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"In base al regolamento comunitario 2092/91 - dice Maugeri -, ogni Paese
Cee deve avere un sistema di controllo in quest'ambito: noi siamo nati come associazione
nel '96, e abbiamo dieci sedi regionali distaccate in tutta Italia. All'estero,
le nostre consociate controllano le produzioni che per svariati motivi vengono
realizzate in altri Paesi. Siamo anche l'unico organismo italiano autorizzato
ad emettere la certificazione per i prodotti biologici da esportare negli USA".
Cosa fate in sostanza?
"Garantiamo, attraverso una serie di controlli rigorosi, che le produzioni
biologiche, sia vegetali che zootecniche, arrivino al consumo nel rispetto delle
norme comunitarie e nazionali vigenti".
Perché ortaggi e frutta sembrano diversi dagli altri, e perché costano
di più?
"Anche fra i prodotti biologici ci sono differenze di qualità! Dipende
dalla serietà e dalla competenza dell'azienda produttrice mettere in atto
tutte le tecniche atte ad ottenere ottimi prodotti. I sistemi ecocompatibili sono
sicuramente costosi perché occorre mettere in conto un calo di produzione,
ma a fronte di una qualità e di un sapore spesso ineguagliabili".
Angelo Maugeri, giovane imprenditore nato a Scordia, è a sua volta produttore
agrumicolo. Ovviamente biologico. La sua conoscenza "pratica" delle
tecniche di coltivazione, pari alla sua capacità manageriale, si unisce
alla volontà di creare uno sviluppo ecocompatibile. Ma, viene da chiedersi,
chi controlla i controllori?
"La Ecocert è autorizzata dal Ministero per le Politiche Agricole,
ed è conforme alle norme di qualità EN45011 stabilite dal SINCERT.
Nel trattare i dossier relativi alle aziende produttrici, noi dobbiamo osservare
determinati e precisi protocolli internazionali uguali per tutti: sopralluoghi,
controlli accurati sulle lavorazioni e sui locali di produzione, e naturalmente
approfondite analisi di laboratorio su sostanze utilizzate e prodotti raccolti.
Inoltre ogni azienda deve tenere un registro, da noi vidimato, sul quale viene
annotato ogni passaggio, ogni azione relativa alla coltura o all'allevamento.
Possiamo dire che se il biologico è sempre un prodotto sicuro, dal punto
di vista delle caratteristiche igieniche ed organolettiche lo è ancora
di più".
Lo sviluppo del mercato biologico in Italia vede proprio la Sicilia al primo
posto per numero di aziende produttrici e per percentuale di superficie agricola
utilizzata: i dati del 2000 riferiscono di oltre 9.000 operatori, che rappresentano
il 10,7% del territorio totale. Sono cifre notevoli: la nostra regione da sola
produce più "biologico" del centro Italia, e quasi quanto il
Nord. Sono in forte crescita soprattutto le aziende che si occupano di trasformazione:
si tratta di imprese alimentari che utilizzano il prodotto biologico come materia
prima di processo di trasformazione industriale (succhi di frutta, salse, marmellate).
Ma anche grossi marchi internazionali stanno ormai lanciando sul mercato la versione
biologica di prodotti di settore convenzionale: surgelati, liofilizzati, piatti
pronti, persino cucina esotica. E si può analogamente prevedere una spinta
in alto nelle vendite dei prodotti salutistici, vitaminici, energetici, antinvecchiamento
ecc., derivati da sostanze attive vegetali certificate come biologiche. Qual è
il futuro del settore? Risponde ancora Maugeri:
"In pochi anni abbiamo assistito alla nascita e alla diffusione di negozi
specializzati nel biologico: se si vuole un servizio più completo, che
comprenda anche la consulenza, maggiore assortimento e garanzia assoluta di freschezza,
conviene servirsi in questi esercizi, anche se il prezzo è un po' più
alto. Ma l'evoluzione vera del mercato è rappresentata da Internet, e dalla
consegna a domicilio. Molte aziende si stanno organizzando in questo senso".
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