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Festa di
San Sebastiano
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Il Sindaco
Pippo Sorbello
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Palazzo Municipale
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"E chiamamulu ca n'aiuta". Così i fedeli, rivolgendosi a San
Sebastiano di Melilli, laddove la devozione verso questo Santo taumaturgo sfocia
in manifestazioni spettacolari, che sconfinano nella sfera del magico religioso,
tali da rasentare il fanatismo. Melilli e San Sebastiano: un binomio inscindibile
a tal punto che il centro ibleo si identifica con il Santo ed il Santo stesso
con Melilli.
Dire che i melillesi vivono un intero anno in attesa dei festeggiamenti patronali
non è qualcosa che si discosta dalla realtà: tanta è la fede
che i cittadini di Melilli hanno verso il loro Santo patrono! Ogni anno, sono
due le giornate riservate dai melillesi per tributare gli onori al loro patrono:
il 20 gennaio, quando la Chiesa ricorda il suo martirio e, quindi, la festa è
tutta religiosa tant'è che si svolge solamente all'interno della basilica;
il 4 maggio, quando la festa è intrisa sia di religiosità sia di
un particolare folklore, con i "nuri", che arrivano a Melilli da diversi
centri della provincia. Per tutto l'anno, la nicchia dove si trova il miracoloso
simulacro di San Sebastiano rimane coperta da un manto, mentre in occasione della
festa del 20 gennaio e di quella del 4 maggio, questo manto viene tolto (a Svelatura),
e lo stesso simulacro viene posto sull'altare centrale per essere venerato dai
tantissimi fedeli.
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Panorama di Melilli
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In entrambe le circostanze il simulacro del Santo rimane "svelato"
per otto giorni. Il vincolo tra Melilli e San Sebastiano si istituì nel
1414, anno in cui, secondo una tradizione secolare, arrivò nel paese ibleo.
La tradizione, infatti, narra che negli ultimi giorni di aprile del 1414, una
nave, forse di nazionalità inglese, naufragò sugli scogli del porto
di Troglio, oggi Stentino, formato dall'insenatura della penisola di Magnisi.
In quella nave vi era una cassa contenente la statua di San Sebastiano che oggi
viene venerata a Melilli, e che doveva essere un reliquario per proteggere i marinai
dalle insidie del mare durante i continui e perigliosi viaggi.
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