L'Annuario
Biancavilla
Tra arte e cultura
di Giuliana Scuderi
Ha un nome che rievoca candore e quiete, probabilmente nato in onore della Regina Bianca di Navarra che governò i siciliani nel primi anni del 1400. Una quiete che esiste realmente ma che rappresenta solo un lato della medaglia. Perchè Biancavilla cresce ogni anno di più ed è in continuo fermento culturale.
A quattro anni e mezzo dall’assunzione del suo primo mandato, il sindaco di Biancavilla, Mario Cantarella, può fare un resoconto. Straordinario, è vero, fare il sindaco ma anche impegnativo.
«É molto gratificante rivestire questa carica ma è anche un lavoro durissimo da svolgere perchè è molto facile lasciare le cose nello stato in cui si trovano.
Più difficile è cambiare le modalità di lavoro e l’atteggiamento dei cittadini».
Così il professore Cantarella si racconta.
Un sindaco che durante questi anni non ha svolto solo compiti burocratici ma è andato oltre.
«Ho ricevuto e ascoltato centinaia di persone che mi hanno raccontato di tutto, facendomi rendere conto che la mia carica consente di guardare la realtà cittadina da un osservatorio privilegiato rispetto a qualunque altro».
Insediatosi il 10 giugno del 2003, il sindaco Cantarella, a qualche mese dalla conclusione del suo primo mandato, può già fare qualche bilancio.
«Abbiamo modificato i metodi di formazione del personale prevedendo un piano per l’innovazione e abbiamo stabilizzato in tre anni i trenta lavoratori precari ex L.S.U.», spiega il sindaco.
Spazio anche ai grandi investimenti. «Sono state messe in atto una serie di opere pubbliche, investendo su questi progetti come non era mai stato fatto.
Nonostante ciò non abbiamo mai aumentato le tasse comunali, abbiamo una delle Ici più basse d’Italia, mai toccata in questi anni, e siamo uno dei pochissimi comuni che non ha aggiunto l’addizionale Irpef».
Più attenzione è stata data anche alle persone diversamente abili e alle fasce economicamente più deboli della città.
Il sindaco Cantarella spiega di «avere fatto riferimento ai fondi comunali e di avere attivato una serie di misure. Così, anzichè dare un contributo alle persone indigenti, abbiamo permesso loro di lavorare e rendersi utili occupandosi delle attività di pulizia e custodia delle strade minori».
Anche la scuola è stata oggetto di cambiamenti e miglioramenti.
Tra i più importanti la ristrutturazione della palestra del I circolo didattico, la scuola elementare Don Bosco, «struttura chiusa da decenni, e il rifacimento di un intero padiglione dello stesso edificio scolastico».
Ma l’amministrazione non è stata da meno nel settore relativo alla cultura.
«In passato sono stato presidente dell’Istituto musicale Vincenzo Bellini di Catania e, una volta divenuto sindaco di Biancavilla, ho voluto portare un po’ della mia esperienza nell’amministrazione della città».
La scorsa stagione degli spettacoli biancavillesi ha, infatti, vantato la presenza di grandi nomi come Katia Ricciarelli, Uto Ughi e Salvatore Accardo.
Altrettanto si prevede per l’anno 2007-2008 che vedrà l’esibizione, tra gli altri, del tenore Andrea Bocelli.
«Biancavilla è anche un comune editore che ha sponsorizzato i poeti locali».
Uno su tutti Francesco Piccione, «uno di quei talenti biancavillesi che questa amministrazione ha cercato di valorizzare, facendo uscire la sua opera dal pudico nascondimento per portarla alla luce dell’ammirazione della comunità di coloro che apprezzano la poesia insieme a ogni altra forma d’arte», spiega il primo cittadino e assessore alla cultura del paese.
Ogni anno il Comune realizza anche originali calendari dalle firme famose, come quello del 2005 reso unico dalla grafica di Coco, celebre disegnatore biancavillese, impostosi all’attenzione delle maggiori testate giornalistiche internazionali, che il sindaco ha definito «il filosofo della matita».
Non solo poesia. «Abbiamo contribuito, assieme alla Regione Sicilia, al finanziamento di un film, realizzato dall’Associazione culturale CGS life».
Il film, dal titolo “Apriti alla vita”, ha raccontato la storia della nascita di Cristo, ambientando il viaggio di Giuseppe e Maria nelle “valanghe” biancavillesi, zone cretose, di terra arida, tipiche del paese.
L’amministrazione di Biancavilla si sta impegnando costantemente per eliminare il problema della fluoroedenite, materiale derivato dell’amianto che si trovava in natura all’interno del monte Calvario.
«Quando il monte è stato scavato per creare una cava, da cui realizzare materiale per la costruzione di muri e intonaci, la fluoroedenite si è diffusa in parte nella città», spiega il sindaco. Ma dal 1997 la cava è stata chiusa.
«C’è stata un’opera di bitumatura delle strade - continua il professore Cantarella - e, grazie al conseguimento di cinque decreti e ai fondi del Ministero dell’Ambiente, si sta provvedendo alla copertura degli intonaci delle strutture pubbliche, dove c’è maggiore affluenza di persone, e in futuro si prevede un intervento anche negli edifici privati».
Per concludere, uno sguardo, non solo da sindaco, a questi anni.
«É bellissimo e difficilissimo fare il sindaco ma grazie a questo lavoro, a cui mi sono dedicato a tempo pieno, ho acquistato una percezione diversa e più profonda del paese e delle esigenze delle persone che abitano a Biancavilla».