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Maschere di carnevale
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Estro, fantasia, creatività ed eleganza sono
gli elementi caratterizzanti del Carnevale misterbianchese, ormai riconosciuto
come quello “dei costumi più belli di Sicilia”. Oggi
costituisce la manifestazione principale del turismo cittadino ed è
diventato nel corso degli anni uno tra i più importanti d’Italia,
per l’elevato valore artistico dei costumi e dei carri scenografici.
Una tradizione trentennale caratterizzata soprattutto dal numero degli
abiti, vere e proprie opere d’arte, tutti indossati da semplici
cittadini che diventano attori e parte integrante di uno spettacolo ricco
e variopinto nella sua globalità.
“È diventato ormai un evento che ha valicato i confini locali
- spiega orgogliosa il sindaco Ninella Caruso - per portare l’abilità
dei nostri artigiani lontano dalla Sicilia e far conoscere la maestria
e la creatività della nostra comunità. Il carnevale può
diventare in questo modo oltre che ambasciatore della nostra terra anche
motore di sviluppo turistico”.
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Maschera di carnevale
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La formula è stimolante e allo stesso tempo vincente:
far contrapporre sette associazioni (Associazione Nuovi Gruppi emergenti,
Turi Campanazza, La Burla, La Maschera, La Smorfia, Venezia, Escopazzo)
tra le quali vige una bonaria rivalità. Ogni gruppo presenta oltre
cento componenti che è difficile definire semplicisticamente “comparse”.
Essi, invece, sono veri e propri modelli, ognuno dei quali indossa magnifici
costumi e sfila per le strade della città ballando al suono di
inebrianti ritmi caraibici e sudamericani: samba, merenghe e cha cha cha.
Ogni associazione, inoltre, costruisce i carri allegorici (almeno quattro),
frutto del lungo e spesso certosino lavoro di scenografi, disegnatori
e fabbri che danno vita per l’occasione a veri e propri cantieri
dove si lavora alacremente senza sosta.
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Il Carnevale di Misterbianco è segnato da mesi
e mesi di duro lavoro, durante i quali sarte costumiste e comparse preparano
piccoli capolavori, dai mille colori, ricercati nel taglio e nella manifattura,
alcuni dei quali sembrano dei carri in miniatura. In quei giorni, è
il centro storico a fare da suggestivo scenario, con le sue piazze, i
suoi slarghi, le sue strade di basolato, a un magnifico spettacolo di
gioia e colori sfavillanti. È al suo interno che si snoda un circuito
cittadino di oltre due chilometri, illuminato a festa e curato nei minimi
particolari, che permette ai gruppi di farsi ammirare dalle centinaia
di migliaia di visitatori che ogni anno lo affollano in ogni ordine di
posti.
Nella città che ha dato i natali a Marella Ferrera, figlia dell’affermata
maison e atelier di moda, il “carnevale dei costumi più belli
di Sicilia” è creatività e artigianato allo stesso
tempo.
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Sopra il palazzo del senato di Misterbianco
e sotto una veduta della zona commerciale
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Un vero e proprio servizio al turismoisolano, un segno
tangibile della crescita culturale di una città che non manca di
stupire con un evento unico nel suo genere. Un’esperienza difficile
da dimenticare.
Lo scorso anno il carnevale di Misterbianco ha creato un ponte più
che ideale con la città di Ancona, dove ha presentato i suoi costumi
più rappresentativi. Una delegazione guidata dal Sindaco e composta
dai rappresentati delle sette associazioni è stata accolta al “Carnevalò”
anconetano.
“Siamo stati accolti calorosamente - puntualizza il sindaco Ninella
Caruso - e per questo abbiamo espresso la comune volontà di proseguire
questa collaborazione. Tra le vie di Ancona moltissimi sono stati i misterbianchesi
che abitando lontano dalla Sicilia hanno sfruttato l’occasione per
potere respirare l’aria del nostro paese”.
TENUTELLA
Un finanziamento da centoventicinque milioni di euro, con
strutture polifunzionali su quaranta ettari di superficie
e numerose opportunità di sviluppo e occupazione da
offrire. Si chiamerà “Tenutella”, dal nome
della contrada adiacente alla Tangenziale ovest in cui verrà
realizzato, e dell’omonima società investitrice
che potrà contare sugli interventi economici di un
gruppo di finanziarie tra cui Unicredit. È la nuova
area commerciale integrata che affiancherà, entro il
2004, la grande zona commerciale che sorge a Mezzocampo. I
tempi di realizzazione dell’opera saranno di diciotto
mesi dall’apertura dei cantieri, che saranno avviati
entro la fine del mese di novembre. I lavori comporteranno
un importante incremento dell’occupazione del paese.
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LE CITTA' POSSIBILI
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Il sindaco Ninella Caruso |
È il nome del progetto Urban 2 col quale
Misterbianco ha aperto una finestra sull’Europa. Urban 2 è
l’iniziativa comunitaria del Fondo europeo di sviluppo regionale
(FESR) a favore dello sviluppo sostenibile di città e quartieri
in crisi dell’Unione europea per il periodo 2000-2006. Essa
promuove l’elaborazione e l’attuazione di modelli di
sviluppo innovativi a favore del recupero socioeconomico delle zone
urbane in crisi. Il progetto presentato dal Comune di Misterbianco
è stato tra i settanta approvati dalla Commissione europea
e l’unico in Sicilia.
Con Urban 2, Misterbianco si propone di ricucire soprattutto socialmente
un territorio variegato ed eterogeneo, costituito da un centro storico
più omogeneo culturalmente e storicamente e dai nuovi quartieri,
nati dalle spinte migratorie interne e dal conseguente abusivismo
edilizio degli anni ’60 e ’70 e attraversati dalle contraddizioni
e dai disagi delle periferie urbane.
“Urban 2 Misterbianco - Le città possibili” è
un programma di intervento che, attraverso una strategia articolata,
vuole riconnettere il tessuto sociale e il tessuto urbano della
città. Per raggiungere questo obiettivo è prevista
una grande diversità di azioni, che sono integrate fra loro.
Alcune di queste azioni sono particolarmente innovative, nel senso
che sperimentano soluzioni che nel territorio di Misterbianco non
sono ancora state attuate. Fra queste, particolarmente rilevante
è la realizzazione di un centro polifunzionale, il “Laboratorio
di città”, da destinare a sala per spettacoli teatrali
e attività culturali connesse, la cui progettazione è
stata aggiudicata recentemente da uno studio di architetti di Firenze.
Il programma Urban 2 Misterbianco individua, infatti, come una grave
criticità la carenza di strutture destinate all’integrazione
sociale, capaci cioè di creare nuovi rapporti di relazione
fra la popolazione.
“È questa la nostra grande scommessa - dice il sindaco
Ninella Caruso (nella foto) -: essere capaci di rivalutare la dimensione
sociale del progetto, consentendo alle misure che vi sono contenute
di migliorare l’impianto complessivo della nostra comunità,
concedendo opportunità serie per lo sviluppo economico e
per il progresso umano. Abbiamo gli strumenti per ottenere tutto
questo: dalla periferia al centro, le associazioni, gli enti civili
e religiosi si connettano attraverso i laboratori di città
e i centri polifunzionali che Urban permetterà di realizzare,
scambino le loro esperienze e collaborino tra loro. Costruire un
edificio o una qualsiasi opera pubblica è relativamente facile,
riempirla di contenuti, utilizzarla come strumento di crescita collettiva
è più difficile. Ma se riusciremo a farlo, sarà
solo in questo modo che vinceremo la scommessa europea di Misterbianco
e permetteremo ai nostri figli di vivere in un mondo migliore di
quello in cui siamo”.
Gli interventi già messi a frutto nel quadro degli stanziamenti
di Urban 2 sono: “Cento milioni di vecchie lire per un’azienda”,
che ha permesso a nuove realtà di affacciarsi con progetti
innovativi sul mercato e a imprese esistenti di consolidare la propria
presenza, con un contributo “de minimis” che poteva
arrivare a poco più di 50 mila euro; un parcheggio a ridosso
della zona commerciale che si lega alla periferia sud del centro
storico e alcune realizzazioni viarie nei nuovi quartieri che ne
migliorano. Ma il vero punto di snodo, che dirà quanto varrà
Urban 2 per Misterbianco, sono proprio i “laboratori di città”
che dovranno diventare veri e propri centri di aggregazione per
facilitare la ricucitura sociale di tutto un territorio.
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