ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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MISTERBIANCO

L’ombelico dello sviluppo etneo

di Francesca Aglieri Rinella

Misterbianco è la nuova “capitale” dello shopping. La sua zona commerciale è il fiore all’occhiello del centro etneo ed è diventata negli ultimi anni un’importante risorsa per lo sviluppo economico di tutto il territorio. Misterbianco è oggi una realtà importante grazie alla crescita del settore commerciale che ha trasformato l’economia originariamente basata sull’agricoltura. La nascita e lo sviluppo di grandi centri commerciali, di negozi e di ipermercati, oltre ad incrementare l’occupazione del paese ha elevato Misterbianco al ruolo di area commerciale tra le più vitali e importanti del Meridione d’Italia. È stata indubbiamente la posizione strategica del paese a contribuire a questa crescita. Misterbianco è, infatti, al centro di importanti snodi viari che collegano la cittadina all’aeroporto, al porto, alla stazione ferroviaria e alle autostrade per Palermo, Messina e Siracusa.

“In questi anni per fare fronte allo sviluppo dell’area commerciale l’amministrazione comunale - spiega il sindaco Ninella Caruso - ha realizzato una serie di interventi per riqualificare e rendere più funzionali le vie di accesso ai negozi e ai centri commerciali. Un esempio è il Corso Carlo Marx che da semplice strada di collegamento tra Catania e Misterbianco, come lo è stata per decenni, è diventato oggi il biglietto da visita della zona commerciale”.

Ma Misterbianco non è solo commercio ci tiene a precisare il sindaco Ninella Caruso. Conosciuto come centro a vocazione commerciale ha anche un ricco patrimonio archeologico che negli anni è stato recuperato e valorizzato e conserva una propria identità culturale. Testimonianze neolitiche, vestigia greche e romane, le terme e l’acquedotto di epoca romana e anche le antiche tradizioni della civiltà contadina sono grandi testimonianze del passato.

“A Misterbianco - ammette il sindaco - abbiamo ancora tracce di una storia millenaria, sia nelle zone del centro storico sia in quelle della zona di villeggiatura della Madonna degli Ammalati (u’ campanarazzu) dove sorgeva l’antica Misterbianco prima di essere distrutta dalla lava nell’eruzione del 1669. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce solo la navata della vecchia Chiesa Madre, l’antico altare del crocefisso e la scala in pietra lavica della chiesa. C’è ancora tanto lavoro da fare per far emergere l’altra parte del patrimonio archeologico”. Anche i lavori di ristrutturazione della vecchia fornace dello “Stabilimento Monaco” sono un ritorno alla tradizione. La struttura destinata ad un grande centro polifunzionale con una vasta area espositiva, aule e laboratori, una volta ultimata sarà per il centro etneo motivo di vanto. “L’azione di recupero del patrimonio culturale attraverso la ristrutturazione dell’ex “Stabilimento Monaco” e la creazione del museo della “Civiltà contadina” è per Misterbianco un ritorno alla tradizione e all’identità del paese con lo sguardo rivolto alle generazioni future”.

Per tutto questo non solo Misterbianco ha molto da offrire ai cittadini, ai visitatori e ai turisti. Vive di importanti manifestazioni e iniziative culturali che negli anni sono diventate un appuntamento fisso. Il “Carnevale dei costumi più belli di Sicilia”, la passeggiata in fiera, il Rally Etneo del Commercio, MisterFest, Dinastie, il Trofeo podistico internazionale Maria SS. degli Ammalati e il Diapofestival.

Alle porte di Catania, Misterbianco è oggi una città che sfiora i 50 mila abitanti. Allo sviluppo del territorio ha contribuito anche una veloce crescita demografica. Ai ventimila residenti del centro storico si aggiungono, infatti, gli abitanti dei cinque quartieri (come ama definirli il sindaco Caruso) Belsito, Lineri, Montepalma, Poggio Lupo e Serra.

“L’amministrazione comunale ha lavorato con grande senso di responsabilità per dare pari dignità ai cittadini dei quartieri periferici che ormai sono parte integrante della comunità misterbianchese. Grazie ai fondi comunitari Urban 2 è stato possibile realizzare infrastrutture e opere pubbliche indispensabili per il coinvolgimento e l’integrazione sul territorio dei giovani, dei minori e degli anziani. Penso ai tre laboratori di quartiere di Belsito, Lineri e Serra”.