L'Annuario
Sport
Guardare avanti, non dimenticare
di Gianfranco Troina
C’è una macchia nera, nerissima nell’annata dello sport siciliano 2007. Una macchia indelebile, purtroppo. Quel 2 febbraio, la serata tragica del derby calcistico più atteso: la morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, durante gli scontri con i tifosi, segna in modo inequivocabile un momento terribile che ha inciso profondamente su tutto il calcio italiano, che, adesso più che mai, deve comprendere, riconoscere e debellare i mali che lo attanagliano. È una questione di sopravvivenza che deve partire da scelte dure e inequivocabili. Una presa di coscienza totale, una “full immersion” sociale che deve coinvolgere tutte le componenti di un calcio che non può guardare solo al grande business, ma deve riappropriarsi di significati sportivi autentici.
Lo so, sono parole, fredde parole, ma sono soprattutto un invito ad una riflessione approfondita per trovare la chiave giusta a debellare il fenomeno violenza. Una ricetta da cercare con le opportune riflessioni, ma con la logica determinazione di voler davvero trovare una soluzione.
Quella tragica, fredda notte di febbraio ha quasi vanificato le belle gesta di quel Catania pimpante a simpatico che s’era ritrovato quasi a competere per la zona Uefa. Da quel 2 febbraio tutto è diventato più difficile e la salvezza centrata all’ultima giornata a Bologna contro il Chievo ha rispettato in fondo una logica sportiva che tutti abbiamo accolto con grande positività. Un’impresa non facile quella di mantenere la Serie A dopo il bailamme di febbraio.
Anche il Palermo da quella serataccia ha stentato a riprendersi, ma alla fine ha saputo comunque centrare l’obiettivo Uefa. Resta nell’élite del calcio italiano anche se nella nuova stagione il cammino europeo s’è subito interrotto bruscamente.
Peccato per il Messina che ha dovuto ammainare bandiera in Serie A ed è ripartito tra i cadetti dove sta cercando di trovare il ritmo giusto per inserirsi nel gruppo dei migliori. Dalla B il salto indietro ci porta alla C2 del Gela: un solco profondo e la speranza di sempre è che squadre di grande tradizione come il Siracusa, il Vittoria, l’Acireale, il Marsala, il Trapani sappiano ritrovare gli spunti giusti per una risalita verso i campionati professionistici.
Solo uno scudetto rallegra lo sport siciliano: è quello nel badminton della Mediterranea di Belmonte Mezzagno. Una piccola realtà emergente. Fa invece notizia il mancato trionfo dell’Orizzonte Geymonat che ha ceduto lo scettro alla Fiorentina nella A1 di pallanuoto femminile. La lunghissima serie delle pallanotiste catanesi s’è interrotta bruscamente, ma si pensa ad una sollecita rivincita e si sta lavorando al meglio per riprendersi la leadership.
Nella pallanuoto maschile la conferma in A1 della Sp Nuoto Catania è un risultato più che brillante, frutto di un movimento che è sempre all’avanguardia nel Catanese grazie a numerose presenze in A2 e B. Non c’è l’ha fatta invece l’Ortigia Siracusa a restare a galla in A1 e c’è da augurarsi che a Siracusa sappiano dar vita ad un sollecito riscatto per rinverdire i fasti di un club storico.
Dalla pallanuoto al rugby per un’altra grossa impresa. Quella dell’Amatori Catania che nel Super 10 è riuscito a salvarsi tra mille sacrifici, ma con l’orgoglio e la determinazione di sempre. Un risultato che vale un trionfo, considerate le obiettive difficoltà che hanno attanagliato il quindici biancorosso. Un fenomeno da applaudire e da conservare…
La pallamano siciliana insegue grazie alle tradizionali scuole di Siracusa ed Enna la possibilità di emergere, il tennistavolo ci ha regalato un’emozionante stagione grazie al brillante torneo di A1 del Circolo Catania approdato addirittura alla finale scudetto.
Il basket sopravvive in Sicilia grazie alle isole felici di Capo d’Orlando e Priolo. Tra i maschi il quintetto tirrenico si batte con grandissima dignità (di rilievo anche l’arrivo in squadra di un campione come Pozzecco), così come l’Acer Erg Priolo è sempre tra le primissime formazioni della pallacanestro femminile italiana trascinata da quel grande maestro che è Santino Coppa. Negli sport di squadra è infine da sottolineare il ritorno in grande stile dalla pallavolo a Catania grazie a Sp Tttlines.
Negli sport individuali lo sport siciliano s’inchina soprattutto alle gesta di Paulie “Paolo” Malignaggi, ragazzo siculo-americano che sul ring di Uncasville, nel Connecticut, ha conquistato la corona mondiale dei superleggeri battendo ai punti l’australiano Lovemore N’dou. La favola di questo ragazzo che vive tra Brooklyn e Palazzolo Acreide è una delle storie più belle e affascinanti di questo 2007. Un pugile amatissimo tra gli italiani d’America per il suo boxare elegante e concreto. E Paulie freme per poter combattere anche in Sicilia, la sua Isola, la sua terra, come ripete ad ogni intervista. L’entusiasmo che raccoglie Malignaggi quando torna in Sicilia è davvero uncio e tutte le palestre di Catania e Siracusa se lo contendono per poterlo ammirare.
Il pugilato siciliano nel 2007 ha visto tra l’altro emergere alcuni ragazzi catanesi come Danilo D’Agata, Giuseppe Pirracchio e Salvatore Micale, mentre il messinese Niro è sempre il campione d’Italia professionisti dei pesi leggeri.
Un applauso anche per Anita Pistone, pluricampionessa d’Italia nei 100, 200 e nella 4x100 metri di atletica leggera. Grande risveglio per Alessandro Cavallaro che con i buoni risultati dei Giochi Militari s’è conquistato già un posto per le Olimpiadi di Pechino, un obiettivo che vogliono centrare anche altri atleti come la Incerti e la Calì.
Quattro ragazze che cercano gloria guardando all’obiettivo olimpico sono la nissena Genny Pagliaro, la marsalese Laura Linares, la catanese Francine Di Paola e la palermitana Fabiana Sgroi. La prima è tra le migliori sollevatici di peso al mondo nella sua categoria e aspira addirittura ad una medaglia sul podio a Pechino 2008, così come la Linares che sta spopolando nel windsurf. Bene anche la lottatrice Di Paola e la Sgroi nel canottaggio che sono già qualificate per l’Olimpiade.
In campo maschile ovviamente occhi puntati sul nuotatore vittoriese Luca Marin che è sicuramente tra i più forti mististi del mondo, infine il militellese Paolo Fucile (nella lotta) e il palermitano Luca Moncada (nel canottaggio) sperano di essere tra i big dei Giochi cinesi. Ragazzi che si sacrificano per centrare grandi traguardi in un panorama variegato per un movimento sportivo come quello siciliano che è in grande evoluzione ed espansione.