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Il Sindaco Salvatore Barbagallo col
Prefetto di Catania Alberto Di Pace
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"A.A.A. - Cercasi acquirente per centro storico in vendita. Si certifica
l'antichità delle abitazioni vendute, la loro storia, i segni indelebili
di tradizioni che hanno visto generazioni e generazioni di Castiglionesi trascorrere
la loro vita quotidiana, ma che ora, vittime della modernizzazione, non sono anacronistiche,
con le case che non sono più abitate e quindi in vendita. Firmato: Salvatore
Barbagallo, Sindaco di Castiglione di Sicilia". La notizia è certa,
almeno quanto è forte la provocazione del primo cittadino. Molte case del
centro storico castiglionese, ricco di fregi e monumenti sono in vendita, segnate
da una miriade di cartelli "Vendesi" affissi sui portoncini di legno.
"E vero - afferma Barbagallo - sono tutte abitazioni del centro storico dove
sono vissuti i nostri avi, ma che ora non sono grandi abbastanza, né tanto
meno così comodi, da convincere una nuova coppia di sposi a restaurarne
uno per abitarlo. Le nuove famiglie - continua - se non vanno via da Castiglione,
preferiscono gli appartamenti nuovi, costruiti e congegnati per offrire le necessarie
comodità. Così ogni proprietario ha messo in vendita l'antico immobile,
ritenuto non più utilizzabile. Intendiamoci, - precisa Barbagallo - io
non voglio condannare le scelte dei castiglionesi che capisco e condivido. Oggi
non sarebbe facile vivere in due stanzette piccole poste una sopra l'altra. Dico
però che possiamo anche da quest'enorme vendita di case del centro storico
trarre linfa vitale per la nostra economia.
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Panorama di Castiglione di Sicilia
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Dalla vendita si avrebbe un ricavo grosso ma momentaneo, dall'utilizzo ai
fini turistici una risorsa che porterebbe economia e posti di lavoro". Barbagallo
ha le idee chiare: "Faccio appello a chi ha voglia di investire in questo
territorio. La cultura del Bed and breakfast è oramai consolidata, i turisti
non cercano più solamente il grande albergo di lusso pieno di specchi e
comodità, cercano il posticino suggestivo, con il letto in legno e la stufa.
Vogliono affacciarsi dal balcone ed avere il contatto con la gente, scorgere il
panorama e rendersi conto delle abitudini di un paese. Castiglione può
offrire tutto questo, può offrire una stanza d'albergo a due passi dalla
piazza e dai monumenti". Il progetto è valido ed anche ben pensato.
Sono tante, infatti, le vecchie case in vendita ed una qualsiasi società
impegnata nel turismo che le restaurasse per affittarle ai turisti potrebbe anche
fare buoni affari, svegliando un indotto che potrebbe essere tutto castiglionese,
pronto a dare la possibilità di impiegare giovani nel nuovo mondo del lavoro
che si creerebbe. "Guardate - afferma il sindaco - io sono nato qui. Qui
ho vissuto la mia infanzia e ricordo ognuna di queste case "vive", ed
abitate. Mi farebbe piacere svegliarle dal sonno cui sono castigate dalle legittime
esigenze moderne. E se con questo daremo uno stipendio ad una giovane famiglia
avremmo fatto insieme due opere meritevoli". Vale la pena ricordare la storia
e le origini di Castiglione che si perdono nella notte dei tempi. Il suo territorio
fu abitato fin dall'età preistorica, ma è nel 403 a.C., ad opera
di Dionigi, tiranno di Siracusa, che si dà la sua fondazione per certa.
Divenne fortezza sotto la dominazione araba e quindi, città regia al tempo
dei Normanni e degli Svevi. Federico Il le conferì il titolo di Animosa
e il privilegio di battere moneta. Con l'avvento degli aragonesi nel 1283 fu data
in feudo a Ruggero di Lauria. Successivamente passò a vari Signori, fino
a pervenire nel 1394 a Bartolomeo Gioeni, al cui Casato rimase fino all'ultimo
erede. Nel 1602 riuscì a riscattarsi con un considerevole esborso di denaro,
tornando città demaniale con la possibilità di amministrarsi da
sé.
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