ANNUARIO 2001
ACI SANT'ANTONIO

Cuore del "Casalotto"

a cura di
Carmelo Di Mauro
(in collaborazione con l'Ufficio P.R. editoriale)
L E G E N D A
COMUNE: ACI SANT'ANTONIO
ABITANTI:15.833
SUPERFICIE: 14,67 kmq
ALTITUDINE:300 metri s.l.m.
SINDACO:Alfredo Pulvirenti
(nella foto)
VICE SINDACOIgnazio Sciacca
ASSESSORI:Santo Caruso, Antonio Ferrara, Biagio Lazzaro, Franco Ruggeri, Giuseppe Rocca.
CONSIGLIERI:Giuseppe Di Stefano (Presidente), Salvatore Sapuppo, Roberto Licciardello, Alfio Chiarenza, Alfio Cavallaro, Gregorio Nastasi, Francesco Fisichella, Mario Pappalardo, Orazio Torrisi, Concetta Riolo, Salvatore Licciardello, Alfio Ciofalo, Alfio Puglisi, Giovanni Privitera, Gioacchino Lunetto, Santo Romano, Roberto Di Salvo, Stefano Privitera, Alfio Bonaccorso, Giuseppe D'Agata.
 COME ARRIVARE
IN AUTO:Autostrada ME-CT (Uscita Acireale).
IN AUTOBUS:Autostrada ME-CT (Uscita Acireale).
IN TRENO:Stazione di Acireale.
IN AEREO:Aeroporto "Fontanarossa" di Catania.
 NUMERI UTILI
MUNICIPIO:Tel. 095.7010011
POLIZIA MUNICIPALE:Tel. 095.7892510
CARABINIERI:Tel. 095.7891555
PROTEZIONE CIVILE:Tel. 095.7891039
GUARDIA MEDICA: Tel.095.7891458

Casalotto. Anzi no, Aci Sant'Antonio. In realtà "Casalotto" c'entra, eccome! Era infatti il nucleo storico dell'attuale Aci Sant'Antonio , sviluppatosi in seguito qualche centinaio di metri più a Nord-Ovest. Fu poi nel 1640, grazie alla devozione verso S. Antonio Abate che il paese assunse ufficialmente l'attuale denominazione. Un paese nobile, un paese di nobili. Quando nel 1672 don Stefano Riggio, Principe di Campofranco e Campoflorido, acquistò le terre di Aci Superiore assunse anche il titolo di Principe di Aci S. Antonio e S. Filippo con privilegio Reale conferitogli a Madrid. Nel 1702 il Principe di Campoflorido, fece costruire una magnifica villa che alla sua morte fu acquistata da Paternò Carcaci del Castello. Da quel giorno non si chiamerà più Villa Riggio ma Villa Carcaci. Altre testimonianze della presenza di nobili famiglie sono il Palazzo Spitaleri e il Parco Casalotto (ormai in rovina) per il recupero del quale i tecnici del Comune hanno redatto idoneo progetto presentato già alla Regione Sicilia. Pochi però sono a conoscenza di quale patrimonio storico sia ancora nascosto dentro quel prezioso "lembo" per lunghi anni bersaglio preferito dei vandali e di una non lontana speculazione edilizia. Non ci riferiamo solo al parco, uno dei più importanti dell'hinterland, agli alloggi dei principi, alla cappella gentilizia in stile neogotico, al palmento con il torchio più grande della zona, ma anche e soprattutto a dei resti romani riportati alla luce nel 1921.

LA STORIA FRA CASE E PALAZZI
Comune autonomo dal 1826, Aci Sant'Antonio dista appena 14 chilometri dal capoluogo etneo. Gli edifici del centro storico sono modesti, ma importanti nelle loro associazioni e sequenze. In essi perdura il bagaglio culturale della memoria, rinnovato, se non nei temi, nell'uso a volte originale e inedito di soggetti noti e antichi. Caratteristiche le case che delimitano i "Quattro Canti", con gli imponenti portali in pietra lavica arricchiti da grossi mascheroni. L'architettura maggiore risente più intensamente dell'influenza della città, riprendendone materiali e stile. L'architettura minore conserva invece i modi tradizionali a lei propri, assumendo il gusto cittadino con estrema lentezza. Le stratificazioni sociali che si sono succedute nel tempo, hanno dato luogo agli ambienti urbani così come noi oggi possiamo osservarli. Di notevole interesse storico architettonico il Palazzo del Maltese costruito alla fine del '700 dal conte Mario Amico detto "il Maltese". All'interno dell'abitazione sono conservati uno stemma in pietra raffigurante l'aquila a due teste, simbolo dell'Impero Asburgico e un sigillo per la ceralacca che riporta, oltre all'aquila, la scritta "Consolato Asburgico". L'edifico è disabitato dal 1968, anche a causa della costruzione di un condominio multipiani, sul lato opposto della strada, che stravolge l'originaria quinta edilizia del corso Vittorio Emanuele. E del '700 è pure l'ex Palazzo Comunale, in passato sede di tribunale prima e casa circondariale dopo. Il restauro del 1984, per poterlo trasformare in sede museale, ne ha modificato anche le strutture originarie. Quella della Mercede con annesso Convitto dei Camilliani, è invece la chiesa più antica del paese, l'unica a resistere al memorabile terremoto del 1693.

1 di 3  ACI SANT'ANTONIO Avanti...