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Il
primo luglio è scattata l'ora dei farmaci generici, particolare categoria di medicinali,
copie perfette di altri, ma assai meno costosi perché non più protetti da brevetto.
Il brevetto sui farmaci viene concesso tenendo conto degli ingenti costi necessari
per scoprire, elaborare e mettere sul mercato un medicinale (intorno ai 500 milioni
di dollari). Il costo di un farmaco viene stabilito considerando tutti gli elementi
che contribuiscono a portarlo sul mercato e la protezione brevettuale ha lo scopo
di ammortizzare i costi e consentire utili. Una volta scaduto il brevetto, però,
chiunque sia in possesso delle autorizzazioni può fabbricare quel farmaco. Ecco
il generico, che entra sul mercato con costi inferiori rispetto alla specialità
originaria. In sostanza, il ministero ha identificato tutti i principi attivi,
cioè le sostanze sulle quali si basa l'azione curativa, per i quali sia disponibile
sul mercato un farmaco generico (un esempio: il principio attivo dell'Aulin si
chiama Nimesulide). È stato poi stabilito un prezzo per ciascuna formulazione:
ed è quello che lo Stato è disposto a pagare per i farmaci che contengono quel
principio attivo e per i quali si trova un equivalente generico. Questo significa
che i medici hanno l'obbligo di informare i pazienti dell'esistenza di farmaci
uguali a quelli già prescritti, del tutto equivalenti dal punto di vista terapeutico,
ma a costo più basso. Cosa succede se il medico prescrive un farmaco con prezzo
superiore?  |
Semplice: dovremo pagare la differenza. Nel caso in cui ci si trovasse nella necessità
di acquistare di tasca propria un farmaco (con la ricetta), meglio rivolgersi
al farmacista che potrà consigliare quello meno costoso. Questa che segue è la
lista dei principi attivi di cui è disponibile il generico messa a confronto con
le specialità e con i relativi prezzi. Sia dei farmaci cosiddetti di fascia A
(ovvero a carico del Ssn) che di fascia C (ovvero quelli che il Ssn nazionale
non rimborsa). |