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storico e sullo sfondo il campanile della Chiesa Madre |
Possesso
del regio demanio, il borgo fu acquistato nel 1645 da Giovanni Andrea Massa, che
lo donò a Michele Placido Branciforte, principe di Leonforte. Danneggiato dall'eruzione
del 1669, Mascalucia rimase possesso dei Branciforte che, per privilegio di Filippo
IV, portarono il titolo di duchi. Nel 1818 il borgo fu distrutto da un terremoto.
Comprende la frazione Massa Annunziata, ubicata tre chilometri più a monte.
MASCALUCIA OGGI A Mascalucia operano fabbriche di strumenti musicali,
aziende molinitorie e olearie e fabbriche di materiali da costruzione. Nel settore
dell'artigianato notevole è la produzione di sedie in legno e di tappeti. L'agricoltura
da olive, uva da vino, agrumi e cereali. Discreto il turismo estivo. I
MONUMENTI La Chiesa Madre si presenta in semplici forme barocche, con tipica
facciata rettangolare dalle profilature in pietra lavica, fiancheggiata dal campanile
cuspidato; in essa, e nell'ottocentesca Chiesa di San Vito, si conservano tele
del Rapisarda (XIX secolo). La Chiesa di Sant'Antonio Abate conserva elementi
di architettura tardo-gotica. Nei pressi si trovano i resti del Castello Medioevale
detto Torre del Grifo. ALTRE INFORMAZIONI - Biblioteche: Biblioteca
comunale. - Scuole (istituti superiori): liceo classico. L'ECONOMIA -
Prodotti agricoli: agrumi, olive, uva da vino, cereali. - Artigianato: sedie
in legno e tappeti. - Industrie ed Imprese: fabbriche artigiane di strumenti
musicali, molini, oleifici, fabbriche di materiali da costruzione. LE
RICORRENZE 15 giugno: festeggiamenti in onore di San Vito, patrono di Mascalucia. |