ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Università

Recca, un anno da Rettore

- Magnifico Rettore, che bilancio può tracciare del suo primo anno alla guida dell’Università di Catania?
È stato un anno di lavoro intenso, sia per me sia per tutti quei colleghi docenti che quotidianamente collaborano alla realizzazione del programma di governo dell’Università in veste di delegati e per quei dirigenti e funzionari responsabili dei vari settori della macchina amministrativa che devono tradurre in azioni concrete le decisioni prese dal Senato accademico e dal Consiglio di amministrazione dell’Ateneo, organi che partecipano attivamente alle grandi e piccole scelte quodiane e progettuali della nostra Università. Un anno intenso soprattutto perché ci apprestiamo ad affrontare un nuovo significativo cambiamento per quanto riguarda l’organizzazione didattica.

- In questo senso, quali obiettivi sono stati già raggiunti nel corso di questo primo anno del suo mandato?
Gran parte dei punti programmatici che ci eravamo proposti sono stati già raggiunti. Ad esempio, siamo riusciti ad apportare, con la collaborazione costruttiva degli organi di governo e delle strutture decentrate, alcune sostanziali modifiche allo Statuto e ai Regolamenti d’Ateneo, che ci permettono adesso di poter contare su un quadro istituzionale più idoneo e funzionale. Le nuove norme allargano gli spazi di partecipazione, non soltanto in chiave elettorale, a disposizione degli studenti e del personale tecnico-amministrativo. E a questo proposito, intendo ricordare anche l’avvio di procedure di stabilizzazione per oltre 200 unità di personale Asu e Puc, e la trasformazione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro con 35 nostri dipendenti che prima erano assunti a tempo determinato, grazie al comma 519 della finanziaria 2007. Stiamo infine studiando come poter procedere alla stabilizzazione di numerosi co.co.co., in virtù del comma 529 della stessa finanziaria, per valorizzare una volta per tutte e togliere dalla condizione di precariato tantissime professionalità presenti nei nostri uffici, nelle facoltà e nei dipartimenti.

- Lei ha parlato di cambiamenti dal punto di vista della didattica. Come vi siete preparati alla riforma ispirata dai decreti sulle nuove classi di laurea varati dal ministro Mussi?
Così come ci eravamo proposti nel momento della campagna elettorale, abbiamo attribuito un ruolo più importante e propositivo alla Commissione paritetica composta da docenti e studenti che ha il compito di elaborare le proposte per l’organizzazione dei corsi di studio. Questo lavoro di coordinamento è stato accompagnato dall’attivismo di ciascuna facoltà che si è inoltre attivata per ridefinire i curricula e le materie, facendo attenzione ai criteri ministeriali che stabiliscono dei parametri minimi qualitativi e quantitativi per la realizzazione dei corsi.

- Dal punto di vista della ricerca, invece, cosa è stato fatto?
Abbiamo innanzitutto realizzato un’anagrafe telematica della ricerca, che consente di avere in tempo reale il quadro delle pubblicazioni e dei progetti portati a termine da tutti i docenti del nostro Ateneo. Uno strumento moderno e pratico che oltretutto permette di collegare la consistenza di tale produzione scientifica alle procedure per la richiesta di partecipazione ai programmi di finanziamento nazionali e internazionali. Abbiamo inoltre organizzato numerosi incontri in Ateneo per l’illustrazione dei principali programmi europei, come il VII Programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico per il periodo 2007-2013, in modo da fornire a tutti gli interessati il quadro dei requisiti e delle procedure indispensabili per partecipare ed avere successo. Ecco perché stiamo creando delle task-force in grado di assistere tutti i ricercatori della nostra università, sia per giungere alla registrazione dei brevetti, sia anche per poter far nascere, dalle più brillanti idee di ricerca, vere e proprie imprese ad alto contenuto tecnologico, i cosiddetti spin-off accademici, in grado di stare sul mercato.
Stiamo lavorando alacremente per incrementare, attraverso l’erogazione di servizi e di informazioni mirate, il livello medio della ricerca nella nostra Università, che comunque può contare già su dei “picchi”, ad esempio nei settori della chimica, delle bio e nanotecnologie, dell’agroalimentare, ma anche, tradizionalmente, delle scienze umanistiche e della giurisprudenza.

- A proposito di questo aspetto, quale ruolo intende assumere l’Università di Catania rispetto alle imprese presenti nel suo territorio?
Il nostro Ateneo ha già intrapreso una produttiva collaborazione con le multinazionali presenti nel proprio territorio, la cui presenza ha dato vita al distretto di alta tecnologia conosciuto come “Etna Valley”.

- Che tipo di collaborazione avete con le attività industriali o artigianali della città?
Abbiamo sottoscritto convenzioni quadro con le maggiori associazioni di categoria e con gli ordini professionali delle province nelle quali siamo presenti con nostre sedi (Catania, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa). Pertanto, recentemente abbiamo potenziato il Liaison office e il Career Center, strutture del nostro Ateneo molto attive anche sul fronte della progettazione in ambito comunitario.
La formazione e la ricerca scientifica sono due fattori fondamentali, propedeutici e strategici, per far crescere la competitività delle imprese siciliane. Ciò deriva dalla consapevolezza che un’Università antica e consolidata come la nostra, fondata nel 1434, e al tempo stesso aperta verso l’innovazione, può svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo della propria area territoriale di riferimento.

- Torniamo a parlare di studenti. Un grande apprezzamento hanno riscontrato, da parte loro, due iniziative recentemente lanciate dalla sua amministrazione: la prima riguarda la “Spider card” del Monte dei Paschi di Siena, la seconda la realizzazione di circa 500 nuovi posti letto nel prossimo triennio destinati ai fuorisede. In cosa consistono?
Premetto che siamo la prima Università italiana ad applicare i dettami del protocollo voluto dal ministro per l’Innovazione della pubblica amministrazione Luigi Nicolais, finalizzati alla realizzazione di un’amministrazione pubblica “fully digital”, ossia in grado di ridurre al minimo il supporto cartaceo all’interno dei propri atti. L’accordo con il nostro istituto tesoriere, il Monte dei Paschi di Siena, è una conferma del fatto che stiamo procedendo con rapidità su questa strada. Abbiamo infatti lanciato innanzitutto un servizio che consente agli studenti di pagare on line le tasse d’iscrizione e d’immatricolazione, sin dall’inizio della sua fase sperimentale molto utilizzato dai nostri iscritti. Il secondo passaggio di questo accordo riguarda la distribuzione, a partire dal gennaio del 2008, della “Spider card Unict” in quasi 70 mila esemplari, agli studenti, ai docenti e al personale tecnico, amministrativo e sanitario dell’Ateneo.

Si tratta di una carta di credito prepagata e ricaricabile realizzata dall’istituto bancario senese operante sui circuiti Bancomat/Pagobancomat e Visa Electron e che consentirà di svolgere molto più rapidamente e in sicurezza pagamenti, come quelli delle tasse universitarie, senza incorrere in commissioni aggiuntive del sistema interbancario, ma anche di avere accesso ad alcuni servizi, come le biblioteche, le mense, i parcheggi o gli impianti sportivi.

- E per quanto riguarda le nuove residenze?
Stiamo procedendo all’acquisto o alla ristrutturazione di quattro nuove residenze per studenti al fine di rendere disponibili ai nostri iscritti fuori-sede alcuni immobili già adeguati dal punto di vista strutturale per la destinazione a residenze studentesche, puntando ad ottenere un significativo cofinanziamento da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca. Gli immobili in questione - selezionati tra le proposte pervenute a seguito di un avviso di luglio - sono l’Hotel sport Rasula Alta (che diverrebbe la Residenza universitaria campus Mongibello, dotata di 111 posti letto), il Politi Residence (Residenza universitaria Agathae, con 40 posti letto) nei pressi di piazza Duomo, la Residenza universitaria campus Lachea, di imminente costruzione nel territorio di Sant’Agata Li Battiati e in grado di mettere a disposizione 228 posti letto, e la Residenza universitaria Scuola superiore Palazzo dell’Etna, sede temporanea della Ssc in via San Nullo, con 58 posti letto e spazi per laboratori di ricerca.
Il programma “Residenze studenti Università di Catania” ci consentirà pertanto di portare, in tempi brevi, il numero dei posti letto a disposizione resi disponibili dall’Ateneo, da 0 a 276 nel periodo 2007/ 2009 e da 276 a 504 nel 2010, inclusi quelli delle residenze di via Caronda e via Oberdan attualmente in costruzione.