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Il sindaco Salvatore Leanza
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Bronte è uno dei Comuni più operosi dell’intero
versante nord dell’Etna. “Per questo amministrarlo vuol dire
impegno, dedizione e soprattutto considerazione per la sua gente e le
attività produttive - dice esplicitamente il sindaco Salvatore
Leanza (nella foto) -. Di conseguenza l’attività amministrativa
fin qui svolta ci ha visto riorganizzare il Comune, nominando il Segretario
Generale (nella persona del Dott. Francesco Majorana) e il Direttore Generale
(nella persona dell’Avv. Angela Vecchio) per far funzonare alla
massima velocità la “macchina” burocratica del Comune
e dedicarci a rispettare gli impegni presi con la Città. Ed in
un anno e mezzo di amministrazione abbiamo avviato numerosi progetti”.
“All’approvazione del Bilancio 2003 - continua Leanza - è
seguita l’adozione del Piano delle Opere Pubbliche per il triennio
2003/2005 che è stato predisposto dalla Giunta municipale e che
il Consiglio comunale ha approvato operando soltanto alcune variazioni
sulle priorità delle singole opere pubbliche. Nel Piano sono contenute
tutta una serie di iniziative che riguardano la realizzazione di opere
per le quali oltre che gli interventi finanziari sul bilancio comunale
o sul bilancio regionale o mediante risorse comunitarie è prevista
una notevole partecipazione dell’imprenditoria privata attraverso
il sistema del project financing, meglio inteso come concessione di costruzione
e gestione di un’opera pubblica”.
Nel piano triennale delle opere pubbliche si tiene conto pure della costituzione
di una Società & Trasformazione Urbana (S.T.U.) tra il Comune
di Bronte e l’Istituto Case Popolari di Catania cui, sulla base
di uno studio di prefattibifità presentato dal Comune di Bronte
alla Cassa Depositi e Prestiti, è stato assegnato un finanziamento
di 199 mila euro”.
“Abbiamo intrapreso la strada per valorizzare il patrimonio monumentale
ed artistico del nostro paese - dice ancora il Sindaco -. Basti pensare
al Castello Nelson ed al Collegio Capizzi che siamo convinti possono rappresentare
un punto di riferimento per il turismo rurale, escursionistico e naturalistico
di tutto il territorio comunale, compreso tra i due Parchi, quello dell’Etna
e quello dei Nebrodi. Oltre a ciò il Real Collegio Capizzi nei
prossimi mesi ospiterà la Pinacoteca e concorrerà a valorizzare
il centro storico di Bronte.
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Il Campanile Chiesa Madre
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Particolare attenzione è stata rivolta allo sviluppo
delle attività produttive, studiando il potenziamento dell’area
artigianale-industriale, (una delle più estese della Sicilia),
per favorire lo spostamento di alcune attività commerciali dal
centro storico all’esterno dell’abitato, allocando su un’ampia
area estesa, di proprietà comunale, una serie di iniziative commerciali
e di gestione del tempo libero al servizio anche del comprensorio dei
Comuni vicini a Bronte. Oltre a ciò intendiamo intervenire per
recuperare le aree degradate della periferia a nord ed a valle del centro
abitato dove insistono numerosi insediamenti abitativi di tipo economico
e popolare”.
L’approvazione del Piano Triennale delle opere pubbliche ed i contenuti
dello studio di fattibilità per la costituzione della S.T.U. dovranno
essere recepiti nella stesura del Piano regolatore generale, per la cui
redazione è stata predisposta un’aggiornata relazione tecnica
in modo da consentire al progettista incaricato di avere quelle indicazioni
necessarie per l’aggiornamento e la definizione del P.r.g. che sia
espressione di una moderna programmazione urbanistica ed economica del
territorio urbano ed extraurbano del Comune di Bronte. Il Consiglio comunale,
al quale il P.r.g. è stato trasmesso per la verifica delle possibili
incompatibilità dei Consiglieri comunali, sarà messo in
grado entro l’anno di esaminare compiutamente lo strumento urbanistico
per la cui redazione è anche stato intrapreso un censimento delle
costruzioni disabitate e fatiscenti del centro storico in modo da recuperare
la cubatura necessaria a consentire la possibilità di nuove edificazioni
a fronte di una diminuzione della popolazione residente a Bronte.
Ma quelli elencati sono solo una parte di un’intensa attività
amministrativa che non ha trascurato le attività ludiche e culturali.
L’estate 2003 sarà, infatti, certamente ricordata perché
densa di avvenimenti che certamente resteranno impressi nel ricordo della
comunità brontese.
La celebrazione del quattrocentosessantesimo anno dell’arrivo a
Bronte della prestigiosa statua opera del Gaggini raffigurante la Madonna
Maria SS. Annunziata è stata l’occasione non soltanto per
festeggiare in modo solenne la ricorrenza religiosa ma anche per ospitare
a Bronte molti concittadini che in cerca di lavoro si sono dovuti allontanare
nel corso del secolo scorso dalla città natale alla quale però
sono rimasti legati da vincoli affettivi e sentimentali.
La lunga estate brontese nel corso della quale sono state organizzate
numerose manifestazioni culturali, teatrali, sportive, musicali ed artistiche,
ha comportato momenti di svago e di intrattenimento molto apprezzati in
special modo dai numerosi concittadini che hanno trascorso le ferie a
Bronte.
Anche la Sagra del pistacchio, giunta alla quattordicesima edizione e
che quest’anno è stata estesa alla promozione dei prodotti
tipici dell’Etna, è stato l’appuntamento che, sebbene
contraddistinto da forti turbolenze atmosferiche, ha consentito che la
città di Bronte diventasse per alcuni giorni il riferimento di
iniziative giornalistiche e mediatiche. Basti pensare all’arrivo
di qualificati giornalisti italiani e stranieri che hanno scritto ed approntato
reportage televisivi su Bronte e dintorni.
Anche la presentazione presso il Castello Nelson della mostra sui Mille
anni della carta in Sicilia è stato un evento significativo per
l’avvenuto connubio tra una tradizione storica di alto significato
culturale e la promozione del prodotto tipico brontese, il pistacchio,
che così come la carta è stato introdotto in Sicilia dagli
Arabi.
L’Estate appena trascorsa sarà anche ricordata perché
nel mese di luglio è stato reperito, a seguito dello scavo di un
secondo pozzo nella Contrada Musa, un consistente quantitativo di acqua
che immediatamente è stato immesso nelle condotte cittadine per
contribuire in modo decisivo - trattandosi di altri 30 litri al secondo
di acqua - al superamento della grave carenza dell’approvvigionamento
idrico-potabile dell’abitato. Sono stati così premiati gli
sforzi operati dalla Amministrazione comunale che sta impegnandosi anche
per la diminuzione delle numerose dispersioni e perdite che si registrano
nelle condotte idriche interne e che, attraverso una serie di interventi
mirati, saranno gradatamente migliorate o sostituite.
Su questo e su altri argomenti che interessano molto la comunità
brontese sarà attenta e vigile l’azione amministrativa, in
modo da rendere visibile e concreta l’attività del Sindaco
e della Giunta municipale.
VIAGGIO TRA TORTUOSE
LAVE SECOLARI
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Turisti a Bronte
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Per il turista in visita in Sicilia recarsi a Bronte,
vuol dire incontrare un cucina particolare, tante tradizioni ed
il fascino della storia di un popolo che affonda le sue radici nel
passato. Situato sul versante nord-ovest dell’Etna a 54 chilometri
da Catania, Bronte, denominata città della Cultura e del
Pistacchio, si estende su un territorio che passa dai 600 ai 900
metri sul livello del mare, ed è raggiungibile da Catania
attraverso le Strade statali che costeggiano il versante occidentale
dell’Etna, mentre dalla costa ionica attraverso la S.S.120
fino a Randazzo, per poi imboccare la S.S. 284 fino alle porte della
Città del Pistacchio e della Cultura. Ma è possibile
arrivare a Bronte anche attraversando le irte e tortuose lave secolari
spezzate solo dalla linea ferrata della Ferrovia Circumetnea, che
con il suo antico sbuffare da Catania ti porta fino al centro di
Bronte.
PATRIMONIO AMBIENTALE
Situato nel versante nord dell’Etna, Bronte con il suo vastissimo
territorio di oltre 25.000 ettari di terreno, contribuisce in maniera
massiccia alla salvaguardia dell’ambiente siciliano. Ricadendo
fra i Parchi dell’Etna e dei Nebrodi, ha conservato la sua
terra permettendo all’amante della natura di trovare boschi,
prati e paesaggi intatti, dove nessun rumore filtra se non quelli
della stessa natura. Diversi, chiaramente, sono i paesaggi dei due
parchi. Nel parco dell’Etna, di grande interesse, sono le
escursioni alle colate laviche del 1651, il sentiero Casermetta
di Piana delle Ginestre, il monte Tre Frati, Casa Zampini, Monte
Minardo e la visita alla Grotta del Collegio o della Neve. Da Monte
Nunziata verso Punta Lucia le pendici di lava regalano piccole isole
di alberi di faggio e pino laricio. L’escursionista potrà
osservare anche il volo imponente dell’Aquila reale o di altri
esemplari faunistici, come la volpe, la donnola, il coniglio, la
lepre e l’istrice.
Meno irto il territorio del parco dei Nebrodi. Qui le faggete e
le sugherete la fanno da padrone, adombrando veri e propri angoli
di macchia mediterranea. Anche in quest’area, nei boschi,
si possono incontrare animali tipici come il gatto selvatico, la
martora, la donnola, l’istrice, il ghiro, la volpe e il coniglio,
l’aquila reale, lo sparviero, la poiana e il falco pellegrino.
Nelle faggete vive anche il satiro del faggio, una farfalla che
si mimetizza fra i tronchi degli alberi.
Una gita in primavera insomma è consigliabile, magari nel
periodo pasquale, quando si può programmare una gita di più
giorni, dedicando il venerdì santo per partecipare alla bellissima
processione.
LE TRADIZIONI
A Bronte dogma e tradizione si fondono per celebrare la morte di
Gesù sulla croce e la sua resurrezione, con i vari momenti
della lunga sofferenza di Cristo che vengono ricordati nella processione
del Venerdì Santo che si snoda per le vie del paese. Questa
è coronata da sacre rappresentazioni dove personaggi vivi
portano gli strumenti della passione e rappresentano Cristo nei
vari momenti: incatenato tra i Giudei, o che porta la croce guardato
dai soldati romani. A ciò si aggiungono gli altri misteri
rappresentati dalle statue, come quella del Cristo alla colonna
portato in braccia da fedeli scalzi, o come quella del Cristo crocifisso.
Per finire l’Addolorata che segue il corteo dal fondo, fino
all’arrivo alla chiesa madre dove incontra tutte le scene
della passione, infondendo suggestione e un grandissimo sentimento
religioso. Questa processione si tramanda da secoli e si celebra
da generazioni. Non c’è pioggia o cattivo tempo che
possa fermarla, a dimostrazione che il sentimento religioso, qui
all’ombra del grande vulcano Etna, è sicuramente più
forte di qualsiasi cosa.
Tradizione religiosa altrettanto sentita dai brontesi è la
festa della Madonna Annunziata, cui la città è particolarmente
devota per averla salvata dalla lava dell’Etna per ben tre
volte, nel 1763, nel 1832 e nel 1843. La statua della Madonna, infatti,
viene portata nel mese di agosto in processione lungo le vie cittadine
trainata da due grossissimi buoi, come vuole la tradizione. Anche
qui storia e leggenda si fondono creando una grande suggestione.
I MONUMENTI
Sono tanti i monumenti che abbelliscono Bronte dal punto di vista
storico ed architettonico, ma su tutti due meritano la citazione.
Parliamo naturalmente del Castello Nelson e del Real Collegio Capizzi,
la cui storia rischia di affascinarci al punto che ci spinge a recarci
nei posti incantevoli descritti nei volumi degli studiosi.
Cominciamo con il Castello Nelson, con gli storici che fanno iniziare
la storia dell’antico maniero nel 1040, quando il generale
bizantino Giorgio Maniace, vincitore di una battaglia contro i Saraceni,
per devozione lasciò nel luogo dello scontro un’icona
della Madonna. I fedeli conservarono quell’icona in una chiesetta
costruita per l’occasione e alla quale diedero il nome di
S. Maria, poi inglobata nel convento affidato ai padri benedettini.
Successivamente vi dimorarono i Basiliani, ma nel XIX secolo divenne
dimora residenziale dall’ammiraglio inglese Horatio Nelson.
Visitare il castello vuol dire poter ammirare numerosi oggetti d’arte.
Vi sono quadri e stampe, lettere autografe, medaglie, piani di battaglie
navali e ordini militari. Si possono poi ammirare gli ambienti,
le cassapanche di pregevole fattura e reperti archeologici. Attraversare
le mura del castello, inoltre, vuol dire tuffarsi in una storia
che ci ha lasciato una grande testimonianza architettonica.
Ma se il Castello di Nelson si trova lontano alcuni chilometri da
Bronte, il centro abitato è dominato dal Real Collegio Capizzi
frutto dei sacrifici e dall’attenzione alla didattica del
Venerabile Ignazio Capizzi. Fu fondato nel 1774 e chiunque ne parli,
descrive uno dei centri culturali e formativi più importanti
dell’isola. Sorse durante il regno di Ferdinando III di Sicilia
e IV di Napoli, cioè quando Napoli viveva un periodo di risveglio
culturale, permeato da idee illuministiche. Oggi il Collegio Capizzi
è sede della biblioteca borbonica con l’archivio di
storia patria. Un patrimonio impreziosito delle opere letterarie
originarie dell’illustre Spedalieri e di atlanti geografici
di rara bellezza per fattura artistica e conoscenze fisico-politiche
del ’600 e del ’700”.
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IL DOLCE, LA CUCINA E LA SAGRA
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Venire a Bronte senza assaggiare la bontà
della sua cucina al “Verde pistacchio” è un peccato
che il palato non può compiere. La genuinità dei suoi
prodotti e la bontà dei suoi piatti fanno sì che Bronte
vanti tradizioni culinarie da grande attrattiva turistica. Tanto
per iniziare il pistacchio non è solo sinonimo di dolci,
anche se la fanno da padrone con paste, torte e gelati, ma nutriente
condimento per i primi piatti, resi ancor più gustosi con
il prezioso frutto dell’Etna.
Il momento migliore per soddisfare la gola, dell’intero mondo
al pistacchio, naturalmente, è la “Sagra del pistacchio”,
che ogni anno nel mese di ottobre vede la cittadina etnea trasformarsi
in una grande vetrina di cose buone. Si svolge in alcune vie e piazze
del centro storico, dove vengono realizzate alcune ambientazioni
tipiche dell’antica civiltà contadina. La raccolta
del pistacchio, infatti, fra nervose lave etnee si effettua ancora
come un tempo e questo rende anch’essa affascinante e suggestiva.
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