ventitreesima edizione

2) L'Annuario

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Risanamento ambientale


L'assessore comunale ai Lavori pubblici Marcella Miotto (nella foto) ha accelerato i tempi per appaltare i progetti di riqualificazione ambientale finanziati con le accise dei prodotti petroliferi. Risorse per circa 4 milioni di euro, infatti, sono arrivate nelle casse del Comune di Priolo dall'assessorato regionale all'Industria, come disposto dalla legge dela Regione Siciliana, che si rifà, a sua volta, alla legge Finanziaria del 2001, per i Comuni che sono sede di raffinazione e di stoccaggio di prodotti petroliferi. I fondi al Comune di Priolo serviranno per realizzare quei progetti che andranno a riparare dei danni ambientali, procurati al territorio e, quindi, socio economici, dalle attività di raffinazione e di stoccaggio di prodotti petroliferi. I progetti prevedono la realizzazione di una mappatura del territorio che verrà effettuata con un rilevamento aereo. In questa circostanza verrà utilizzzata una telecamera a raggi infrarossi, capace di stabilire se nel sottosuolo siano presenti sostanze inquinanti o perchè smaltiti o perchè infiltratesi. Questo Piano, quindi, si propone di scovare nel profondo del territorio rifiuti industriali smaltiti abusivamente e, poi, di intervenire per la bonifca. Altri progetti interessano l'edificio comunale e due istituti scolastici dove verranno installati degli impianti fotovoltaici che serviranno a fare risparmiare energia elettrica. C'è anche un "Piano spiaggia", già attuato quest'anno, che servirà a realizzare ulteriori lavori nella zona di Marina di Priolo per recuperare alcune aree e favorire l'insediamento di attività produttive. E' stato riproposto un progetto che faceva parte del Piano di risanamento ambientale, ma che si potrà realizzare con questi fondi regionali. Si tratta del progetto che prevede la creazione di un'area a verde nella zona dove si trova la raffineria ErgMed. In quest'area è prevista la realizzazione di un parco, con alberi d'alto fusto, che potrà eliminare quall'incipiente desertificazione che, attualmente, è presente in questo luogo. Un altro progetto importante riguarda il monitoraggio, 24 ore su 24, dei pozzi d'acqua che riforniscono l'acquedotto comunale. In futuro, grazie alla realizzazione di questo progetto, non si ripeterà più il caso dell'"acqua al benzene". Il progetto sfrutterà una tecnologia avanzata che per la prima volta verrà applicata sul nostro territorio. La tecnica che sarà utilizzata prevede che all'interno dei pozzi venga calata una sonda, attraverso la quale veranno prelevati, senza soluzione di contuinità, dei campioni d'acqua che saranno analizzati automaticamente. I dati, quindi, verranno immediatamente inviati ad un computer centrale che in caso di anomalie le evidenzierà.

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Altri progetti, che l'assessore comunale Marcella Miotto sta portando avanti sono quelli che potrebbero segnare la svolta dello sviluppo economico di Priolo e del suo territorio: non solo petrolchimico ma anche turistico ed agricolo. Come viene fatto rilevare dall'assessore Miotto, già da qualche tempo al Comune di Priolo sono pervenute due richieste di altrettanti gruppi imprenditoriali che sono interessati, uno alla zona dell'istmo della penisola di Magnisi, l'altro alla zona, di proprietà del gruppo Eni che è ubicata a sud dell'attuale stazione ferroviaria. Lo sviluppo industriale petrolchimico che ha caratterizzato l'ultimo mezzo secolo della storia del territorio priolese potrà avere delle valide alternative in aree dove sorgevano impianti e che saranno opportunamente bonificati. Il Comune di Priolo, una volta che questi progetti andranno avanti, e, quindi, si concretizzeranno, sarà chiamato a procedere alla destinazione d'uso di quel territorio che nel Piano regolatore è indicato come industriale mentre diventerà turistico ed agricolo. La richiesta agricola, che potrebbe rilanciare il settore nella nostra provincia, è arrivata da un gruppo imprenditoriale multinazionale che ha avuto contatti con il gruppo Eni chiedendo la cessione dell'area, ed è in attesa di una risposta per avviare il progetto. In questo caso, il gruppo imprenditoriale è disposto a bonificare la zona per avviare una produzione, in serra, di prodotti agricoli, mettendo in atto un progetto in grado di diventare competitivo al massimo. Infatti, il progetto per riscaldare alle dovute temperature le serre, sfrutterebbe il calore residuo degli impianti industriali dell'Isab Energy. Quel teleriscaldamento, quindi, che quando venne realizzato l'impianto di cogenerazione Isab Energy era destinato agli abitanti di Priolo, e che poi non è stato sfruttato, potrebbe essere sfruttato per questa produzione in serra. La competitività sui mercati di questa produzione agricola in serre, è dovuta al fatto che la maggior parte delle serre sono dotate di impianti di riscaldamento alimentati ad energia elettrica. Il consumo di energia elettrica incide tra il 20% ed il 30% sul costo totale di produzione, in quanto le temperature devono essere mantenute nei parametri adatti a far germogliare, prima i semi, e, poi, portare a maturazione il frutto. Tutte le spese energetiche, secondo questo progetto, verrebbero eliminate con il teleriscaldamento. Senza contare, poi, che tutto il materiale plastico, utilizzato nella coltivazione in serre, potrebbe arrivare dalla vicina Polimeri Europa. Quindi si potrebbe avere una produzione in sericoltura a costo zero come spesa di energia elettrica e a prezzi contenuti per l'acquisto della plastica. E' ovvio che una simile produzione sarebbe nettamente concorrenziale e permetterebbe di conquistare i mercati dell'ortofrutta. L'altro progetto di sviluppo alternativo è di natura turistica. Infatti, nell'area che si trova sull'istmo della penisola di Magnisi, dove sorgeva l'impianto industriale dell'Espesi (Estrazioni petrolifere siciliane), dovrebbe essere realizzato un ampio parco, con una zona destinata ad ospitare un salone nautico. La proposta è arrivata da una Società multinazionale e che è collegata con il salone nautico di Genova. I due progetti, sono nella fase iniziale, per cui un'accelerata che potrebbe arrivare dall'amministrazione comunale può significare che lo sviluppo eco-compatibile è iniziato.