Da tempo era l’espressione tipica di un insulto
tra automobilisti: “Ma hai preso la patente con i punti del supermercato?”.
Chi legifera ha colto, in un certo senso, il suggerimento e lo ha applicato
quasi alla lettera. Perché, sì, è rimasto fuori il
supermercato (al cui posto subentra la scuola guida), però i punti
ci stanno tutti. Venti, per l’esattezza, tanto per cominciare.
Per ogni infrazione la corrispondente penalizzazione. Niente drammi, comunque:
i punti tolti si potranno eventualmente recuperare frequentando appositi
“corsi di riparazione”.
Le norme sono stabilite in due diversi decreti pubblicati nella Gazzetta
Ufficiale: l’uno elenca i programmi dei suddetti corsi; l’altro,
invece, indica chi può essere abilitato a svolgerli.
Queste le principali novità introdotte, suddivise su due tipologie:
la prima, utile per riguadagnare 6 punti, è riservata ai possessori
delle normali patenti di guida per auto e motorini; la seconda, indirizzata
ai possessori di patenti C, D e per i certificati di abilitazione professionale,
permette il recupero di 9 punti.
I corsi - Hanno durata di 12 ore e devono essere svolti in un arco temporale
complessivamente non superiore a due settimane consecutive. Costeranno
all’incirca tra i 150 e i 250 euro.
Le lezioni - Sia per gli automobilisti sia per gli autisti, non potranno
superare più di due ore giornaliere ma solo nei “locali autorizzati
con insegnante autorizzato” e “non sono ammessi corsi online
o in video conferenza”. Gli autisti che guidano per professione,
invece, potranno recuperare i 9 punti con 18 ore di lezione, in un arco
temporale non superiore a quattro settimane consecutive. A ogni corso
non potranno essere iscritti più di 25 partecipanti. Sarà
possibile seguire un corso per ogni comunicazione di decurtazione dei
punti e soprattutto non più di un corso alla volta. Ci si potrà
iscrivere alle lezioni solo dopo la comunicazione da parte del dipartimento
dei trasporti terrestri e non nel periodo che intercorre tra la multa
vera e propria e la decurtazione dei punti. Attenti poi alle assenze:
per il corso da sei punti se superano le 4 ore inficeranno l’intera
sessione mentre se rimangono sotto questo limite potranno essere recuperate
con il corso successivo. Ma solo dopo aver completato il ciclo si rientrerà
in possesso dei punti. Non sono ammessi recuperi rapidi.
Attenti, inoltre, alle ulteriori multe. Gli automobilisti
che stanno seguendo un corso devono stare attenti a non effettuare altre
infrazioni. Nel caso in cui si dovessero perdere tutti i punti residui
della patente prima della trascrizione del recupero da parte del centro
elaborazione dati, il dipartimento dei trasporti terrestri considererà
nulli gli effetti del corso e il conducente dovrà sottoporsi a
un nuovo esame di revisione.
Le materie - I decreti fissano con precisione il programma da seguire
ma i docenti dovranno tener conto della tipologia di violazioni commesse
dagli automobilisti presenti con un preciso riferimento ai comportamenti
che “garantiscano la tutela della vita umana”. Nel corso da
sei punti dovranno essere dedicate quattro ore alle norme di comportamento
sulla strada, due ore per le cause degli incidenti stradali e sui rischi
dovuti all’abuso di alcool e droghe. Un’ora a “materia”
è poi prevista per: la segnaletica stradale; le nozioni di responsabilità
civile e penale, omissione di soccorso; le sanzioni; gli elementi dei
veicoli rilevanti ai fini della sicurezza stradale. Gli autisti professionali
avranno in più un’ora sulle sanzioni e sugli elementi del
veicolo che hanno un rilievo sulla sicurezza. Dovranno poi dedicare 4
ore alle responsabilità nel trasporto pubblico di cose e di persone.
Oltre alle autoscuole potranno essere abilitati a fare i corsi anche soggetti
pubblici o privati “di comprovata esperienza nell’attività
di formazione attinente a temi di tutela della sicurezza nella circolazione
stradale”. Dovranno richiedere l’autorizzazione e avere strutture
adeguate, ma anche docenti che devono aver conseguito l’abilitazione
e che hanno svolto tale attività negli ultimi cinque anni per almeno
tre anni consecutivi.
I corsi pubblici potranno invece essere tenuti da poliziotti
adibiti al controllo della circolazione stradale e da dipendenti pubblici
che svolgono attività connesse alla sicurezza stradale. Sono previsti
anche motivi di revoca per l’autorizzazione dei corsi per i quali
dovranno essere tenuti appositi registri.
L’attestato - Alla fine dei corsi sarà rilasciato un attestato
in duplice copia. La prima sarà consegnata all’automobilista,
la seconda sarà data entro tre giorni al dipartimento dei trasporti
terrestri per aggiornare l’anagrafe. Gli effetti del reintegro dei
punti scatteranno solo dall’avvenuta iscrizione da parte del centro
elaborazione dati del dipartimento.
Esistono però degli stratagemmi (che non vogliono essere un consiglio)
per evitare di rimanere senza bonus: il guidatore può pagare la
multa - se contestata immediatamente - al sessantesimo giorno frequentando
nel frattempo un corso per recuperare i punti perduti. Oppure può
contestare il provvedimento all’ultimo momento.
In questo modo si apre un contenzioso che potrebbe durare anche parecchio
tempo. Nel frattempo l’automobilista non si vedrà decurtare
il punteggio fino a quando il ricorso non sarà concluso. Una volta
ritenuta definitiva la multa, al guidatore verranno tolti i punti entro
un mese. Ma anche in questo caso se avrà frequentato nei trenta
giorni precedenti un corso di recupero presso una scuola guida, i punti
verranno tolti considerando l’arrotondamento praticato grazie al
corso.
Anche chi rischia di vedersi togliere tutti i bonus a disposizione ha
qualche possibilità per rifarsi. Infatti, una volta
ricevuto il provvedimento che lo avvisa della decurtazione avrà
trenta giorni per recuperare punteggio con un corso. Nel frattempo la
patente non gli verrà ritirata. Se, invece, il guidatore indisciplinato
non frequenterà corsi di scuola guida, allora la patente gli verrà
sospesa a tempo indeterminato.
La patente a punti potrebbe essere adottata anche per i motociclisti.
Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi, che ha poi
chiarito un’altra questione: il giubbotto riflettente per le soste
forzate in caso di panne. “Il nuovo decreto sulla sicurezza stradale
- ha detto il ministro al Tg2- non parla di giubbetti ma di mezzi rifrangenti
che possono essere cinture, bretelle, anche una torcia elettrica. Tutto
ciò che permette di riconoscere una persona al buio sopra una sede
stradale”. E per sgombrare interamente il campo dai dubbi ha detto:
“Nessuno si faccia ingannare da proposte fuori luogo e non corrette”.
Lunardi ha inoltre parlato dell’opportunità di abbassare
i prezzi delle tariffe assicurative visto che l’effetto immediato
della patente a punti è stato far diminuire drasticamente gli incidenti
stradali, allo stato attuale all’incirca di un terzo. La conferma
è arrivata dalla societa’ Autostrade, i cui responsabili
hanno confermato che con l’introduzione della patente a punti sono
già stati ottenuti risultati molto significativi sotto il profilo
della sicurezza. Nelle prime due settimane di luglio, rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno, si e’ registrata una flessione del 23%
del numero degli incidenti, del 21% dei feriti e del 61% dei decessi.
Il governo, in effetti, ha evidenziato subito gli effetti benefici della
patente a punti. L’obiettivo è ridurre di almeno il 50% il
numero degli incidenti entro il 2010. (fonte: www.espressonline.it)
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