Un terzo degli italiani non sa cos'é, per non parlare
di chi non sa quanto vale o di chi non sa quando gli arriverà nelle tasche. Una
buona percentuale guarda a questa novità con non pochi timori, la maggior parte
frutto della scarsa conoscenza. Secondo una ricerca del Cnel e dell'Eurisko, quindi,
è questa la percentuale di nostri connazionali che non sa cos'è l'euro, anche
se quasi tutti ne hanno sentito parlare.  |
LE
STIME Il 43% ignora la data del suo ingresso e solo il 21% conosce esattamente
il rapporto di conversione con la lira (40% la media europea). In pochi sanno
indicare tempi e durata del periodo di doppia circolazione (dal primo gennaio
al 28 febbraio 2002) e la grande maggioranza (83%) è convinta che questo periodo
vada avanti oltre la fine del prossimo febbraio. I più informati sono gli uomini
del Centro-Nord, con età compresa fra i 25 e i 44 anni, con un titolo di studio
medio-alto ed un reddito elevato. I meno "preparati" sono invece gli anziani (età
superiore a 65 anni), soprattutto nei piccoli centri del Sud e con un grado di
scolarizzazione ed un reddito modesti. Ai più anziani ancora, coloro che hanno
più di 74 anni, va la palma dei più ''pessimisti'' rispetto all'arrivo dell'euro
(41%). Solo il 19% degli italiani pensa comunque che l'arrivo dell'euro porterà
più vantaggi che svantaggi. Il 46% crede che i pro ed i contro si equivarranno
ed il 16% che i problemi saranno superiori ai vantaggi. Tra le preoccupazioni
più diffuse, secondo l'indagine, c'è ''la sensazione di estraneità verso la nuova
moneta, che impedisce una reale attribuzione di valore e quella di un ''impoverimento'',
dovuta al fatto che ci si esprimerà in migliaia al posto dei milioni. |