ANNUARIO 2003
CALATABIANO

Tra il mare e il bosco

 

pagine a cura di Marisa Brancato

(in collaborazione con l'Ufficio P.R. editoriale)

Il sindaco
Antonio Filippo Petralia

Il bellissimo litorale di San Marco, con la sua enorme spiaggia di sabbia e ciotoli, il mare azzurro dalle acque profonde, la fascia boschiva di eucalipti, il tracciato della Regia Trazzera e la distesa di alberi di arance, mandarini e limoni, nespole, albicocche costituisce “a chiana di Cattabbianu”, delimitata a nord, dal Parco Fluviale dell’Alcantara, mentre a sud, dalla riserva orientata del fiume Fiumefreddo. E poi il centro storico di Calatabiano, con il pittoresco quartiere di Gesù e Maria, costituto dalle tipiche casette terranee o di due piani, inerpicate in un dedalo di viuzze e vicoli, dal selciato in pietra lavica, i cui percorsi convergono nella panoramica piazzetta antistante la chiesa barocca che dà il nome al quartiere.
Ed ancora il Monte Castello dove si erge un antico maniero, risalente al periodo arabo-normanno, che vigila maestoso sulla valle dell’Alcantara, incorniciato dai ruderi delle vecchia cinta muraria all’interno della quale sorgeva “La terra Vecchia di Calatabiano” ovvero il paese che non c’è più, l’antico agglomerato di case che venne distrutto dal terremoto del 1693, che colpì tutta la Sicilia orientale.
Questa è in poche righe Calatabiano, un paese ricco di storia, bellezze naturali, tradizioni e sapori antichi.
La nuova Amministrazione comunale, ha puntato la sua attività nel rivalutare tutte queste risorse locali, recuperando la fiducia dei suoi cittadini e soprattutto quella dell’imprenditoria esterna.

Spiaggia di San Marco con stabilimento balneare

Ecco allora che la scorsa estate ha cominciato a rivivere il litorale : tre sono i nuovi stabilimenti balneari, due i villaggi turistici immersi nel verde, rivitalizzati da importanti società turistiche tra le quali la Compagnia Italiana Turismo.
Anche la Regia Trazzera è stata oggetto di rinnovamento. È stato ricomposto il suo tracciato originario, grazie alla realizzazione di un attraversamento sul Torrente S. Antonio, che ha definitivamente permesso il collegamento tra due versanti opposti del litorale di San Marco.
È tuttavia in progetto da parte di questa Amministrazione, in collaborazione con l’Assessorato provinciale all’Ambiente, di realizzare la sistemazione definitiva di questa importante strada, nel rispetto del contesto ambientale naturale in cui si inserisce, provvedendo a dotarla di impianto di illuminazione pubblica, di aree di sosta attrezzate, che si inseriscono anche nella fascia boschiva, di percorsi pedonali e ciclabili che permettano il collegamento diretto tra la Riserva Orientata del fiume Fiumefreddo (dove cresce rigoglioso il Papiro) e le aree prossime alla foce del fiume Alcantara (dove è presente una area boschiva di inimmaginabile bellezza), sino alle “Piccole gole dell’Alcantara”.
“Voglio ricordare - dice il sindaco Antonio Filippo Petralia - e allo stesso tempo invitare chi non è mai venuto ad assistere a quella importante manifestazione, “inventata” dalla nostra Amministrazione, che a metà agosto attira migliaia di turisti da tutte le parti d’Italia: “Le Serate Medievali”. Tra antichi mestieri e degustazione di prodotti tipici, al suono di musiche antiche e accompagnati da giullari e menestrelli, trampolieri e mangiatori di fuoco, ma anche da dame e cavalieri, il visitatore viene catapultato nel passato, nell’antico borgo medievale di Gesù e Maria. Questa ultima estate è stata organizzata anche una suggestiva serata di teatro itinerante, che si è svolta lungo il tortuoso percorso della via Crujllas che si inerpica sino al piazzale antistante la chiesa quattrocentesca di San Filippo, posta sotto i ruderi dell’antico maniero. Alla luce delle fiaccole e della luna, è stata rievocata “La vera storia della Duchessina Bice”, la bella fanciulla dal radioso avvenire, contro la quale il destino si accanì con spietata crudeltà”.
La manifestazione ha avuto un successo di pubblico e di consensi senza precedenti, sia per la bravura degli attori professionisti e del corteo in costume d’epoca medievale, dell’associazione culturale locale “Giovani d’Oggi”, sia per la suggestiva cornice monumentale e panoramica in cui si è svolta.

Sopra: Castello di Calatabiano e la chiesa del
SS. Crocifisso Sotto: la statua di Santa
Caterina d'Alessandria e sullo sfondo il
Castello di Calatabiano

“Questa è la maniera nuova di amministrare - dice ancora il Sindaco - per sostenere l’economia del paese: creare dei “pretesti culturali” per attirare l’attenzione della gente e soprattutto del turista, semplicemente utilizzando e valorizzando le risorse locali, ad ogni livello”.
Di altrettanta importanza, poi, è il “Maggio calatabianese”, quest’anno è stato ricco di eventi importanti, imperniati nel rispetto delle tradizioni e della storia.
Esso è dedicato ogni anno in parte alla valorizzazione di un prodotto agricolo locale, quale è la “Nespola di Calatabiano” e i suoi prodotti derivati quali il gustoso gelato, il “Nespolino” liquore profumato e dolcissimo, le marmellate.
Un’altra parte delle iniziative è invece dedicata ai festeggiamenti del Santo Patrono di Calatabiano, San Filippo Siriaco, del quale è memorabile la “Kalata di San Fulippo”. Quest’anno, inoltre, si è dato particolare risalto alle tradizioni popolari. Infatti sono state accolte, per la prima volta nella storia di Calatabiano, le Reliquie di San Filippo Siriaco, custodite ad Agira, condotte da una rappresentanza civile e religiosa proveniente dall’importante centro sito in provincia di Enna, che condivide con Calatabiano lo stesso Santo Protettore. Il prossimo anno è in progetto l’organizzazione di un importante convegno sulla vita e la storia di San Filippo Siriaco, al quale saranno invitate a partecipare, per dare ciascuna il proprio contributo, tutte quelle comunità italiane od estere che hanno in comune e celebrano i festeggiamenti in onore di questo Santo. Sarà un altro momento importante per parlare di Calatabiano, per scambiare esperienze e nuove prospettive con altre popolazioni ed amministrazioni pubbliche.
Ma nel programma politico della Amministrazione Petralia esistono anche gli interventi mirati alla realizzazione di adeguate infrastrutture sul territorio.
“Si sta portando avanti - sottolinea il sindaco Petralia - il completamento della strada di collegamento diretto tra lo svincolo autostradale di Fiumefreddo e il centro di Calatabiano, cosa che risolverà definitivamente la problematica dell’isolamento territoriale del paese determinato dalla distanza dell’abitato da quell’importante tracciato della strada statale 114, che per altre comunità vicine è stato invece motivo di sviluppo e crescita economica. Come anche sono in progetto la sistemazione definitiva di alcune arterie interne per migliorare il flusso veicolare di attraversamento dell’abitato (allargamento di via Santa Beatrice, realizzazione di nuova strada parallela al torrente S. Beatrice e relativo parcheggio, sistemazione di via Arrigo Rosso e sistemazione di via Crujllass - via Coste Castello); come sono in cantiere la realizzazione di una nuova piazza nel centro storico (piano Torre), l’illuminazione artistica del quartiere di Gesù Maria, con la realizzazione di un percorso attrezzato per esposizioni all’aperto e la ripavimentazione della piazzetta antistante la chiesa”.
“È in fase di progetto - continua il Sindaco - la ristrutturazione del campo sportivo comunale e dei campetti polivalenti; come anche la realizzazione di un area di verde attrezzato della superficie di circa 6.500 mq. dotata di attrezzature per il gioco dei bambini e di altre per la sosta e il ristoro. Un altro importante obiettivo sarà quello di andare a recuperare una vecchia struttura abbandonata da oltre venticinque anni, destinata un tempo a cine-teatro comunale, che verrà riadattata a centro culturale e sociale, uno spazio multifunzionale dedicato ai giovani, per attività teatrali ed espositive. Anche nel campo sociale, nel rapporto con le fasce meno abbienti, disagiate questa Amministrazione comunale ha realizzato una piccola rivoluzione, in poco meno di un anno e mezzo dal suo insediamento, avendo recuperato fiducia nella gente attraverso un rapporto costante e diretto, costruito giorno per giorno dall’attività dell’ufficio servizi sociali e dal competente assessorato. È stata pertanto rinnovata e ampliata, in qualità del servizio e quantità di utenti, l’assistenza domiciliare agli anziani; sono state organizzate in più occasioni brevi gite in modo da far stare insieme e socializzare gli anziani che spesso vivono momenti di solitudine; numerose, le altre iniziative in loro favore: dalle visite specialistiche tramite associazioni di volontariato (udito, vista), all’attività lavorativa per quattro ore al giorno per servizi a sostegno della collettività. Ed ancora è in fase di completamento l’iter amministrativo per la realizzazione di un centro diurno per anziani, che sorgerà a poche decine di metri dal centro urbano, e risolverà la problematica della mancanza di un luogo fisico per incontrarsi. Altre iniziative nel campo sociale sono state organizzate a favore dei bambini, quali le colonie estive, i corsi di attività artistiche e ludiche, in collaborazione con le associazioni di volontariato locale”.
“Infine - conclude Petralia - è giusto evidenziare che l’Amministrazione comunale, in questo breve periodo, ha anche portato a termine la realizzazione di nuove e importanti opere pubbliche, la cui procedura amministrativa era già stata iniziata durante il periodo di commissariamento prefettizio. Faccio riferimento al nuovo serbatoio di raccolta e alla nuova conduttura di adduzione di acqua potabile che ha risolto definitivamente ogni esigenza di acqua potabile di questa comunità; alla ristrutturazione del cimitero comunale; alla realizzazione di una nuova strada nella frazione di Pasteria dotata di illuminazione e marciapiedi; alla realizzazione della nuova copertura del torrente Santa Beatrice, in pieno centro, corrispondente alla attuale via Duomo; alla realizzazione di nuovi tratti di rete idrica e di rete fognante; all’importantissima ristrutturazione e riattivazione del Depuratore di Pasteria, che ha così dato una boccata di ossigeno alle acque del torrente Minissale, inquinate fino a qualche mese fa dagli scarichi fognari diretti dell’intera frazione. Tutte opere completate e funzionanti, che rendono già un buon servizio alla cittadinanza”.

Verso i ruderi della "Terra vecchia"

 

Visitare il paese di Calatabiano significa ammirare un ricco patrimonio storico-culturale, risalente ad epoche differenti, ognuna delle quali ha lasciato testimonianze di elevato valore.
L’itinerario potrebbe iniziare con una visita ai ruderi della “Terra vecchia”, meglio noti semplicemente come “U Casteddu”, che si impongono immediatamente all’attenzione di chi percorre l’autostrada Catania-Messina.
Percorrendo un’ampia via a gradoni si vedono i resti degli stipiti delle porte dell’antico borgo, la Chiesa della Madonna del Carmelo e ancora più in alto la più antica Chiesa del Crocifisso, aperta al culto il 3 marzo 1484 (famosa in quanto punto di partenza della tradizionale “Calata” di San Filippo, il sabato antecedente la terza domenica di Maggio). Sul prospetto di quest’ultima si apre un bellissimo portale ogivale, sormontato da un’epigrafe scolpita che nessuno è riuscito a decifrare, al punto che è nata una leggenda, secondo cui chi interpreterà la scritta sarà un cavaliere al galoppo su un cavallo bianco, il quale scoprirà il segreto per conquistare un tesoro nascosto nelle viscere della collina.
Superata la Chiesa, la via a gradoni prosegue conducendo all’ingresso del Castello arabo-normanno, da dove è possibile ammirare oltre al salone Crujllas, anche un meraviglioso ed unico panorama della Valle dell’Alcantara e della Piana costiera.
Scendendo verso il paese, è consigliabile una breve visita all’antico borgo di Gesù e Maria e all’omonima Chiesetta tardo-barocca, all’interno della quale si conservano le tele raffiguranti la Madonna delle Lettere, l’Immacolata e la Madonna delle Grazie.
Si torna, infine, in Piazza V. Emanuele, dove è possibile ammirare, maestosa tra le alte palme, la statua di Santa Caterina d’Alessandria (scuola Gagini), innalzata su una colonna nel 1875 e la Chiesa Madre dedicata a Maria SS. Annunziata, con annessa cripta. Al suo interno il prezioso Crocifisso ligneo (1502), attribuito a G. Salvo D’Antonio, nipote di Antonello da Messina e gli affreschi di fine ‘800 di A. Freri e C. Ganguzza. Continuando il giro del paese è possibile ammirare altre chiese e parti di antichi palazzi, tra cui il portale in pietra lavica della residenza del principe di Palagonia.
Infine, non può mancare una visita alla chiesetta dedicata alla Madonna dell’Imperio (1092), lungo la S.S. 114, per poi giungere al Castello di San Marco (proprietà privata) ed alla splendida omonima spiaggia con un litorale lungo circa 2,5 km., compreso tra il Parco Fluviale dell’Alcantara e la Riserva Naturale del Fiumefreddo.
Inoltre visitare Calatabiano significa anche assaggiare piatti tipici quali, maccheroni alla norma e al sugo, ottimi formaggi, l’agnello al forno, ed altre prelibatezze come il torrone, le paste di mandorla, le ottime granite, il gelato artigianale e liquori tipici (limoncello, mandarinello, nespolino).
Notevoli anche per l’aspetto gastronomico i festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie e di San Giuseppe nelle frazioni, rispettivamente a Ponte Boria e Pasteria.
Si segnalano, inoltre, le manifestazioni “E…state a Calatabiano”, comprendenti musica, cinema, teatro e tradizioni, tra cui le particolari serate medievali nel quartiere di Gesù e Maria, alla scoperta della magia del medioevo, tra la rappresentazione di vecchi mestieri e la degustazione di antichi sapori.
Infine, si ricorda il falò di cannici in onore di Santa Lucia in Piazza e lungo le vie del paese e successiva degustazione di ceci il 13 dicembre ed il Natale in Piazza con la tradizionale ‘Zzuccata” e l’itinerario di presepi artistici e animati, in occasione delle festività natalizie.

 

FESTA DI SAN FILIPPO

 

È ormai tradizione consolidata, tramandata dal lontano 1765. Si tratta di una delle più note e suggestive manifestazioni folkloristico-religiose, a cui fa seguito, a distanza di una settimana, l’altrettanto spettacolare e faticosa risalita del Santo.
Il fercolo, pesante circa tredici quintali, guidato dal cosiddetto “capovara”, che indica la giusta direzione, e preceduto dal Sindaco, viene portato a spalla dai fedeli, i quali scendono velocemente lungo l’impervia via, fra sassi e gradoni, quasi a rappresentare simbolicamente le rapide azioni del Santo contro gli spiriti del male (nella foto).
San Filippo, protettore e compatrono, insieme a San Giorgio, di Calatabiano è venerato e noto per le sue doti di esorcista. A tal proposito, intorno alla sua figura, sono nati numerosi aneddoti.
La suggestiva “calata” è preceduta, inoltre, dal “Corteo Storico” della corte dei Crujllas, in costume d’epoca, il quale percorre, in discesa, il tragitto che conduce dal Castello sino alla piazza Vittorio Emanuele per assistere ai festeggiamenti in essere fino alla risalita del Santo.
La festività di San Filippo rappresenta una valida occasione, per il visitatore, per ammirare i ruderi del Castello arabo-normanno; la Chiesa del SS. Crocifisso, custode, un tempo, di un prezioso crocifisso di G. Salvo D’Antonio, nipote di Antonello da Messina, attualmente visibile presso l’altare maggiore della Chiesa Madre Maria SS. Annunziata; la chiesetta di Gesù e Maria con i suoi affreschi ed altri splendidi resti dell’antico borgo di Calatabiano.
Non vanno, di certo, trascurate, infine, le manifestazioni connesse alla “Sagra delle nespole”, organizzata la seconda domenica di maggio.


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