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Al Parco Borsellino, conferenza
stampa di
presentazione della rassegna "Gravina
di Scena" |
Idee chiare per riconquistare l’identità
perduta. È il progetto messo a punto da Gaetano Bonfiglio, sindaco
di Gravina dal giugno del 2003, che ha accettato la scommessa di cancellare
il triste marchio di “città dormitorio” affibbiato
da oltre vent’anni al centro dell’hinterland etneo. Secondo
il primo cittadino “bisogna agire attraverso un piano che punti
soprattutto ad una migliore qualità della vita dei quasi trentamila
abitanti del paese, in cui il primo step è quello della viabilità,
un problema che negli ultimi mesi ha raggiunto i toni propri di una vera
emergenza”.
Paralizzata dai cantieri che circondano l’intero anello urbano con
i lavori avviati dal Comune di Catania in via Due Obelischi e in via Passo
Gravina e per quelli relativi alla costruzione del canale di gronda nel
territorio di S. Agata li Battiati, Gravina è divenuta giocoforza
transito obbligatorio per i mezzi diretti verso il capoluogo.
L’amministrazione comunale ha affrontato i disagi investendo soprattutto
sulla polizia municipale, chiamata a fare gli straordinari per cercare
di rendere più fluida la viabilità nei giorni più
traumatici (quelli della chiusura al traffico di via del Bosco a Battiati
con la deviazione delle autovetture in discesa e in salita sui quartieri
Fasano e S. Paolo) ed avviando una partnership con i colleghi della Giunta
di Catania, i quali hanno fornito un’ulteriore presenza di vigili
urbani nelle aree di confine fra i due Comuni.
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La nuova sede regionale dell'Agesci |
In attesa di vedere conclusi i lavori nella zona sud
della cittadina, il Consiglio comunale ha intanto approntato un piano
per restituire dignità al centro storico, da tempo avulso dal resto
del paese. Si tratta del Piano per il rientro nell’ordinario e per
la ricostruzione, riparazione, adeguamento delle strutture danneggiate
dagli eventi vulcanici dell’ottobre 2002, redatto dall’ufficio
Lavori Pubblici.
L’assemblea cittadina ha adottato il documento seguendo le disposizioni
del Dipartimento di Protezione Civile, che ha richiesto una deliberazione
ai Comuni e agli enti interessati dall’emergenza “Etna 2002”.
Il piano prevede una spesa d’intervento di 2 milioni e duecentomila
euro che riguardano gli edifici pubblici, strade e infrastrutture, ma
la vera conquista, fortemente voluta dal sindaco Gaetano Bonfiglio e dall’assessore
ai LL.PP. e Protezione civile, Francesco Anastasi che ha seguito l’iter
burocratico e progettuale dell’iniziativa, è la realizzazione
di alcune strade che potranno essere utilizzate come vie di fuga, ma che
serviranno nell’immediato come nuove arterie da utilizzare per fronteggiare
anche l’emergenza viabilità. Le strade in questione sono:
via Gianni Strano, via S. Antonio di Padova e via Enrico Fermi. Il piano
prevede anche la realizzazione di aree attrezzate per la protezione civile.
“Siamo stati particolarmente veloci - spiega il sindaco Gaetano
Bonfiglio - adesso attendiamo fiduciosi il verdetto della Commissione
competente. Attraverso questo documento abbiamo tracciato le linee guida
in materia di sicurezza, una vera nota dolente propria di alcune zone
della nostra cittadina. Con la costruzione di aree attrezzate di raccolta,
indicate nel piano votato dall’assemblea cittadina, cercheremo di
sanare quelle lacune che in caso di calamità potrebbero rivelarsi
fatali”.
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Il parco Fasano |
“Il piano adottato dal Consiglio comunale ci permette
di passare alla fase successiva che è di competenza diretta del
Dipartimento di Protezione Civile che è chiamato ad esaminare la
nostra istanza - dice l’assessore ai Lavori Pubblici, Francesco
Anastasi -. Per noi è il primo passo verso il recupero definitivo
di alcune strutture che sono state danneggiate dagli eventi della scorsa
eruzione, ma anche l’avvio di un progetto che punta ad una riqualificazione
dell’intero territorio comunale in materia di protezione civile”.
Intanto da quella che è la spina nel fianco, la viabilità,
è stata sviluppata un’idea che servirà a rimpinguare
le casse dell’erario comunale: il piano pubblicitario. “Era
impensabile che un paese su cui transitano migliaia di automobilisti non
investisse in questo settore”, spiega il sindaco che ha prima commissionato
uno screening degli impianti pubblicitari già installati (abusivamente),
ponendo fine alla giungla di cartelloni piazzati disordinatamente, e poi
ha predisposto un regolamento che prevede il pagamento di alcune tasse
speciali a carico delle aziende che espongono sul territorio gravinese.
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Parterre Vip alla cerimonia
d'intestazione a Turri Ferro all'anfiteatro comunale |
Una marcia in più anche nel recupero del verde
pubblico. Durante l’estate scorsa sono andati avanti a ritmi serrati
i lavori all’interno del parco Fasano che è stato riconsegnato
con cinquanta giorni d’anticipo rispetto ai termini previsti dal
contratto. Un rifacimento migliorativo è previsto anche per la
villa di S.Paolo, mentre presto ci sarà il restyling del parco
“Borsellino” nel cuore della vecchia Gravina. “È
uno dei luoghi simbolo della città - spiega Bonfiglio - vogliamo
riportarlo ai fasti di un tempo, certo sarà difficile reperire
i fondi, ma è un lavoro che dobbiamo portare a termine”.
Dopo anni di parole ecco la chiesa per la parrocchia S. Bernardo, a Fasano.
È una delle pagine più amare per la comunità gravinese
ed in particolare per i fedeli residenti nel popoloso quartiere a ridosso
del capoluogo che negli anni hanno dovuto raccogliersi in preghiera in
luoghi di fortuna come garage o depositi. Adesso il progetto per il completamento
del primo stralcio del tempio è stato finanziato e presto si potrà
celebrare una messa all’interno di una chiesa. Vera. E la zona sud
del paese è stata anche il teatro di un’importante pagina
nella lotta alla mafia; in via Fratelli Bandiera un appartamento di due
piani confiscato ai boss di Cosa Nostra è stato assegnato all’Agesci,
il movimento scout cattolico che ne ha fatto la propria sede regionale.
È stato il primo cittadino, con altre autorità, ad inaugurare
la struttura che diventa così il cuore pulsante del più
imponente gruppo di volontariato della nazione.
La tradizione come veicolo per la ricerca dell’identità perduta.
Questo lo spirito delle celebrazioni in onore del patrono di Gravina,
Sant’Antonio di Padova che viene festeggiato in giugno e luglio.
L’Amministrazione comunale ha voluto investire sulla festa avviando,
insieme al comitato organizzatore, dei gemellaggi con le città
dove si venera il “santo dei miracoli”, un’attività
che incentiva le presenze turistiche durante i festeggiamenti e contribuisce
ad esportare il “brand” del paese fuori dai confini provinciali.
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Il sindaco Gaetano Bonfiglio
rilascia un'intervista in occasione della riapertura del Parco Fasano |
“Gravina si ricorda di Turi Ferro, Catania no”.
È quanto hanno pubblicato i giornali dopo la cerimonia di intitolazione
dell’anfiteatro comunale all’attore catanese scomparso tre
anni fa. La manifestazione inserita nell’ambito di “Gravina
di Scena”, curata dall’assessore allo Spettacolo, Marcello
Gulisano, ha visto la partecipazione dei veri amici del grande maestro
del teatro italiano. Sul palcoscenico si sono infatti avvicendati: Pino
Caruso, Renzino Barbera, Tuccio Musumeci e “via telegramma”
anche Leo Gullotta. È stata Ida Carrara insieme con i figli Guglielmo
(che ha curato personalmente la regia dello spettacolo) e Francesca Ferro
a svelare la targa che ha intestato per sempre l’anfiteatro alla
memoria del marito. Tante le iniziative di matrice culturale, proposte
dal vice sindaco e assessore al ramo Sebastiano Molino, a partire dall’estemporanea
mostra di pittura “Gravinarte” allestita nel parco comunale
e dalla riscoperta della Divina Commedia attraverso l’appuntamento
settimanale con “Lectura Dantis”, un vero simposio letterario
in cui si leggono i canti del Poeta per antonomasia.
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È con forti aspettative che è cominciata
la stagione agonistica. Proprio nei mesi scorsi, la comunità sportiva
è tornata ad essere numerosa e competitiva come un tempo. Dopo
quattro anni d’assenza infatti, le ragazze dell’Acf calcano
nuovamente il terreno di gioco del “Comunale” che le ha viste
protagoniste negli anni d’oro del calcio femminile e con loro sono
giunte a Gravina tante altre società, distribuite in ogni disciplina,
che contribuiranno alla crescita sportiva della città.
* * *
Tanti i lavori per migliorare le strutture scolastiche
che necessitavano di ammodernamenti e ristrutturazioni, mentre attraverso
un protocollo d’intesa stipulato fra l’amministrazione e i
vari istituti presenti sul territorio è adesso possibile controllare
la dispersione scolastica. È stato il sindaco Gaetano Bonfiglio
insieme con il vice sindaco e assessore alla Pubblica Istruzione, Sebastiano
Molino e con l’assessore ai Servizi Sociali, Carmelo Grasso a siglare
con i dirigenti delle scuole di Gravina il documento che attua anche meccanismi
di prevenzione del disagio minorile.
Il progetto è stato modulato attraverso la Promozione dei diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza (legge n. 285/97), sulla
legge Quadro 328/00 in materia di realizzazione del sistema integrato
e Servizi Sociali, e prevede l’attivazione di particolari procedure
di coordinamento tra i vari enti istituzionalmente preposti con l’attuazione
di concreti strumenti di recupero per le famiglie dei minori a “rischio”,
realizzando così un vero e proprio piano operativo comunale di
prevenzione e di lotta alla dispersione scolastica. Gravina è il
primo Comune della provincia di Catania ad adottare questo programma.
L’iniziativa prevede tre distinte procedure da adottare a seconda
della devianza riscontrata: evasione scolastica, abbandono, frequenza
irregolare. Sarà la scuola a segnalare la situazione di disagio
scolastico all’assessorato ai Servizi sociali che interverrà,
con le assistenti sociali, allertando la famiglia, individuando così
un processo di risanamento del deficit insieme ai genitori dell’alunno.
“Recuperare i ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo
è un nostro dovere perché questi rappresentano i cittadini
di domani - ha detto il sindaco Gaetano Bonfiglio - ed è nostro
interesse che la scuola li formi nel modo migliore possibile”.
“Con questo progetto, che possiamo considerare un network, puntiamo
al monitoraggio della cittadinanza scolare di Gravina al fine di individuare
le devianze più diffuse, risalendo anche alle problematiche che
si possono manifestare anche in ambito familiare”, ha concluso il
vice sindaco Sebastiano Molino che ha curato l’iniziativa.
A firmare il documento per le scuole sono i dirigenti scolastici: Nunziata
Blancato per la “G. Nosengo”, Concetta Mosca per il Circolo
didattico “P. Mattarella”, Francesco Zacchia per la “G.Rodari”,
Agatino Maglia per la “Tomasi di Lampedusa” e Carmelo Meli
per la “Rinazzo”.
E nei locali della vecchia scuola di via Francesco Crispi, una delle prime
del paese, saranno fra breve spostati alcuni uffici, ciò consentirà
di sbloccare dei capitali finora vincolati dall’affitto di diversi
immobili destinati a strutture comunali. L’iniziativa è stata
seguita dall’assessorato al Patrimonio, retto da Saro Foti.
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Grande successo ha riscosso il Mercatino delle pulci e del Libero scambio
che è partito, in via sperimentale nei primi week end autunnali,
ma che oggi è un riferimento per gli appassionati e per gli addetti
ai lavori. Nonostante il tempo incerto, alla prima uscita in ottobre,
più di cinquecento persone hanno affollato gli stand che offrivano
i prodotti propri della fiera delle pulci, con la tradizionale compravendita
dei frequentatori abituali di queste manifestazioni che hanno “spulciato”
dall’abbigliamento al più raro settore del collezionismo.
La manifestazione è stata un crescendo di attrazioni in cui spicca
l’esibizione di falconeria, curata dal maestro falconiere Tino Grillo
e dalla giornalista Stefania Bonifacio, che ha ricordato le tappe fondamentali
di questa antica disciplina venatoria che in Sicilia affonda le sue radici
dai tempi di Federico II di Svevia.
“È stato un test importante che ci ha permesso di capire
l’interesse della gente per queste attività - dicono concordi
gli assessori Salvo Rosano e Marcello Gulisano, rispettivamente Commercio
e Turismo -. Siamo pronti a stilare un calendario, trasformando l’esperimento
in appuntamento fisso che siamo certi richiamerà appassionati da
tutta la Regione”.
“Contiamo di vedere i frutti del primo periodo di governo della
città già nei prossimi mesi - conclude Bonfiglio - poi avvieremo
una fase programmatica che dovrebbe consentire il rilancio e la riconquista
di quell’identità che i gravinesi vogliono recuperare a tutti
i costi ”.
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