Nel frattempo Tacchinardi chiede se hanno bisogno d’aiuto,
i due lo convincono a salire in macchina; dopo un’ora cercano di convincere l’imprenditore
che si tratta di un sequestro. Nel frattempo si inoltrano con la macchina in una
strada di campagna che dà "u coppu di razia" alla macchina, fuori uso anche il
radiatore, il rapito chiede come si possa continuare, i due fratelli non si perdono
d’animo e rubano una bicicletta in un casolare. Sistemano Tacchinardi ‘nta canna
uno dei fratelli ‘nta sella e l’altro teni a tutti rui prima ca cascunu. L’imprenditore
non crede ai suoi occhi non aveva mai trascorso una giornata così entusiasmante
all’insegna di "oggi le comiche". La gita ha termine solo perché a Tacchinardi
si ci’addummisciu u culu e al fratello appiedato i peri cci frievunu ausi de mulinciani.
Infatti il rapito lascia i due fratellini ringraziandoli per le ore di sana allegria
che gli hanno regalato e si ritira con le sue gambe a casa. Ma questo la stampa
non lo ha detto. "È stata una brillante azione di polizia che ha assicurato alla
giustizia due pericolosi malviventi" Mischini, malviventi, sapete perché li hanno
presi? Dopo poche ore dal "rilascio" del prigioniero uno dei fratelli gli ha telefonato
a casa chiedendo se era possibile avere una somma che consentisse d’arriparari
a machina ppi putiri tunnari a casa. Il ministro, chiaramente, ci campau na simana
su "Totò e Peppino del crimine". Grazie Enzo, credevo di non poter più continuare
a fare cabaret, ma grazie al cielo sei sempre vicino alle esigenze degli artisti
della tua città. Solo un’ultima cosa, perché tanto accanimento nel rintracciare
il centralinista delle brigate rosse? ‘nta sei anni a Catania non sei riuscito
a "pigghiari" ‘u centralinista do Garibaldi; chiddu o telefunu n’arrispunni mai!
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