ANNUARIO 2003
ATTUALITA'

Premiata la prundenza

 

LE NOVITA' DELLA PATENTE A PUNTI
Polizia stradale

Da tempo era l’espressione tipica di un insulto tra automobilisti: “Ma hai preso la patente con i punti del supermercato?”. Chi legifera ha colto, in un certo senso, il suggerimento e lo ha applicato quasi alla lettera. Perché, sì, è rimasto fuori il supermercato (al cui posto subentra la scuola guida), però i punti ci stanno tutti. Venti, per l’esattezza, tanto per cominciare.
Per ogni infrazione la corrispondente penalizzazione. Niente drammi, comunque: i punti tolti si potranno eventualmente recuperare frequentando appositi “corsi di riparazione”.
Le norme sono stabilite in due diversi decreti pubblicati nella Gazzetta Ufficiale: l’uno elenca i programmi dei suddetti corsi; l’altro, invece, indica chi può essere abilitato a svolgerli.
Queste le principali novità introdotte, suddivise su due tipologie: la prima, utile per riguadagnare 6 punti, è riservata ai possessori delle normali patenti di guida per auto e motorini; la seconda, indirizzata ai possessori di patenti C, D e per i certificati di abilitazione professionale, permette il recupero di 9 punti.
I corsi - Hanno durata di 12 ore e devono essere svolti in un arco temporale complessivamente non superiore a due settimane consecutive. Costeranno all’incirca tra i 150 e i 250 euro.
Le lezioni - Sia per gli automobilisti sia per gli autisti, non potranno superare più di due ore giornaliere ma solo nei “locali autorizzati con insegnante autorizzato” e “non sono ammessi corsi online o in video conferenza”. Gli autisti che guidano per professione, invece, potranno recuperare i 9 punti con 18 ore di lezione, in un arco temporale non superiore a quattro settimane consecutive. A ogni corso non potranno essere iscritti più di 25 partecipanti. Sarà possibile seguire un corso per ogni comunicazione di decurtazione dei punti e soprattutto non più di un corso alla volta. Ci si potrà iscrivere alle lezioni solo dopo la comunicazione da parte del dipartimento dei trasporti terrestri e non nel periodo che intercorre tra la multa vera e propria e la decurtazione dei punti. Attenti poi alle assenze: per il corso da sei punti se superano le 4 ore inficeranno l’intera sessione mentre se rimangono sotto questo limite potranno essere recuperate con il corso successivo. Ma solo dopo aver completato il ciclo si rientrerà in possesso dei punti. Non sono ammessi recuperi rapidi.

Attenti, inoltre, alle ulteriori multe. Gli automobilisti che stanno seguendo un corso devono stare attenti a non effettuare altre infrazioni. Nel caso in cui si dovessero perdere tutti i punti residui della patente prima della trascrizione del recupero da parte del centro elaborazione dati, il dipartimento dei trasporti terrestri considererà nulli gli effetti del corso e il conducente dovrà sottoporsi a un nuovo esame di revisione.
Le materie - I decreti fissano con precisione il programma da seguire ma i docenti dovranno tener conto della tipologia di violazioni commesse dagli automobilisti presenti con un preciso riferimento ai comportamenti che “garantiscano la tutela della vita umana”. Nel corso da sei punti dovranno essere dedicate quattro ore alle norme di comportamento sulla strada, due ore per le cause degli incidenti stradali e sui rischi dovuti all’abuso di alcool e droghe. Un’ora a “materia” è poi prevista per: la segnaletica stradale; le nozioni di responsabilità civile e penale, omissione di soccorso; le sanzioni; gli elementi dei veicoli rilevanti ai fini della sicurezza stradale. Gli autisti professionali avranno in più un’ora sulle sanzioni e sugli elementi del veicolo che hanno un rilievo sulla sicurezza. Dovranno poi dedicare 4 ore alle responsabilità nel trasporto pubblico di cose e di persone.
Oltre alle autoscuole potranno essere abilitati a fare i corsi anche soggetti pubblici o privati “di comprovata esperienza nell’attività di formazione attinente a temi di tutela della sicurezza nella circolazione stradale”. Dovranno richiedere l’autorizzazione e avere strutture adeguate, ma anche docenti che devono aver conseguito l’abilitazione e che hanno svolto tale attività negli ultimi cinque anni per almeno tre anni consecutivi.

Posti di blocco

I corsi pubblici potranno invece essere tenuti da poliziotti adibiti al controllo della circolazione stradale e da dipendenti pubblici che svolgono attività connesse alla sicurezza stradale. Sono previsti anche motivi di revoca per l’autorizzazione dei corsi per i quali dovranno essere tenuti appositi registri.
L’attestato - Alla fine dei corsi sarà rilasciato un attestato in duplice copia. La prima sarà consegnata all’automobilista, la seconda sarà data entro tre giorni al dipartimento dei trasporti terrestri per aggiornare l’anagrafe. Gli effetti del reintegro dei punti scatteranno solo dall’avvenuta iscrizione da parte del centro elaborazione dati del dipartimento.
Esistono però degli stratagemmi (che non vogliono essere un consiglio) per evitare di rimanere senza bonus: il guidatore può pagare la multa - se contestata immediatamente - al sessantesimo giorno frequentando nel frattempo un corso per recuperare i punti perduti. Oppure può contestare il provvedimento all’ultimo momento.
In questo modo si apre un contenzioso che potrebbe durare anche parecchio tempo. Nel frattempo l’automobilista non si vedrà decurtare il punteggio fino a quando il ricorso non sarà concluso. Una volta ritenuta definitiva la multa, al guidatore verranno tolti i punti entro un mese. Ma anche in questo caso se avrà frequentato nei trenta giorni precedenti un corso di recupero presso una scuola guida, i punti verranno tolti considerando l’arrotondamento praticato grazie al corso.
Anche chi rischia di vedersi togliere tutti i bonus a disposizione ha qualche possibilità per rifarsi. Infatti, una volta

ricevuto il provvedimento che lo avvisa della decurtazione avrà trenta giorni per recuperare punteggio con un corso. Nel frattempo la patente non gli verrà ritirata. Se, invece, il guidatore indisciplinato non frequenterà corsi di scuola guida, allora la patente gli verrà sospesa a tempo indeterminato.


La patente a punti potrebbe essere adottata anche per i motociclisti. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, che ha poi chiarito un’altra questione: il giubbotto riflettente per le soste forzate in caso di panne. “Il nuovo decreto sulla sicurezza stradale - ha detto il ministro al Tg2- non parla di giubbetti ma di mezzi rifrangenti che possono essere cinture, bretelle, anche una torcia elettrica. Tutto ciò che permette di riconoscere una persona al buio sopra una sede stradale”. E per sgombrare interamente il campo dai dubbi ha detto: “Nessuno si faccia ingannare da proposte fuori luogo e non corrette”.
Lunardi ha inoltre parlato dell’opportunità di abbassare i prezzi delle tariffe assicurative visto che l’effetto immediato della patente a punti è stato far diminuire drasticamente gli incidenti stradali, allo stato attuale all’incirca di un terzo. La conferma è arrivata dalla societa’ Autostrade, i cui responsabili hanno confermato che con l’introduzione della patente a punti sono già stati ottenuti risultati molto significativi sotto il profilo della sicurezza. Nelle prime due settimane di luglio, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si e’ registrata una flessione del 23% del numero degli incidenti, del 21% dei feriti e del 61% dei decessi. Il governo, in effetti, ha evidenziato subito gli effetti benefici della patente a punti. L’obiettivo è ridurre di almeno il 50% il numero degli incidenti entro il 2010. (fonte: www.espressonline.it)


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