ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Agricoltura

Quando il mercato si rivolge al cittadino

È un momento molto particolare per il mercato dei prodotti agroalimentari. Da più parti arrivano segnali importanti alle istituzioni per fronteggiare in maniera efficace l’aumento dei prezzi che ha coinvolto numerosi beni, soprattutto quelli più legati all’alimentazione quotidiana delle famiglie, dal grano ai prodotti da forno, dai prodotti ortofrutticoli a quelli lattiero-caseari. In una situazione così delicata nella quale da un lato i produttori cercano di difendere i prezzi raggiunti dopo un lungo periodo di difficoltà mentre dall’altro i consumatori chiedono maggiore trasparenza nelle dinamiche di mercato e una maggiore tutela del proprio potere di acquisto, l’amministrazione regionale si fa promotrice di “progetti pilota” per la realizzazione dei mercati contadini.

- Assessore La Via, quali sono i prossimi interventi dell’amministrazione regionale in tema di filiera corta?
Il successo di manifestazioni come le Domeniche d’eccellenza a Palermo, l’Ottobrata di Zafferana Etnea o i Cento Sapori di Caltanissetta - che possono essere considerati come test per avvicinare i due estremi della filiera - e l’interesse che i consumatori rivolgono in maniera sempre più forte e attenta all’acquisto diretto dal produttore è un chiaro segnale di un cambiamento nello stile di vita. Da un lato la possibilità di risparmiare a volte anche fino al 30% sul prezzo che si trova sui canali tradizionali di vendita e dall’altro quella di avere maggiore sicurezza sull’origine del prodotto e informazioni sul processo di produzione spingono una quota sempre più ampia di consumatori a risalire la filiera e ad accorciare le distanze. Se è vero che uno dei deterrenti è la difficoltà di raggiungere le aziende di produzione, ecco allora che l’amministrazione regionale può cercare di individuare degli strumenti di supporto. È nostra intenzione ad esempio istituzionalizzare i farmers market, i mercati dei contadini, e renderli un appuntamento fisso partendo innanzitutto dai capoluoghi di provincia. A tal fine abbiamo inserito un apposito articolo nel disegno di legge sullo sviluppo che sarà presto discusso dall’assemblea regionale.

- Il dibattito sul caro prezzi coinvolge non soltanto i soggetti posti ai margini della filiera ma anche le imprese di trasformazione. Come può intervenire l’amministrazione pubblica?
Parlando ad esempio di caro-pane, effettivamente accanto ad un innegabile aumento dei costi della materia prima dovuto ad una particolare congiuntura sul mercato internazionale dei cereali, si è registrato un incremento in alcuni casi difficilmente giustificabile del costo del prodotto finito. L’amministrazione pubblica può e deve intervenire per individuare strumenti capaci di garantire la trasparenza sul mercato ed evitare che nel percorso di filiera dal campo alla tavola i prodotti agroalimentari subiscano incrementi di prezzi riconducibili a politiche speculative. Come è successo in altre occasioni, mi riferisco ad esempio al prezzo regionale del latte, l’amministrazione regionale ha deciso di porsi in prima linea con un ruolo di mediatore tra le parti. Sentite le associazioni dei consumatori e anche quelle dei panificatori infatti abbiamo avviato un tavolo con l’intento di arrivare ad un accordo che preveda una forbice ben precisa di prezzi al consumo per le principali tipologie di pane. Questo permetterà di coniugare la tutela del cittadino e della trasparenza del mercato con la necessità degli artigiani di remunerare il proprio lavoro. 

- Sostegno ai consumatori ma anche ai produttori. Nel comparto agrumicolo, ad esempio, l’applicazione della riforma dell’ocm ortofrutta ha suscitato diverse repliche da parte delle associazioni di categoria.
Il decreto predisposto dal Mipaaf per l’applicazione del disaccoppiamento in Italia ha fatto nascere nelle associazioni di categoria non poche perplessità e preoccupazioni, che peraltro condivido pienamente. Il mancato riferimento alle superfici coltivate nella base di ripartizione degli aiuti al reddito e l’ancoraggio dello stesso, in continuità con quanto avveniva in passato, alla quantità di prodotto conferito all’industria di trasformazione, avrebbe rischiato non solo di confermare una situazione di svantaggio per i produttori di agrumi dell’Isola, da sempre orientati alla produzione per il mercato del fresco, ma anche di far perdere la possibilità di realizzare finalmente un sistema di aiuti al reddito uguale per tutti gli agrumicoltori italiani. Sono comunque convinto che riusciremo a raggiungere un accordo con il quale si possa definire un modello di ripartizione del plafond finanziario che permetta di ridurre gli squilibri tra regioni che abbiamo evidenziato nei giorni scorsi. Non bisogna dimenticare comunque che l’aiuto al reddito previsto dalla riforma nasce come compensazione di un precedente aiuto alla trasformazione. È già un successo, quindi, l’essere riusciti ad estendere l’aiuto a tutti i produttori. 

- Gli agricoltori manifestano la necessità di informazioni chiare e tempestive sul futuro della politica regionale nell’ambito della nuova programmazione. Quali sono le novità in proposito?
I tempi per la definizione del nuovo psr sono ormai molto vicini. Terminato il negoziato tecnico della proposta di programma e ottenuta l’approvazione, è presumibile che già per l’inizio del prossimo anno dovrebbero essere pubblicati i primi bandi. In particolar modo, verrà data priorità ai bandi relativi alle misure agroambientali per le quali è necessario definire rapidamente le graduatorie per permettere agli agricoltori di presentare le istanze di pagamento ad Agea entro il termine del 15 maggio. Rapidità e certezza dei tempi saranno due caratteristiche della nuova programmazione: stiamo infatti mettendo a punto un meccanismo che permetta di semplificare le procedure relative alla presentazione dei progetti e allo stesso modo di accelerare i tempi delle istruttorie. È anche con questa finalità che, a differenza della precedente programmazione, i bandi saranno “aperti”, quindi senza una scadenza, e sottoposti a valutazioni periodiche: questo permetterà agli interessati di presentare i progetti solo nel momento in cui essi saranno ben definiti e quindi pronti ad essere attuati.