ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Agricoltura

Dal nuovo Piano di sviluppo rurale nuove opportunità per l’Isola

Ultime battute per l’approvazione del nuovo Piano di sviluppo rurale (Psr), un programma regionale che comprende una serie di misure specifiche a favore del settore agricolo. Il nuovo regolamento per lo sviluppo rurale (Regolamento CE n. 1698/2005) prevede una serie di novità rispetto all’attuale programmazione, tra cui l’istituzione di un fondo apposito per il finanziamento dello sviluppo rurale (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale - Feasr); l’adozione di orientamenti strategici comunitari (Osc) e di un piano strategico nazionale (PSN) preliminari ai piani di sviluppo rurale (PSR); l’individuazione di tre obiettivi prioritari (competitività dell’agricoltura e della silvicoltura; ambiente e spazio rurale; qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione delle attività economiche); la revisione del set di misure previste nell’attuale programmazione, raggruppate in tre assi; l’inclusione di Leader nei nuovi programmi di sviluppo rurale.

“Abbiamo messo in campo competenze e professionalità - spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Giovanni La Via - per l’elaborazione di un documento che racchiude l’essenza di una agricoltura possibile e per la quale sussistono tutte le potenzialità, che aspettano soltanto di essere espresse. Ci attende un processo di sviluppo rurale che, accanto alla tutela del paesaggio e dell’ambiente forestale, vedrà realizzate importanti azioni volte a rendere competitive le imprese e a potenziare gli asset aziendali di quelle realtà che andranno a sfidare i mercati globali, a diversificare l’attività agricola, a proseguire nella ricerca delle bioagroenergie e a garantire la sopravvivenza dell’amplissimo patrimonio storico-cognitivo di vaste aree rurali. Giungere a tali interessanti traguardi comporta la focalizzazione della medesima attenzione posta durante la lunga fase di negoziazione con gli stakeholder agricoli e nella quale la volontà di convergenza degli obiettivi, delle opinioni e delle proposte provenienti dalle diverse parti ha animato un vivace e costruttivo dibattito”.

“Di certo - prosegue La Via - il nuovo Piano comporta una profonda rivisitazione della strategia. In pratica, con un vincolo che prevede una massima anticipazione del finanziamento pari al 20%, non è possibile supportare piccole, piccolissime imprese, che nella grande maggioranza dei casi non dispongono di mezzi necessari per sostenere l’investimento, anche perché sono fermamente convinto - e non sono certo il solo - che per andare sul mercato ci vuole una dimensione minima aziendale. In sostanza, la microimpresa o si aggrega o non arriverà mai sui mercati dove bisogna essere competitivi. Allora, rispetto a questo, si è ipotizzato una soglia di accesso agli investimenti per la competitività quasi triplicata rispetto alla passata programmazione. Le piccole aziende non vengono escluse dai finanziamenti, poichè non è preclusa la possibilità di questi investimenti alle aziende più piccole, qualora si associno tra loro. C’è un esempio che continuo a ripetere: non ha senso che un’impresa con 10 ettari di seminativo asciutto si compri il trattore e tutte le macchine seminatrici per coltivare il grano; è più logico, invece, che due imprese di 10 ettari ciascuna facciano l’investimento congiuntamente”.