ANNUARIO 2002
CATANIA

Plaja stazione turistica

È solo questione di tempo, ormai… Lo storico popolo dei bagnanti, nella fattispecie coloro che per decenni hanno affollato gli stabilimenti balneari della Plaja (o meglio, quelli con le cabine in cemento perché più comode e più confortevoli), ebbene, a scapito delle loro umoristiche avventure, dovranno dire addio alle care, vecchie abitudini. Il 2002, infatti, è stato l'anno del debutto del nuovo viale Kennedy, che con un look rifatto, più elegante ma allo stesso tempo frivolo, si è presentato ai catanesi con una diversa immagine. Si è completata, innanzitutto, la decementificazione dei lidi, prevista nel patto di Catania sud, per la cosiddetta riapertura al mare. Anche se, quell'enorme quantità di cemento è stata proiettata, per così dire, sull'altra sponda. Fronte mare ora si affacciano nuovi alberghi, il palazzo dello sport, la rinnovata piscina. Strutture che però arricchiscono la zona. Il primo chilometro del litorale, poi (realizzato dalla Provincia regionale di Catania), i nostri nonni stenterebbero a riconoscerlo. E già! Perché l'idea di fondo è proprio quella di fare della vecchia Plaja solo un immagine da ricordare in cartolina. Anche all'interno dei lidi si è respirata, la scorsa estate, un'aria diversa: più musica e divertimento, per la gioia dei giovani in vacanza.

E gli stessi ingredienti sono stati utilizzati dall'amministrazione comunale per animare le tre spiagge pubbliche "perché i cittadini non dovevano pentirsi di trascorrere una giornata alla spiaggia libera - commenta l'assessore al Mare, Santo Castiglione -. Abbiamo garantito non solo la sicurezza a mare e a terra ma anche il divertimento, proprio come in un lido privato, con tutti gli occorrenti". Eppure, l'impatto con la "nuova Plaja" non è stato dei migliori. Noi tutti ricorderemo le interminabili code di automobili, strozzate da una strada che certamente non è stata ideata per un traffico intenso: intere famiglie, ore e ore sotto il sole. Fortunatamente, però, le soluzioni approntate per migliorare la viabilità nella zona si sono rivelate efficienti. Le bretelle di collegamento, per esempio, con lo stradale San Giuseppe la Rena sono apparse ottime vie di fuga, poiché hanno consentito a molti automobilisti di immettersi sul viale Kennedy solo in prossimità della propria destinazione. Sarebbe stato meglio limitare l'uso dell'automobile privata, esistendo un servizio di bus navetta, predisposto dall'AMT, alquanto rapido, con partenze regolari e, soprattutto, con un percorso alternativo che, attraversando il porto, raggiungeva il faro Biscari in pochi minuti.

"È difficile - aggiunge Castiglione - ma noi dobbiamo fare questo tentativo di staccarci dalla macchina. La gente, ancora e purtroppo, vorrebbe arrivare dentro… la cabina in auto, ma dovrebbe comprendere l'idea che percorrere cento metri a piedi non fa mica male! Mi verrebbe voglia, a questo punto, di parafrasare la storica frase di Cavour con "adesso che la plaja è stata fatta, bisogna rifare i catanesi…". Ma, battute a parte, la faccenda è seria. Si corre il rischio di vanificare il lavoro e di gettare al vento i tanti miliardi già spesi". Per il prossimo anno ci si aspetta qualcos'altro di nuovo, vedi il campo da golf e altri due alberghi. A caccia del "boom" turistico, anche qualche malinconico potrebbe lamentare "lo scippo" della tradizionale roccaforte estiva catanese. "Oggi le opzioni di fruizione della spiaggia si sono diversificate - spiega ancora Castiglione - e sempre di più sono i cittadini che non scelgono di fare la solita vita dei lidi, che chiedono altri servizi, come passeggiate in bici, ampi spazi di passeggio, nuovi punti di incontro". Ma resteranno immutate le esigenze delle famiglie di sempre. E se sedie e ombrelloni possono benissimo trovarsi in spiaggia, messi a disposizione dai gestori dei lidi, quanto non sarà possibile conservare in cabina bisognerà portarselo ogni giorno da casa. Tutti disposti?

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