L’antico e il nuovo. Storia e modernità.
Comune della zona montana siracusana, con poco meno di diecimila abitanti,
Sortino è conosciuto per le bellezze artistiche, per il territorio
che lo circonda, per le tradizioni che continua a mantenere vive: tutti
segni di una storia ricca di memoria che affonda le sue radici nel tempo.
Ma Sortino è anche un paese che negli ultimi anni ha accettato
la sfida della modernità, che, grazie all’impegno dell’amministrazione
comunale guidata dal giovane e dinamico sindaco Orazio Mezzio, è
riuscito a dotarsi di opere e strutture che lo rendono vivibile, funzionale,
moderno, con servizi efficienti per i cittadini.
Accanto al recupero delle tradizioni, alla valorizzazione delle proprie
risorse, alla promozione in termini culturali del proprio territorio,
Sortino si pone in rilievo in provincia e non solo per come è cresciuto
e si è sviluppato in questi ultimi anni. Il nuovo palazzo municipale,
il centro diurno minori, la chiesa di S. Giuseppe, la piscina comunale,
un rinnovato sistema viario, nuove piazze e spazi per l’aggregazione
e l’incontro, innumerevoli strutture e servizi per il territorio,
interessanti attività che danno l’immagine di un Comune vivo,
che guarda al futuro, proiettato in una dimensione europea. L’Europa
che Sortino porta nel cuore e nell’anima, con gioia ed entusiasmo,
costruendo un percorso di straordinaria amicizia e coinvolgenti esperienze
di gemellaggio con la cittadina tedesca di Riedstadt. Le iniziative organizzate
in dieci anni di gemellaggio hanno interessato tantissime famiglie e consentito
a centinaia di giovani di confrontarsi in attività sportive, culturali
e musicali. I due Comuni sono legati da un ponte ideale lungo duemila
chilometri. Un cammino premiato dal Consiglio d’Europa: Sortino
fra i pochi del mezzogiorno d’Italia, è stato insignito della
Bandiera d’Onore nel 1998.
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Il Municipio
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“Federalismo, Europa, occupazione, problematiche giovanili:
i piccoli Comuni, costretti ormai a sopravvivere, da soli non possono
farcela - dice il Sindaco, Orazio Mezzio -. E allora il futuro è
la sfida comune, l’impegno a scommettersi sullo sviluppo attraverso
la concertazione, il confronto. E questo è possibile attraverso
una rinnovata etica nell’azione politica, nel lavorare con passione
e una tensione ideale che guardi al futuro dei giovani e di questa nostra
terra. Futuro che possiamo garantire soltanto attraverso il miglior utilizzo
delle nostre risorse e dell’immenso patrimonio di cui disponiamo”.
E Sortino, completamente ricostruito dopo il terremoto del 1693, conserva
fra le sue strade, i suoi vicoli, significative testimonianze della fede
religiosa che ha sempre caratterizzato il popolo sortinese e importanti
gioielli dell’architettura barocca: basti guardare la maestosità
della facciata della Chiesa Madre dedicata a San Giovanni Apostolo ed
Evangelista con il suo splendido sagrato, oppure l’armoniosità
della Chiesa della Natività di Maria, adiacente al Monastero di
Montevergine, con quel magnifico pavimento maiolicato in piastrelle di
Valenza.
Il centro storico del paese è ricco di palazzi
settecenteschi, caratterizzati da raffinate facciate, con stupendi archi,
cortili, balconi in ferro battuto.Le tante testimonianze di un così
intenso passato richiamano alla memoria una florida economia agrumicola,
artigianale e commerciale. Nel corso del ‘900, tuttavia, al termine
di ogni conflitto mondiale, il paese ha visto sconvolgere il proprio equilibrio
socio-economico, assistendo inerme alla triste piaga dell’emigrazione,
che ha portato lontano tanti concittadini. Ma stretto e sempre vivo è
rimasto il legame con le comunità dei sortinesi all’estero.
E’ motivo di gioia fra l’altro vedere come molti concittadini
siano riusciti a realizzare importanti attività imprenditoriali.
Negli ultimi decenni la realtà economica del paese si è
caratterizzata prima con lo sviluppo della vicina zona industriale megarese,
oggi con non poche prospettive di rilancio per nuova occupazione, e successivamente
con la forestazione, che la Regione purtroppo non è ancora riuscita
a promuovere concretamente in termini di sviluppo e di occupazione.
Sulla valorizzazione del territorio e del patrimonio artistico e naturalistico
passa allora il futuro e lo sviluppo della cittadina. E su questa direzione
si stanno muovendo le forze sociali e amministrative, creando strutture
in grado di sfruttare appieno i fondi Europei. Fra i più giovani,
dopo anni di assistenzialismo che hanno bruciato idee ed intelligenze,
comincia a diffondersi una certa cultura d’impresa e la voglia di
scommettersi su concrete proposte d’impresa. Il tessuto sociale
del centro ibleo è caratterizzato da diverse e significative realtà
associazionistiche e di volontariato, da strutture che offrono momenti
ricreativi e d’incontro per anziani, bambini, giovani, da una comunità
viva che si fa promotrice di valide iniziative culturali e sportive, ottenendo
lusinghieri risultati e riconoscimenti.
Sortino è insomma un paese vivo, che vuole crescere, ricco di iniziative
che dimostrano la voglia di non arrendersi alle statistiche e ai numeri
sullo spopolamento e sull’impoverimento delle piccole realtà
periferiche e montane. E’ un paese ricco di risorse che guarda avanti
nel rispetto del proprio territorio, della propria identità, della
propria storia.
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Pantalica |
TERRITORIO
Pantalica e Valle dell’Anapo
A pochi chilometri da Sortino è possibile visitare Pantalica, la
più grande necropoli d’Europa, un sito dove la pietra è
storia. Fra l’Anapo e il Calcinara, Pantalica offre un colpo d’occhio
eccezionale. In ogni stagione si osservano tutte le gradazioni del verde
a fare da cornice alle bianche rocce calcaree e alle oscure celle che
esse custodiscono. Per le sue pareti rocciose che si estendono a giro
per circa seimila metri sono passati tremila anni di storia. In questi
luoghi, così isolati e sicuri, si stanziarono infatti le popolazioni
sicule che fondarono una città vissuta per oltre 2.400 anni sino
alla fine del XII sec. d. C.. Di certo Pantalica ha vissuto il passaggio
fra la preistoria e la storia. La presenza di numerose grotte trogloditiche
e di seimila celle sepolcrali rivelano diverse civiltà. Al periodo
bizantino risalgono i resti di quattro villaggi e di tre chiesette (S.
Micidiario, l’oratorio del Crocifisso, l’oratorio di S. Nicolicchio).
In prossimità del fossato difensivo di Filiporto si trovano i resti
della costruzione dell’Anaktoron, il Palazzo del Principe. Molto
belle anche le grotte, fra cui quella dei Pipistrelli, la grotta Trovata
e del tunnel.
Di grande interesse è la riserva della Valle dell’Anapo.
Lungo il greto del fiume è possibile immergersi in un paradiso
naturale di straordinaria bellezza: pioppi, platani, salici, un profumato
sottobosco, e poi una grande varietà di fiori e colori. Ricca è
anche la fauna. La valle è rimasta incontaminata fino al 1915,
quando iniziarono i lavori per la costruzione del tracciato ferroviario
della linea Siracusa-Vizzini. Disattivata nel 1956, rimangono ancora oggi,
ben integrati con la natura, alcuni caselli, le stazioni, le gallerie.
All’interno della Valle è possibile visitare la masseria
Specchi, una tipica costruzione rurale. La riserva è gestita dall’Ispettorato
Ripartimentale Foreste.
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Lucina Campisi, finalista a "Miss Italia" e conduttrice
di successo, mentre ammira un vasetto di miele di Sortino.
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SAPORI
Dolce come il miele…
Sortino è la città del miele. Patria di quel famoso miele
ibleo cantato da Virgilio, Ovidio, Teocrito. Ogni anno nel primo week-end
di ottobre migliaia di visitatori raggiungono il centro montano per la
Sagra del Miele, la più importante manifestazione per la valorizzazione
delle maggiori risorse e prodotti del territorio, la più antica
in provincia. Negli stands, allestiti nella piazza centrale e lungo il
corso, è possibile degustare i vari tipi di miele, oltre ad assaggiare
i dolci tipici. La tre giorni sortinese è ricca di manifestazioni
culturali, fokloristiche e musicali. Da qualche anno si organizza di concerto
con l’Associazione Apicoltori Sortinesi un concorso per il migliore
miele del Mediterraneo che coinvolge tantissime regioni d’Italia
e diversi Paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo. Nell’ultima
edizione sono stati presentati oltre centosettanta campioni di miele di
ben tredici varietà.
Lo scorso ottobre è stata anche inaugurata una realtà mussale
legata all’apicoltura: “La acasa do fascitraru” (la
casa dell’Apicoltore) con improtanti pezzi che richiamano alla memoria
l’antica arte della produzione del miele.
Il centro ibleo è tra i dieci Comuni fondatori dell’Associazione
Nazionale delle Città del Miele a cui hanno aderito numerosi Comuni,
Province e comunità montane di tutta Italia.
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TRADIZIONI
La magia dell’Opera dei pupi
Il centro ibleo negli ultimi anni si è posto anche al centro dell’attenzione
per essere riuscito a valorizzare e a diffonderla magia dei pupi siciliani.
L’opera dei pupi è legata nel centro ibleo alla memoria della
tradizione teatrale del puparo don Ignazio Puglisi. A far rivivere le
gesta dei paladini di Francia sono due compagnie che raccolgono l’eredità
del puparo sortinese. In piazza S. Francesco è stato allestito
il Museo Civico dell’Opera dei Pupi. L’esposizione, curata
nei particolari, offre bei quadri di sicilianità. Si possono ammirare
più di trenta pupi, inseriti in diverse scene, e il caratteristico
teatrino, in un percorso fra musica, giochi di luce, oggetti d’altri
tempi. Un viaggio nel passato con meravigliosi pezzi già esposti
al Museo del Teatro alla Scala.
Ogni anno Sortino organizza la Rassegna del Teatro delle Marionette con
la partecipazione delle più importanti compagnie. Per una settimana
spettacoli, mostre, momenti didattici per le scuole e convegni. La manifestazione,
consolidatasi nelle ultime edizioni con il prezioso contributo del noto
puparo Mimmo Cuticchio, è diventata un importante momento per la
valorizzazione di una espressione teatraleche appartiene alla nostra tradizione
e che non deve essere perduta, soprattutto dopo il riconoscimento dell’Unesco
che ha indicato proprio nella tradizione dell’Opera dei Pupi, un
“patrimonio immateriale dell’umanità”.
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