumeci, dimostratosi molto attento alle istanze della nostra comunità". In cantiere ci sono infatti la realizzazione di un'area attrezzata nel bosco del "Vaito" (un'incontaminata area di circa 77 ettari), che verrà recintato e attrezzato con una parte destinata ad area naturalistica e un'altra ancor più suggestiva dove verrà ricostruita una vecchia colonia greca.

Il secondo progetto - già comunque avviato grazie a precedenti interventi - riguarda il lago Dirillo, noto anche con il nome di lago di Licodia. Tutta l'area attorno è stata già bonificata e in parte attrezzata, ma adesso dovrebbero essere costruite altre recinzioni, bambinopoli e altri punti di ristoro per turisti e appassionati di sport acquatici, con la costruzione di un pontile per l'attracco delle canoe. "Il lago di Licodia - è l'augurio di Li Rosi - dovrà diventare uno scenario naturalistico per turisti, ma anche un punto di riferimento per le competizioni agonistiche a livello nazionale ed internazionale".

Filo diretto con Bruxelles

Può un sindaco di un paesino di pochissime migliaia di anime preoccuparsi della "politica estera" del proprio Comune? Sembra una boutade, ma dalle parole del sindaco Nunzio Li Rosi viene fuori un modo del tutto innovativo di concepire l'amministrazione di un piccolo ente locale. E il suo ragionamento non fa una grinza: "Con l'introduzione della moneta unica europea, s'è innestato un meccanismo irreversibile che ha un valore rivoluzionario con pochissimi altri precedenti nella storia. In quest'ottica ha un valore relativo parlare di comprensorio, ma un piccolo Comune deve assolutamente darsi un'ottica europea, altrimenti rischia l'isolamento da tutto il sistema politico-economico moderno. E perciò la costituzione di un'eventuale Provincia regionale del Calatino non è la soluzione di tutti i nostri problemi, ma tutt'al più può rappresentare un punto di partenza. L'invito che vorrei rivolgere ai cittadini, ma soprattutto a tanti miei colleghi amministratori della zona è quello di cambiare mentalità: guardiamo a Palermo, ma soprattutto guardiamo a Bruxelles. È quella la capitale del nostro mondo, ormai. E anche se le macrodecisioni che vengono prese ogni giorno in quella sede sembrano lontane anni luce dalle nostre piccole beghe paesane, sono proprio quelle scelte che condizioneranno il futuro di ognuno di noi".
Il sindaco Li Rosi è proprio così, prendere o lasciare. Dopo una lunghissima assenza dal palcoscenico della politica e dell'amministrazione di Licodia Eubea, adesso è tornato. Dalla porta principale, con il consenso diretto dei cittadini. E ha deciso di fare le cose in grande, senza risparmiare energie e risorse. Per questo si muove da vero e proprio "ministro degli esteri" del suo Comune. È stato tra i pochi sindaci a raccogliere l'invito del presidente Totò Cuffaro, per l'inaugurazione dell'ufficio di rappresentanza della Regione a Bruxelles ("Un'iniziativa lodevole e ricca di molti contenuti, che adesso noi dobbiamo rendere ancor più utile attraverso un collegamento funzionale") e adesso ha intenzione di diffondere questa nuova cultura amministrativa "mittleuropea" anche nel contesto comprensoriale, con un convegno sul ruolo dei Comuni all'interno dell'Ue, che intende organizzare a breve scadenza. "Vorrei che ci fosse una massiccia partecipazione da parte dei rappresentanti istituzionali, ma anche dei cittadini: possono sembrare discorsi incomprensibili e lontani, ma se non si riesce a comprenderli in tempo si rischia di restare tagliati fuori, travolti da un meccanismo che s'è già inesorabilmente messo in moto".

Il sindaco Nunzio Li Rosi con a fianco il sindaco di Santa Pau, Ramon Canadell

In questo senso, s'inquadrano anche i contatti con la Spagna e in particolare con Santapau, cittadina gemellata con Licodia in nome del "sangue blu" che le accomuna. La stirpe dei Santapau, infatti, fu proprietaria per diversi secoli del feudo di Licodia. E l'ultima erede del casato sposò un esponente dei Ruffo di Calabria. Ragione per cui le due città hanno chiesto di insignire della rispettiva cittadinanza onoraria la regina Paola del Belgio, discendente appunto dei Ruffo di Calabria. "L'ambasciata ci ha scritto - spiega il sindaco - per richiederci una dettagliata documentazione storica che giustifichi la nostra insolita richiesta e alcuni esperti di storia licodiana stanno predisponendo un accurato dossier contenente tutte le profonde motivazioni della nostra scelta. Il sogno mio e del mio amico e collega sindaco di Santapau, Ramon Canadell, è quello di una doppia cerimonia, con un collegamento in videoconferenza tra i due Consigli comunali". Ma, oltre alle aristocratiche radici, bisogna recuperare anche il passato più lontano. "È per questo che stiamo rafforzando un'altra partnership importante: quella con l'antica Calcide, nell'isola greca di Eubea, in nome del nostro antichissimo passato di colonia della Magna Grecia". Ed ecco che il puzzle si ricompone: Calcide, Santapau, Bruxelles. Il passato, il presente, ma soprattutto il futuro.

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