ANNUARIO 2002
AMBIENTE

Etna ancora tu!

L'eruzione dell'Etna vista dal satellite

Una guerra su più fronti. Contro la forza dirompente della natura. Quindici mesi dopo l'ultima eruzione, L'Etna si risveglia, vomita lava e cambia morfologia a Piano Provenzana, uno degli angoli più belli della zona nord del vulcano. Poi provoca un violento e distruttivo terremoto che impaurisce soprattutto gli abitanti di Santa Venerina, San Giovanni Bosco e Guardia Mangano. Fortunatamente nessuna vittima. Attorno, interi edifici lesionati, i più antichi ridotti in un cumulo di rovine. Sono i giorni in cui si registra anche il drammatico terremoto in Molise. Nel territorio etneo sono all'incirca un migliaio gli sfollati. Approntati due campi tenda, uno a S.Venerina, l'altro a Guardia Mangano. A coordinare l'emergenza Etna è il capo dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, che si dichiara soddisfatto del funzionamento della macchina dei soccorsi: "Dobbiamo combattere due guerre", ha detto nei giorni di maggiore concitazione. Per far fronte ai danni, assai ingenti, la Regione siciliana ha stanziato 20 milioni di euro per la ricostruzione del settore turistico nelle zone colpite dal terremoto e dall'eruzione. La somma si aggiunge ai 9 milioni già promessi dal presidente Cuffaro e ai 15 concessi dal Consiglio dei ministri.

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La terra trema e il vulcano sbuffa. Il ciclo naturale si ripete, modificando l'aspetto paesaggistico delle aree interessate. Ma non è solo magma quello che viene fuori dalle viscere. L'Etna fuma: in cielo si leva un fungo grigiastro. È un pennacchio visibile anche a lontanissime distanze e persino percettibile. È pieno di sabbia, insidioso pulviscolo spruzzato, a seconda del soffio di Eolo, su tutta la Sicilia orientale, la Calabria, Malta, l'Africa settentrionale, persino sull'isola greca di Cefalonia. L'altra insidia, la "cenere": nera, finissima, insidiosa e pericolosa per la salute, forse in prospettiva utile per la terra, non adesso perché abrasiva e danneggia le foglie delle piante. L'arida colata semmai, negli anni, viene colonizzata da muschi, licheni e specie pioniere, fra cui l'astragalo e la ginestra dell'Etna. Grazie all'opera di queste specie il terreno verrà poi preparato per ospitare pini larici ed altre piante che col tempo si trasformeranno in boschi di straordinaria bellezza. La polvere nera fuoriesce a tonnellate, tanto da oscurare il sole. L'atmosfera, per giorni su Catania, è simile a quella ricreata con effetti speciali nel film "Blade Runner". Esagerato l'allarme sull'effetto inquinamento, subito smentito dagli scienziati, ma sono reali i fastidi di respirazione. La gente circola con le mascherine al volto. 15.000 di queste, distribuite gratuitamente, sono andate presto esaurite. E, immediatamente dopo, altre cospicue scorte.

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