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Il sindaco Antonio Filippo Petralia
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Il bellissimo litorale di San Marco, con la sua enorme
spiaggia di sabbia e ciotoli, il mare azzurro dalle acque profonde, la
fascia boschiva di eucalipti, il tracciato della Regia Trazzera e la distesa
di alberi di arance, mandarini e limoni, nespole, albicocche costituisce
“a chiana di Cattabbianu”, delimitata a nord, dal Parco Fluviale
dell’Alcantara, mentre a sud, dalla riserva orientata del fiume
Fiumefreddo. E poi il centro storico di Calatabiano, con il pittoresco
quartiere di Gesù e Maria, costituto dalle tipiche casette terranee
o di due piani, inerpicate in un dedalo di viuzze e vicoli, dal selciato
in pietra lavica, i cui percorsi convergono nella panoramica piazzetta
antistante la chiesa barocca che dà il nome al quartiere.
Ed ancora il Monte Castello dove si erge un antico maniero, risalente
al periodo arabo-normanno, che vigila maestoso sulla valle dell’Alcantara,
incorniciato dai ruderi delle vecchia cinta muraria all’interno
della quale sorgeva “La terra Vecchia di Calatabiano” ovvero
il paese che non c’è più, l’antico agglomerato
di case che venne distrutto dal terremoto del 1693, che colpì tutta
la Sicilia orientale.
Questa è in poche righe Calatabiano, un paese ricco di storia,
bellezze naturali, tradizioni e sapori antichi.
La nuova Amministrazione comunale, ha puntato la sua attività nel
rivalutare tutte queste risorse locali, recuperando la fiducia dei suoi
cittadini e soprattutto quella dell’imprenditoria esterna.
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Spiaggia di San Marco con stabilimento balneare
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Ecco allora che la scorsa estate ha cominciato a rivivere
il litorale : tre sono i nuovi stabilimenti balneari, due i villaggi turistici
immersi nel verde, rivitalizzati da importanti società turistiche
tra le quali la Compagnia Italiana Turismo.
Anche la Regia Trazzera è stata oggetto di rinnovamento. È
stato ricomposto il suo tracciato originario, grazie alla realizzazione
di un attraversamento sul Torrente S. Antonio, che ha definitivamente
permesso il collegamento tra due versanti opposti del litorale di San
Marco.
È tuttavia in progetto da parte di questa Amministrazione, in collaborazione
con l’Assessorato provinciale all’Ambiente, di realizzare
la sistemazione definitiva di questa importante strada, nel rispetto del
contesto ambientale naturale in cui si inserisce, provvedendo a dotarla
di impianto di illuminazione pubblica, di aree di sosta attrezzate, che
si inseriscono anche nella fascia boschiva, di percorsi pedonali e ciclabili
che permettano il collegamento diretto tra la Riserva Orientata del fiume
Fiumefreddo (dove cresce rigoglioso il Papiro) e le aree prossime alla
foce del fiume Alcantara (dove è presente una area boschiva di
inimmaginabile bellezza), sino alle “Piccole gole dell’Alcantara”.
“Voglio ricordare - dice il sindaco Antonio Filippo Petralia - e
allo stesso tempo invitare chi non è mai venuto ad assistere a
quella importante manifestazione, “inventata” dalla nostra
Amministrazione, che a metà agosto attira migliaia di turisti da
tutte le parti d’Italia: “Le Serate Medievali”. Tra
antichi mestieri e degustazione di prodotti tipici, al suono di musiche
antiche e accompagnati da giullari e menestrelli, trampolieri e mangiatori
di fuoco, ma anche da dame e cavalieri, il visitatore viene catapultato
nel passato, nell’antico borgo medievale di Gesù e Maria.
Questa ultima estate è stata organizzata anche una suggestiva serata
di teatro itinerante, che si è svolta lungo il tortuoso percorso
della via Crujllas che si inerpica sino al piazzale antistante la chiesa
quattrocentesca di San Filippo, posta sotto i ruderi dell’antico
maniero. Alla luce delle fiaccole e della luna, è stata rievocata
“La vera storia della Duchessina Bice”, la bella fanciulla
dal radioso avvenire, contro la quale il destino si accanì con
spietata crudeltà”.
La manifestazione ha avuto un successo di pubblico e di consensi senza
precedenti, sia per la bravura degli attori professionisti e del corteo
in costume d’epoca medievale, dell’associazione culturale
locale “Giovani d’Oggi”, sia per la suggestiva cornice
monumentale e panoramica in cui si è svolta.
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Sopra: Castello di Calatabiano e la chiesa del
SS. Crocifisso Sotto: la statua di Santa Caterina d'Alessandria
e sullo sfondo il Castello di Calatabiano
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“Questa è la maniera nuova di amministrare
- dice ancora il Sindaco - per sostenere l’economia del paese: creare
dei “pretesti culturali” per attirare l’attenzione della
gente e soprattutto del turista, semplicemente utilizzando e valorizzando
le risorse locali, ad ogni livello”.
Di altrettanta importanza, poi, è il “Maggio calatabianese”,
quest’anno è stato ricco di eventi importanti, imperniati
nel rispetto delle tradizioni e della storia.
Esso è dedicato ogni anno in parte alla valorizzazione di un prodotto
agricolo locale, quale è la “Nespola di Calatabiano”
e i suoi prodotti derivati quali il gustoso gelato, il “Nespolino”
liquore profumato e dolcissimo, le marmellate.
Un’altra parte delle iniziative è invece dedicata ai festeggiamenti
del Santo Patrono di Calatabiano, San Filippo Siriaco, del quale è
memorabile la “Kalata di San Fulippo”. Quest’anno, inoltre,
si è dato particolare risalto alle tradizioni popolari. Infatti
sono state accolte, per la prima volta nella storia di Calatabiano, le
Reliquie di San Filippo Siriaco, custodite ad Agira, condotte da una rappresentanza
civile e religiosa proveniente dall’importante centro sito in provincia
di Enna, che condivide con Calatabiano lo stesso Santo Protettore. Il
prossimo anno è in progetto l’organizzazione di un importante
convegno sulla vita e la storia di San Filippo Siriaco, al quale saranno
invitate a partecipare, per dare ciascuna il proprio contributo, tutte
quelle comunità italiane od estere che hanno in comune e celebrano
i festeggiamenti in onore di questo Santo. Sarà un altro momento
importante per parlare di Calatabiano, per scambiare esperienze e nuove
prospettive con altre popolazioni ed amministrazioni pubbliche.
Ma nel programma politico della Amministrazione Petralia esistono anche
gli interventi mirati alla realizzazione di adeguate infrastrutture sul
territorio.
“Si sta portando avanti - sottolinea il sindaco Petralia - il completamento
della strada di collegamento diretto tra lo svincolo autostradale di Fiumefreddo
e il centro di Calatabiano, cosa che risolverà definitivamente
la problematica dell’isolamento territoriale del paese determinato
dalla distanza dell’abitato da quell’importante tracciato
della strada statale 114, che per altre comunità vicine è
stato invece motivo di sviluppo e crescita economica. Come anche sono
in progetto la sistemazione definitiva di alcune arterie interne per migliorare
il flusso veicolare di attraversamento dell’abitato (allargamento
di via Santa Beatrice, realizzazione di nuova strada parallela al torrente
S. Beatrice e relativo parcheggio, sistemazione di via Arrigo Rosso e
sistemazione di via Crujllass - via Coste Castello); come sono in cantiere
la realizzazione di una nuova piazza nel centro storico (piano Torre),
l’illuminazione artistica del quartiere di Gesù Maria, con
la realizzazione di un percorso attrezzato per esposizioni all’aperto
e la ripavimentazione della piazzetta antistante la chiesa”.
“È in fase di progetto - continua il Sindaco - la ristrutturazione
del campo sportivo comunale e dei campetti polivalenti; come anche la
realizzazione di un area di verde attrezzato della superficie di circa
6.500 mq. dotata di attrezzature per il gioco dei bambini e di altre per
la sosta e il ristoro. Un altro importante obiettivo sarà quello
di andare a recuperare una vecchia struttura abbandonata da oltre venticinque
anni, destinata un tempo a cine-teatro comunale, che verrà riadattata
a centro culturale e sociale, uno spazio multifunzionale dedicato ai giovani,
per attività teatrali ed espositive. Anche nel campo sociale, nel
rapporto con le fasce meno abbienti, disagiate questa Amministrazione
comunale ha realizzato una piccola rivoluzione, in poco meno di un anno
e mezzo dal suo insediamento, avendo recuperato fiducia nella gente attraverso
un rapporto costante e diretto, costruito giorno per giorno dall’attività
dell’ufficio servizi sociali e dal competente assessorato. È
stata pertanto rinnovata e ampliata, in qualità del servizio e
quantità di utenti, l’assistenza domiciliare agli anziani;
sono state organizzate in più occasioni brevi gite in modo da far
stare insieme e socializzare gli anziani che spesso vivono momenti di
solitudine; numerose, le altre iniziative in loro favore: dalle visite
specialistiche tramite associazioni di volontariato (udito, vista), all’attività
lavorativa per quattro ore al giorno per servizi a sostegno della collettività.
Ed ancora è in fase di completamento l’iter amministrativo
per la realizzazione di un centro diurno per anziani, che sorgerà
a poche decine di metri dal centro urbano, e risolverà la problematica
della mancanza di un luogo fisico per incontrarsi. Altre iniziative nel
campo sociale sono state organizzate a favore dei bambini, quali le colonie
estive, i corsi di attività artistiche e ludiche, in collaborazione
con le associazioni di volontariato locale”.
“Infine - conclude Petralia - è giusto evidenziare che l’Amministrazione
comunale, in questo breve periodo, ha anche portato a termine la realizzazione
di nuove e importanti opere pubbliche, la cui procedura amministrativa
era già stata iniziata durante il periodo di commissariamento prefettizio.
Faccio riferimento al nuovo serbatoio di raccolta e alla nuova conduttura
di adduzione di acqua potabile che ha risolto definitivamente ogni esigenza
di acqua potabile di questa comunità; alla ristrutturazione del
cimitero comunale; alla realizzazione di una nuova strada nella frazione
di Pasteria dotata di illuminazione e marciapiedi; alla realizzazione
della nuova copertura del torrente Santa Beatrice, in pieno centro, corrispondente
alla attuale via Duomo; alla realizzazione di nuovi tratti di rete idrica
e di rete fognante; all’importantissima ristrutturazione e riattivazione
del Depuratore di Pasteria, che ha così dato una boccata di ossigeno
alle acque del torrente Minissale, inquinate fino a qualche mese fa dagli
scarichi fognari diretti dell’intera frazione. Tutte opere completate
e funzionanti, che rendono già un buon servizio alla cittadinanza”.
Verso i ruderi della "Terra vecchia"
Visitare il paese di Calatabiano significa ammirare
un ricco patrimonio storico-culturale, risalente ad epoche differenti,
ognuna delle quali ha lasciato testimonianze di elevato valore.
L’itinerario potrebbe iniziare con una visita ai ruderi della
“Terra vecchia”, meglio noti semplicemente come “U
Casteddu”, che si impongono immediatamente all’attenzione
di chi percorre l’autostrada Catania-Messina.
Percorrendo un’ampia via a gradoni si vedono i resti degli
stipiti delle porte dell’antico borgo, la Chiesa della Madonna
del Carmelo e ancora più in alto la più antica Chiesa
del Crocifisso, aperta al culto il 3 marzo 1484 (famosa in quanto
punto di partenza della tradizionale “Calata” di San
Filippo, il sabato antecedente la terza domenica di Maggio). Sul
prospetto di quest’ultima si apre un bellissimo portale ogivale,
sormontato da un’epigrafe scolpita che nessuno è riuscito
a decifrare, al punto che è nata una leggenda, secondo cui
chi interpreterà la scritta sarà un cavaliere al galoppo
su un cavallo bianco, il quale scoprirà il segreto per conquistare
un tesoro nascosto nelle viscere della collina.
Superata la Chiesa, la via a gradoni prosegue conducendo all’ingresso
del Castello arabo-normanno, da dove è possibile ammirare
oltre al salone Crujllas, anche un meraviglioso ed unico panorama
della Valle dell’Alcantara e della Piana costiera.
Scendendo verso il paese, è consigliabile una breve visita
all’antico borgo di Gesù e Maria e all’omonima
Chiesetta tardo-barocca, all’interno della quale si conservano
le tele raffiguranti la Madonna delle Lettere, l’Immacolata
e la Madonna delle Grazie.
Si torna, infine, in Piazza V. Emanuele, dove è possibile
ammirare, maestosa tra le alte palme, la statua di Santa Caterina
d’Alessandria (scuola Gagini), innalzata su una colonna nel
1875 e la Chiesa Madre dedicata a Maria SS. Annunziata, con annessa
cripta. Al suo interno il prezioso Crocifisso ligneo (1502), attribuito
a G. Salvo D’Antonio, nipote di Antonello da Messina e gli
affreschi di fine ‘800 di A. Freri e C. Ganguzza. Continuando
il giro del paese è possibile ammirare altre chiese e parti
di antichi palazzi, tra cui il portale in pietra lavica della residenza
del principe di Palagonia.
Infine, non può mancare una visita alla chiesetta dedicata
alla Madonna dell’Imperio (1092), lungo la S.S. 114, per poi
giungere al Castello di San Marco (proprietà privata) ed
alla splendida omonima spiaggia con un litorale lungo circa 2,5
km., compreso tra il Parco Fluviale dell’Alcantara e la Riserva
Naturale del Fiumefreddo.
Inoltre visitare Calatabiano significa anche assaggiare piatti tipici
quali, maccheroni alla norma e al sugo, ottimi formaggi, l’agnello
al forno, ed altre prelibatezze come il torrone, le paste di mandorla,
le ottime granite, il gelato artigianale e liquori tipici (limoncello,
mandarinello, nespolino).
Notevoli anche per l’aspetto gastronomico i festeggiamenti
in onore della Madonna delle Grazie e di San Giuseppe nelle frazioni,
rispettivamente a Ponte Boria e Pasteria.
Si segnalano, inoltre, le manifestazioni “E…state a
Calatabiano”, comprendenti musica, cinema, teatro e tradizioni,
tra cui le particolari serate medievali nel quartiere di Gesù
e Maria, alla scoperta della magia del medioevo, tra la rappresentazione
di vecchi mestieri e la degustazione di antichi sapori.
Infine, si ricorda il falò di cannici in onore di Santa Lucia
in Piazza e lungo le vie del paese e successiva degustazione di
ceci il 13 dicembre ed il Natale in Piazza con la tradizionale ‘Zzuccata”
e l’itinerario di presepi artistici e animati, in occasione
delle festività natalizie.
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FESTA DI SAN FILIPPO
È ormai tradizione consolidata, tramandata
dal lontano 1765. Si tratta di una delle più note e suggestive
manifestazioni folkloristico-religiose, a cui fa seguito, a distanza
di una settimana, l’altrettanto spettacolare e faticosa risalita
del Santo.
Il fercolo, pesante circa tredici quintali, guidato dal cosiddetto
“capovara”, che indica la giusta direzione, e preceduto
dal Sindaco, viene portato a spalla dai fedeli, i quali scendono
velocemente lungo l’impervia via, fra sassi e gradoni, quasi
a rappresentare simbolicamente le rapide azioni del Santo contro
gli spiriti del male (nella foto).
San Filippo, protettore e compatrono, insieme a San Giorgio, di
Calatabiano è venerato e noto per le sue doti di esorcista.
A tal proposito, intorno alla sua figura, sono nati numerosi aneddoti.
La suggestiva “calata” è preceduta, inoltre,
dal “Corteo Storico” della corte dei Crujllas, in costume
d’epoca, il quale percorre, in discesa, il tragitto che conduce
dal Castello sino alla piazza Vittorio Emanuele per assistere ai
festeggiamenti in essere fino alla risalita del Santo.
La festività di San Filippo rappresenta una valida occasione,
per il visitatore, per ammirare i ruderi del Castello arabo-normanno;
la Chiesa del SS. Crocifisso, custode, un tempo, di un prezioso
crocifisso di G. Salvo D’Antonio, nipote di Antonello da Messina,
attualmente visibile presso l’altare maggiore della Chiesa
Madre Maria SS. Annunziata; la chiesetta di Gesù e Maria
con i suoi affreschi ed altri splendidi resti dell’antico
borgo di Calatabiano.
Non vanno, di certo, trascurate, infine, le manifestazioni connesse
alla “Sagra delle nespole”, organizzata la seconda domenica
di maggio.
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