La Sicilia conserva ancora diversi luoghi classici dedicati agli spettacoli.
Teme possano subire danni se aperti agli spettacoli moderni di musica pop o rock?
"I luoghi classici di spettacolo sono veicoli di trasmissione di istanze
culturali e di tradizione, quindi noi li valorizzeremo con accadimenti artistici
di spessore e di richiamo per la stampa e i media, in quanto rappresentano la
nostra identità culturale. E siccome sono il nostro biglietto da visita
agli occhi dello spettatore, sia esso turista o di casa nostra, è chiaro
che dovremo riempire questi straordinari "contenitori" con altrettanto
straordinari "contenuti": valuteremo di volta in volta il valore delle
manifestazioni, ma sicuramente non concederemo i nostri luoghi classici di spettacolo
per eventi che a giudizio dei nostri uffici tecnici dovessero risultare pericolosi
per i siti, in qualunque modo. Saremo vigili sull'argomento e non faremo sconti
a nessuno".
Se volesse fare oggi un bilancio del suo lavoro come assessore della Regione
Sicilia, quale resoconto trarrebbe?
"Il mio bilancio, secondo un personalissimo giudizio, può considerarsi
positivo e sono in molti a farmi pervenire attestati di fiducia e consensi. Certo,
non sarò io a giudicarmi, però voglio ricordare che il settore dei
Beni culturali sta vivendo una grande stagione di rilancio. I servizi aggiuntivi
nei siti e la Ronchey siciliana per creare immagine e occupazione, le mostre esclusive
nei nostri musei, le nostre esportazioni di cultura all'estero (Parigi, Cipro,
New York, Tunisi, Stoccolma, Amburgo, Francoforte, Londra, S. Pietroburgo, etc.),
il recupero dell'immagine isolana, la legge sui parchi archeologici, il distretto
culturale del Sud-est, la battaglia per la legalità e l'educazione permanente
nelle scuole, il buono scuola e il diritto allo studio. Ebbene, ogni cosa parla
di risultati raggiunti. Per il resto lascio che siano gli altri ad esprimere giudizi,
per me il consuntivo è confortante e in attivo. E devo un grazie anche
alla sensibilità del Presidente Cuffaro, il quale si è dimostrato
all'altezza della tradizione culturale della Sicilia e del governo della Regione".
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