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Rappresentazione al Teatro Greco
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- Concretamente cosa fa Assindustria, cosa ha fatto e cosa farà, per
puntare al vero rilancio di Siracusa?
"Facciamo già parte del grande Progetto turistico che riguarda tutta
la provincia. Puntiamo al recupero e alla valorizzazione dei mille contenitori
culturali che esistono nel territorio, soprattutto a Siracusa città, nella
zona montana (penso al teatro greco di Palazzolo Acreide), e nella zona sud della
provincia, un comune per tutti: Noto. Il turista deve trovare ciò che può
sollecitare la sua attenzione dal punto di vista culturale in primo luogo. Il
sole e il mare possono offrirlo tanti altri posti in Sicilia, in Italia. Siracusa
ha delle peculiarità, delle caratteristiche assolutamente originali, Ortigia
in primo luogo, ed è su queste che noi puntiamo".
- Lo Bello, concretamente, quali sono le cose sulle quali siete impegnati?
"Tre iniziative, per entrare nel dettaglio una volta per tutte, e per rendere
chiaro il concetto. Insieme a Civita, l'organizzazione che gestisce 70 siti museali
in tutta Italia, i più importanti e prestigiosi, stiamo perfezionando la
realizzazione del Distretto Culturale di Noto. Sarebbe il primo distretto del
genere nel nostro paese, non è cosa di poco conto.
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L'oasi naturale di Magnisi
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Potremmo diventare trainanti nei riguardi di altre realtà territoriali.
La seconda iniziativa in cui siamo profondamente impegnati riguarda sempre Noto:
Assindustria finanzia il piano di gestione dell'area del barocco di Noto e dunque
l'inserimento del barocco di Noto nel patrimonio universale dell'Unesco. Terza
iniziativa: la Fondazione "Teatro Ortigia" costituita assieme alla Confcommercio
di Siracusa, che ha già prodotto un grande festival la scorsa estate in
quel grande contenitore che è Ortigia, un teatro naturale. Ma oltre al
festival, che ripeteremo nel 2003, ci sono anche la gestione degli spazi e la
realizzazione alla quale stiamo lavorando con impegno, di una struttura stabile
per il teatro". Insomma idee chiare e progettualità seria per rilanciare
Siracusa puntando sul suo patrimonio culturale. Assindustria lo ha capito bene
ormai da qualche tempo ed è avanti, già realizza le cose. La speranza
è che magari sulla spinta di questo impegno concreto altri enti e le istituzioni
si muovano. Non è più tempo di chiacchiere, oggi bisogna fare.
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