Filo diretto con Bruxelles
Può un sindaco di un paesino di pochissime migliaia di anime preoccuparsi
della "politica estera" del proprio Comune? Sembra una boutade, ma dalle
parole del sindaco Nunzio Li Rosi viene fuori un modo del tutto innovativo di
concepire l'amministrazione di un piccolo ente locale. E il suo ragionamento non
fa una grinza: "Con l'introduzione della moneta unica europea, s'è
innestato un meccanismo irreversibile che ha un valore rivoluzionario con pochissimi
altri precedenti nella storia. In quest'ottica ha un valore relativo parlare di
comprensorio, ma un piccolo Comune deve assolutamente darsi un'ottica europea,
altrimenti rischia l'isolamento da tutto il sistema politico-economico moderno.
E perciò la costituzione di un'eventuale Provincia regionale del Calatino
non è la soluzione di tutti i nostri problemi, ma tutt'al più può
rappresentare un punto di partenza. L'invito che vorrei rivolgere ai cittadini,
ma soprattutto a tanti miei colleghi amministratori della zona è quello
di cambiare mentalità: guardiamo a Palermo, ma soprattutto guardiamo a
Bruxelles. È quella la capitale del nostro mondo, ormai. E anche se le
macrodecisioni che vengono prese ogni giorno in quella sede sembrano lontane anni
luce dalle nostre piccole beghe paesane, sono proprio quelle scelte che condizioneranno
il futuro di ognuno di noi".
Il sindaco Li Rosi è proprio così, prendere o lasciare. Dopo una
lunghissima assenza dal palcoscenico della politica e dell'amministrazione di
Licodia Eubea, adesso è tornato. Dalla porta principale, con il consenso
diretto dei cittadini. E ha deciso di fare le cose in grande, senza risparmiare
energie e risorse. Per questo si muove da vero e proprio "ministro degli
esteri" del suo Comune. È stato tra i pochi sindaci a raccogliere
l'invito del presidente Totò Cuffaro, per l'inaugurazione dell'ufficio
di rappresentanza della Regione a Bruxelles ("Un'iniziativa lodevole e ricca
di molti contenuti, che adesso noi dobbiamo rendere ancor più utile attraverso
un collegamento funzionale") e adesso ha intenzione di diffondere questa
nuova cultura amministrativa "mittleuropea" anche nel contesto comprensoriale,
con un convegno sul ruolo dei Comuni all'interno dell'Ue, che intende organizzare
a breve scadenza. "Vorrei che ci fosse una massiccia partecipazione da parte
dei rappresentanti istituzionali, ma anche dei cittadini: possono sembrare discorsi
incomprensibili e lontani, ma se non si riesce a comprenderli in tempo si rischia
di restare tagliati fuori, travolti da un meccanismo che s'è già
inesorabilmente messo in moto".
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Il sindaco Nunzio Li Rosi con a fianco il sindaco
di Santa Pau, Ramon Canadell |
In questo senso, s'inquadrano anche i contatti con la Spagna e in particolare
con Santapau, cittadina gemellata con Licodia in nome del "sangue blu"
che le accomuna. La stirpe dei Santapau, infatti, fu proprietaria per diversi
secoli del feudo di Licodia. E l'ultima erede del casato sposò un esponente
dei Ruffo di Calabria. Ragione per cui le due città hanno chiesto di insignire
della rispettiva cittadinanza onoraria la regina Paola del Belgio, discendente
appunto dei Ruffo di Calabria. "L'ambasciata ci ha scritto - spiega il sindaco
- per richiederci una dettagliata documentazione storica che giustifichi la nostra
insolita richiesta e alcuni esperti di storia licodiana stanno predisponendo un
accurato dossier contenente tutte le profonde motivazioni della nostra scelta.
Il sogno mio e del mio amico e collega sindaco di Santapau, Ramon Canadell, è
quello di una doppia cerimonia, con un collegamento in videoconferenza tra i due
Consigli comunali". Ma, oltre alle aristocratiche radici, bisogna recuperare
anche il passato più lontano. "È per questo che stiamo rafforzando
un'altra partnership importante: quella con l'antica Calcide, nell'isola greca
di Eubea, in nome del nostro antichissimo passato di colonia della Magna Grecia".
Ed ecco che il puzzle si ricompone: Calcide, Santapau, Bruxelles. Il passato,
il presente, ma soprattutto il futuro.
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