 |
L'eruzione dell'Etna vista dal satellite
|
Una guerra su più fronti. Contro la forza dirompente della
natura. Quindici mesi dopo l'ultima eruzione, L'Etna si risveglia, vomita lava
e cambia morfologia a Piano Provenzana, uno degli angoli più belli della
zona nord del vulcano. Poi provoca un violento e distruttivo terremoto che impaurisce
soprattutto gli abitanti di Santa Venerina, San Giovanni Bosco e Guardia Mangano.
Fortunatamente nessuna vittima. Attorno, interi edifici lesionati, i più
antichi ridotti in un cumulo di rovine. Sono i giorni in cui si registra anche
il drammatico terremoto in Molise. Nel territorio etneo sono all'incirca un migliaio
gli sfollati. Approntati due campi tenda, uno a S.Venerina, l'altro a Guardia
Mangano. A coordinare l'emergenza Etna è il capo dipartimento della Protezione
civile, Guido Bertolaso, che si dichiara soddisfatto del funzionamento della macchina
dei soccorsi: "Dobbiamo combattere due guerre", ha detto nei giorni
di maggiore concitazione. Per far fronte ai danni, assai ingenti, la Regione siciliana
ha stanziato 20 milioni di euro per la ricostruzione del settore turistico nelle
zone colpite dal terremoto e dall'eruzione. La somma si aggiunge ai 9 milioni
già promessi dal presidente Cuffaro e ai 15 concessi dal Consiglio dei
ministri.
 |
 |
La terra trema e il vulcano sbuffa. Il ciclo naturale si ripete,
modificando l'aspetto paesaggistico delle aree interessate. Ma non è solo
magma quello che viene fuori dalle viscere. L'Etna fuma: in cielo si leva un fungo
grigiastro. È un pennacchio visibile anche a lontanissime distanze e persino
percettibile. È pieno di sabbia, insidioso pulviscolo spruzzato, a seconda
del soffio di Eolo, su tutta la Sicilia orientale, la Calabria, Malta, l'Africa
settentrionale, persino sull'isola greca di Cefalonia. L'altra insidia, la "cenere":
nera, finissima, insidiosa e pericolosa per la salute, forse in prospettiva utile
per la terra, non adesso perché abrasiva e danneggia le foglie delle piante.
L'arida colata semmai, negli anni, viene colonizzata da muschi, licheni e specie
pioniere, fra cui l'astragalo e la ginestra dell'Etna. Grazie all'opera di queste
specie il terreno verrà poi preparato per ospitare pini larici ed altre
piante che col tempo si trasformeranno in boschi di straordinaria bellezza. La
polvere nera fuoriesce a tonnellate, tanto da oscurare il sole. L'atmosfera, per
giorni su Catania, è simile a quella ricreata con effetti speciali nel
film "Blade Runner". Esagerato l'allarme sull'effetto inquinamento,
subito smentito dagli scienziati, ma sono reali i fastidi di respirazione. La
gente circola con le mascherine al volto. 15.000 di queste, distribuite gratuitamente,
sono andate presto esaurite. E, immediatamente dopo, altre cospicue scorte.
|