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Il Castello Normanno
| Mille furono le battaglie...
e mille vinte tra barbari e normanni, in tal Maniero che, tra luci ed ombre,
possente, dominò il gran Ruggero degli Adornesi il Conte. E l'alba venne che
fiaccola, del medio e nuovo evo. Di storia e leggenda, come bandiera d'Italica
storia onore sventolavi e pur miseria per le pesanti leggi. Ora, qui, sotto
le tue mura, oh maniero... che, altero, imperi dando sfida al tempo. Leggere
farfalle d'ogni loco ascese, come angeli danzano nell'eleganza della vita, il
cammino della grazia! A guida del Cielo e del granitico uomo Nuovo Ruggero
e saggio che, dell'Adranita canto, il Fautore Primo, alto vi erige il monumento
di una più grande storia: "Rinasce Adrano dalle rovine d'ieri" e di grandezza, la
sua pagina scrive alla storia del bello e della gloria che, oggi, il delicato
sesso al fin che ognuno al cielo e al mondo, gridi:
 | Il
Castello Normanno visto dalla Villa comunale | Questi,
è Adrano, nel suo nuovo stile, Città di Eletti! e, della luce, figli. E d'armonie
gli artefici d'eteree e celestiali forme, oggi, un nuovo grembo. Danzate o
piume, illuminate il tempo. Di vostro amore il volo. Leggeri i passi e ben
scolpiti i corpi di grazia odorosi, andate per le vie del cuore ad annunziare
ai venti, che, dove l'armonia vive la violenza muore. La danza e la bellezza,
non danno riposo e rendono forte. Non ti danno nella strada ma nel cammino
del Cielo. Si apra, quindi, il cielo... e mostri la sua luce. Spaiate oh
aulenti di vita, date respiro al mondo e alle sue antiche mura. E tu, Adrano,
esulta. Oggi la gloria è tua. |